Sgomberato Gezi Park: la protesta si accende in diverse città [in aggiornamento]
ore 5.30: A Istanbul gli scontri continuano con la polizia che continua a sparare granate lacrimogene e i manifestanti che resistono ad Okmeydani, Osmanbey e nelle vicinanze del ponteAcibadem. Attaccati tutti gli edifici dove i manifestanti feriti e il personale paramedico avevano trovato rifugio: vari hotel e alberghi tra cui il Divan Hotel (vedi sotto la foto del Divan attacato dalla polizia) e l’ospedale tedesco. Nel resto della Turchia dove la lotta si è oramai diffusa, le decine di migliaia di persone scese in piazza ad Ankara ed Adana, nonostante ripetute violenze da parte e della polizia e alcuni fermi, hanno resistito fino a poche ore fa. C’è da aspettarsi che domani assisteremo ad una nuova giornata di lotta.
ore 02.00: decine di migliaia di persone continuano a cercare di convergere verso piazza Taksim scatenando nuovi fronti di protesta in parti diverse della città. La polizia sta tentando di dividere la folla ma il continuo affluire di manifestanti rende arduo il contenimento della rabbia che dilaga per la capitale e nel resto del paese.
La Piattaforma Solidale di Taksim ha chiesto l’immediato blocco degli attacchi della polizia e degli impedimenti ai cortei che si snodano per Istanbul, di permettere ai medici di poter prestare soccorso ai feriti senza subire limitazioni o aggressioni da parte delle forze dell’ordine, di ricevere supporto dai media nel diffondere quel che realmente sta accadendo in queste ore.
ore 01.45: dalla piazza si moltiplicano i messaggi di denuncia verso l’atteggiamento sempre più brutale della polizia, che tiene fede alle richieste del primo ministro di mettere a tacere la protesta ad ogni costo: ora i getti d’acqua sparati dagli idranti vengono mischiati con sostanze chimiche che al contatto con la pelle causano piaghe ai manifestanti, mentre non sembra placarsi la situazione all’hotel Divan, dove l’aria dell’edificio è stata resa irrespirabile dai lacrimogeni sparati all’interno contro le decine di feriti, tra cui moltissimi bambini, che lì avevano trovato riparo.
Poco fa il corteo che si dirigeva verso il ponte del Bosforo è stato caricato dalla polizia a Camlica.
ore 01.20: da moltissime città della Turchia arriva notizia di migliaia di persone che continuano a scendere in strada e a raccogliere l’invito ad una mobilitazione generale per domani pomeriggio.
Ad Istanbul continua la resistenza nei pressi di piazza Taksim ma la rivolta si sta espandendo a macchia d’olio in tutta la città: nel quartiere di Harbiye e vicino alla stazione della metro di Osmanbey la polizia sta attaccando con l’ormai consueto e massiccio uso di lacrimogeni i manifestanti che a migliaia riempiono le strade; un lungo corteo è in marcia lungo l’autostrada E-5 e nel tragitto continua ad ingrossarsi ricongiungendosi con altre manifestazioni che nascono dai vari distretti dellla capitale. Sempre da Istanbul arriva notizia del fatto che la polizia continua le aggressioni e le intimidazioni negli spazi che in questi giorni hanno aperto i battenti per offrire rifugio e ospitalità ai manifestanti: poco fa un gruppo di agenti ha infatti fatto irruzione dentro l’hotel Hilton.
La nottata di scontri non si placa nemmeno ad Ankara e Adana; in tutto il paese il grido che si leva chiaro dalle piazze è: ‘Erdogan dimettiti!’.
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Questo pomeriggio poco dopo l’ultimatum del primo ministro Erdogan “liberate il parco o le forze di sicurezza sapranno come farlo” è iniziato lo sgombero di Gezi Park.
Dalle 20 la polizia ha inziato ad attaccare prima piazza Taksim per poi entrare nel parco un’ora dopo come si evince dalla diretta curata dalla piazza http://gezipark.nadir.org.
Moltissi i lacrimogeni lanciati dal migliaio di agenti coinvolti che hanno reso irrespirabile l’aria e circondato il parco dai tre lati per poi entrare nel parco dove hanno distrutto tende, infermeria, biblioteca, mensa e tutto il mondo che si era lì creato in questi giorni di lotta.
I manifestanti riportano la violenza della polizia e si parla di un numero notevole di arresti compresi i medici che prestavano servizio nel pronto soccorso allestito nel parco e agenzie di stampa parlano di un centinaio di pullman vuoti per gli arrestati.
Nel frattempo la protesta dilaga anche in altre città (Adana, Ankara) al grido di “Taksim dappertutto, resistenza dappertutto” , dove si parla di proiettili di gomma e feriti gravi.
La polizia entra anche nell’hotel Divan, dove si erano rifugiati molti manifestanti feriti e bambini, sfondando il portone d’ingresso .
Alcune scuole hanno aperto per dare ospitalità alla gente in fuga.
In risposta a lacrimogeni ed idranti della polizia barricate si stanno costruendo in Istanbul, mentre cresce il numero di partecipanti al corteo diretto a Taksim.
Convocata anche una manifestazione per domani pomeriggio dalla piattaforma di solidarietà a Taksim, ma già adesso decine di migliaia di persone stanno convergendo da più parti della città verso piazza Taksim.
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