InfoAut
Immagine di copertina per il post

Turchia. Gli studenti occupano i parchi contro il caro-affitti

||||

Prezzi alle stelle e carenza di dormitori statali, universitari mobilitati in tutto il paese. Erdogan: «Siete dei bugiardi». Ma i numeri lo smentiscono: solo il 10% accede ai posti letto pubblici

di Chiara Cruciati

Roma, 28 settembre 2021, Nena News – È tra gli studenti e le studentesse turche che l’opposizione alle politiche della coalizione di governo, Akp e Mhp, trova spazio e voce. Dopo la sollevazione del campus di Bogazici, a Istanbul, contro il rettore imposto dal presidente Erdogan (ha perso: a metà luglio il passo indietro con la revoca della nomina di Melih Bulu), stavolta il focus della protesta si sposta dal piano più strettamente politico a quello economico e sociale. Parte da una necessità: il diritto alla casa.

Da dieci giorni nei parchi pubblici del paese sono comparse le tende: dentro ci dormono degli universitari, parte della neonata piattaforma Movement of the Unsheltered. Il numero di tende e studenti è via via aumentato, insieme alle città coinvolte (11, tra cui Istanbul, Ankara e Smirne) e la mobilitazione si è allargata a tutti i cittadini con la chiamata alla «protesta di mezzanotte».

Proteste che la stampa locale ha definito «calme», ma che in diversi luoghi, da Eskinsehir al parco Ilhan Erdost ad Ankara, si sono tradotte nell’intervento della polizia, che ha portato via le tende con la forza e ha arrestato almeno 15 persone. Ad Adana gli studenti presenti sono stati schedati dagli agenti.

Manifestano contro l’aumento insostenibile degli affitti (+51% a Istanbul, + 32% ad Ankara, +31% a Smirne, secondo una ricerca dell’università Bahcesehir) e contro la carenza di dormitori per gli studenti. E questa è solo una media: avvicinarsi fisicamente ai campus è pressoché impossibile, se nei quartieri storicamente meta dagli studenti come Rumeli Hisari (quello della Bogazici) gli affitti sono saliti del 300%.

Una realtà condivisa con il resto della popolazione: secondo un sondaggio di Aksoy Research reso noto domenica, il 96,5% degli intervistati ritiene gli affitti alti o troppo alti.

Sono troppi duecento dollari al mese per una casa condivisa, in un paese alle prese con una dura crisi economica camuffata dal governo con tensioni belliche in giro per il Mediterraneo. Ma il problema, dicono i ragazzi, è insormontabile visto che di spazi nei dormitori – sia universitari che privati – non se ne trovano. E se ci sono costano troppo se si pensa che il salario minimo in Turchia non supera le 2.900 lire, circa 330 dollari, e che ad agosto il tasso di inflazione ha raggiunto il 19,25%.

«Vogliamo sussidi per l’affitto – dice a Middle East Eye Mert Olcay Aksay, membro del sindacato degli studenti – Riteniamo che il costo degli affitti debba essere supervisionato dallo Stato. E ovviamente vogliamo più dormitori pubblici vicino alle università». «Molti proprietari non sono stati in grado di farsi pagare gli affitti durante la pandemia – spiega ad al-Monitor uno studente di chimica della Bogazici, Akim – Ora vogliono rifarsi chiedendo a noi studenti delle cifre ridicole».

E se c’è chi prova a sostenere la battaglia per la casa aprendo le porte della sua (come la scrittrice di libri per bambini Ceren Kerimoglu), anche la politica si è accorta di avere un problema. La questione era stata affrontata subito dallo stesso presidente Erdogan che, dopo aver promesso di «seguire la cosa», domenica 19 settembre precisava che da quando al potere c’è lui i dormitori sono aumentati, da 190 a 769, insieme alla capacità, da 182mila posti a 720mila. Ma lo scorso sabato, a una settimana dall’inizio della mobilitazione, ha cambiato registro: «State mentendo – ha detto agli studenti – La vostra vita è una bugia. I nostri dormitori ne sono la prova».

Cavalca invece la protesta il partito repubblicano, il Chp, opposizione all’Akp di Erdogan e amministratore del comune di Istanbul. Deputati e membri della municipalità si sono fatti vedere tra le tende e hanno dato qualche numero, smentendo la presidenza: con un numero di iscrizioni aumentato di sette volte dal 2002 (da 1,5 milioni agli attuali 8,2) meno del 10% degli universitari trova posto nei dormitori statali. Solo due le strutture costruite negli ultimi due decenni a Istanbul.

Si investe altrove, dicono i giovani: «I fondi sono girati sempre a fondazioni pro-governative», dice all’agenzia turca Bianet Ece Koroglu (Youth Movement). Una politica ormai nota, marchio di fabbrica dell’Akp che negli ultimi anni ha redistribuito ricchezze a suon di appalti e donazioni alla ristretta cerchia che si muove intorno a Erdogan.

