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Tunisia: scontri davanti al governatorato a Gabès

I manifestanti chiedevano dei posti di lavoro nella Groupe chimique tunisien (GCT), la quale, secondo alcune fonti, doveva lanciare una campagna di assunzione del personale. La GCT è una società pubblica, la quale si occupa di estrazione di fosfati e della loro lavorazione, soprattutto per la produzione di fertilizzanti, ed è la fonte primaria d’impiego nella regione. Durante questi ultimi il settore è in caduta libera e la produzione attuale è al 30% rispetto alla produzione del 2010; la disoccupazione raggiunge il 15% tra la popolazione attiva e il 30% tra i giovani diplomati.

Non potendo più sopportare delle condizioni di vita così disastrose, centinaia di giovani sono andati a bussare al governatorato regionale per avere avere delle risposte e per esigere un posto di lavoro nella GCT. Come risposta, i cittadini hanno ricevuto l’intervento delle squadre antisommossa, le quali sono intervenute con una forza esagerata per disperdere il concentramento. I manifestanti, i quali sono esasperati delle condizioni indecenti di vita, hanno reagito con rabbia a questa provocazione e hanno iniziato a lanciare delle pietre, la polizia ha risposto sparando gas lacrimogeni sulla folla.

L’intervento della polizia ha solo innalzato il livello di tensione in città e in aggiunta il governatore ha dislocato diverse unità di poliziotti nei pressi delle banche e dei centri commerciali per “evitare i saccheggi”, lavandosi ancora una volta le mani del dramma sociale, riducendolo a un mero problema di ordine pubblico.

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