Si avvicinano le elezioni, Israele bombarda Gaza
Le urne si avvicinano. C’è bisogno di mostrare i muscoli, soprattutto se si rischia, dopo circa un decennio, di perdere le elezioni.
Per questo il primo ministro sionista Netanyahu ha dato l’ordine di bombardare Gaza, dopo aver per l’ennesima volta pianto i rischi portati al suo paese dalla striscia di terra più militarizzata e controllata al mondo.
E dopo poche ore dall’ennesima farsa di diritto internazionale. Quella che ha visto gli Usa del fedele alleato Trump riconoscere la sovranità israeliana sulle alture del Golan, contro alcuna norma internazionale e con la sola volontà di provocare. Dopo lo spostamento dell’ambasciata Usa a Gerusalemme e il riconoscimento della stessa Gerusalemme a capitale di Israele.
L’ennesima farsa in cui una potenza coloniale, che ogni giorno fa il bello e il cattivo tempo in territori occupati militarmente, piange quando il suo regime di apartheid viene sfidato. Intanto a Gaza si continua a morire.
Per il blocco israelo-egiziano e per la repressione ai danni degli uomini e le donne che lottano nell’ambito delle Marce per il Ritorno. Altre due persone, Abdel Karim Shatat e Munir Harara, sono cadute la scorsa settimana, portando a 225 le vittime complessive da quasi un anno a questa parte. Migliaia i feriti.
Sette invece sono quelli provocati da un razzo probabilmente lanciato da Hamas vicino Tel Aviv nella giornata di ieri, che ha condotto alla “reazione” israeliana. Una reazione tutta orientata a guadagnare qualche consenso elettorale. Che ovviamente non ragiona di fine del blocco che cinge Gaza e che manda in rovina la sua popolazione, di diritti per la popolazione palestinese di Gaza e Cisgiordiania, nemmeno dello stop agli spari dei cecchini su persone disarmate come quelle cadute venerdì scorso al confine tra la Striscia e il territorio israeliano.
Netanyahu, che si trovava appunto in visita negli Usa, ha dichiarato pomposamente alla stampa che sarebbe subito tornato in patria. Non per considerazioni elettorali, ma per “difendere Israele”. Israele però ha già ammazzato trenta persone dall’inizio dell’anno tra Gaza e Cisgiordania. Da cosa andrebbe difeso?
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