Da Nena news

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

affitticarovitaturchia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’imperialismo nell’era Trump

Che cos’è oggi l’imperialismo, di cui la cosiddetta “era Trump” è precipitato? Come si è trasformato, tra persistenza e discontinuità? Non sono domande scontate, di mera speculazione teorica. da Kamo Modena Ma nodo fondamentale da sciogliere per porsi all’altezza delle sfide pratiche e politiche poste da questi tempi sempre più accelerati di crisi sistemica. Per […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trump in viaggio in Medio Oriente

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta viaggiando in Medio Oriente come annunciato da giorni incontrando diverse personalità politiche e tratteggiando la sua strategia in politica estera. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli rifiuta la guerra e il riarmo: NO al summit NATO del 26 maggio

Il 26 maggio a Napoli si terrà un summit della NATO sul tema della “Sicurezza nel Mediterraneo”, i movimenti sociali cittadini hanno indetto un contro summit per ribadire la contrarietà alla guerra, l’opposizione al riarmo e al genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Addio a Pepe Mujica

Si è spento Pepe Mujica, guerrigliero tupamaro ed ex-presidente dell’Uruguay. Nato a Montevideo il 20 maggio 1935 contadino fioricoltore, José Alberto Mujica Cordano, negli anni ‘60 divenne membro della guerriglia rivoluzionaria di sinistra Movimento di Liberazione Nazionale – Tupamaros, passando per questo in galera oltre dieci anni, molti dei quali in isolamento totale, assieme ad altre […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pkk annunciato lo scioglimento della struttura organizzativa e la fine della lotta armata

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, il Pkk, ha annunciato di avere tenuto a inizio maggio il 12/mo congresso, che ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa e porre fine alla lotta armata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Livorno: 2000 in corteo per la Palestina. Lunedì 12 maggio presidio al porto contro la logistica di guerra

“Stop al genocidio, Palestina Libera”, “Basta guerre, fermiamo il riarmo”. A gridarlo con forza sono stati almeno 2000 livornesi, tra cittadini comuni e associazioni, comitati anti guerra, sigle sindacali e politiche, studenti e lavoratori autonomi portuali, che sabato 10 maggio hanno partecipato in massa alla manifestazione in sostegno del popolo palestinese.  Un corteo che da […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Ciò include bombardamenti e razzie di terreni agricoli, sradicamento e bruciatura di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Collaborazione tra industrie delle armi italiane e turche: lunedì mobilitazione a Torino contro il “Forum Turchia”

Lunedì 12 maggio a Torino si terrà il forum “Turchia: un hub verso il futuro”, promosso dalla Camera di Commercio con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la cooperazione economica” tra Italia e Turchia nei settori dell’aerospazio, dell’automotive e della digitalizzazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu verso la soluzione finale

Il piano annunciato dal governo di Netanyahu, che pare attenda soltanto il passaggio di Donald Trump nel Golfo, per essere messo in atto ha i contorni ben precisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Scontro aperto tra India e Pakistan: operazione “Sindoor”

A seguito dell’attentato che ha ucciso 26 turisti indiani nel Kashmir amministrato dall’India avvenuto a fine aprile, la risposta dello stato indiano è arrivata nella notte tra martedì 6 maggio e mercoledì 7 maggio, con l’Operazione definita Sindoor: una serie di bombardamenti si sono abbattuti sul Pakistan, nella parte di territorio pachistana del Kashmir e nella provincia pachistana del Punjab.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turchia: l’arresto di Imamoglu scatena nuove proteste contro Erdogan

In Turchia sono scoppiate massicce proteste dopo che le autorità giudiziarie – all’interno di una vasta operazione contro centinaia di persone –  hanno arrestato Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul, pochi giorni prima che venisse scelto come candidato del partito di opposizione laico CHP alle presidenziali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

PKK: rispetteremo l’appello del leader Öcalan, dichiariamo il cessate il fuoco

Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan” e dichiariamo un cessate il fuoco a partire da oggi. Tradotto da ANF Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan così com’è, e dichiariamo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: appello storico di Ocalan. “Tutti i gruppi devono deporre le armi e il PKK deve sciogliersi”

cL’atteso appello del leader e cofondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, Abdullah Ocalan, è stato diffuso oggi pomeriggio, giovedì 27 febbraio 2025, ma senza l’atteso video-messaggio, evidentemente bloccato da Ankara. A parlare quindi deputate-i del partito della sinistra curda e turca Dem che si sono recati recata sull’isola-carcere di Imrali, dove Ocalan è detenuto da 26 anni. […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Intervista esclusiva all’Accademia della Modernità Democratica e Foza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del Partito di Unione Democratica (PYD)

Abbiamo avuto l’occasione di realizzare questa intervista all’Accademia della Modernità Democratica con al suo interno un contributo (citato tra virgolette) di Forza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del PYD..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

TURCHIA: IL LEADER DEL PKK OCALAN INCONTRA PER LA SECONDA VOLTA UNA DELEGAZIONE DI DEM

Riprendiamo da Radio Onda D’urto: Dopo anni di completo isolamento, nel giro di poche settimane una delegazione del partito della sinistra curda e turca Dem, terza forza del Parlamento turco, ha potuto incontrare oggi, mercoledì 22 gennaio e per la seconda volta Abdullah Ocalan, leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan – Pkk, imprigionato dal […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’escalation di Erdogan contro il Rojava

La Turchia e le milizie islamiste filo-turche, in particolare l’Esercito nazionale siriano (SNA), stanno sfruttando lo spostamento di potere a Damasco per colpire le aree di autogoverno controllate dai curdi nella Siria settentrionale e orientale. Ankara giustifica queste azioni sostenendo che i gruppi che operano nella regione, in particolare le Unità di difesa popolare curde […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Malpensa: bloccati i check-in di Turkish Airlines in solidarietà con il Rojava. Violenze contro i manifestanti

Ieri mattina, 9 gennaio 2025, in risposta ai continui attacchi della Turchia alla Amministrazione Autonoma Democratica del Nord Est della Siria (Rojava, DAANES), molti giovani hanno bloccano il check-in del volo a Milano Malpensa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: le SDF resistono agli attacchi turco-jihadisti. Il punto con il giornalista Murat Cinar

Le Forze democratiche siriane continuano la propria resistenza agli attacchi di stato turco e milizie jihadiste del sedicente Esercito nazionale siriano, controllato da Ankara.