Uno sguardo dentro il 21-D in Catalogna
Le implicazioni della giornata elettorale catalana appena conclusa sono molteplici, capaci di superare la ritualità dell’evento che generalmente contraddistingue giornate di questo genere. Riportiamo in merito le riflessioni e alcuni aneddoti tratti da un post scritto ieri su facebook da un italiano a Barcellona. Buona lettura.
La giornata elettorale si è svolta senza incidenti rilevanti. Il più significativo è avvenuto a Hospitalet de Llobregat, dove sono state trovate delle buste elettorali giá con il voto per Ciutadanos.
Le elezioni in Spagna funzionano che si prende una busta tipo lettera, e si inserisce il volantino del partito da votare. I volantini sono distribuiti sui tavoli, a vista, e facilmente si può vedere che foglio si prende…. Anche e sempre è disponibile una cabina per chi vuole prendere il foglietto senza essere visto. Però la regola vuole che se nella busta ci sono due foglietti di differenti partiti, il voto è nullo, mentre se i due foglietti sono dello stesso partito, allora il voto è valido. Quindi la tecnica di far trovare buste con giá un foglietto dentro, serve ad annullare i voti ai partiti oppositori.
Nel seggio del quartiere di Bellvitge a l’Hospitalet ne hanno trovati una decina, ma non sanno quanti fossero giá stati messi nelle urne…
Secondo alcuni mezzi di comunicazione la stessa cosa è successa anche a Caldes de Malavella, Badalona e Canet de Mar, sempre con foglietti di Ciutadanos. Un caso curioso è avvenuto in un seggio di Sabadell, dove un elettore si è presentato accompagnato da un’ambulanza, il presidente del seggio insieme a due collaboratori è dovuto uscire con l’urna per permettere all’elettore di votare direttamente da dentro l’ambulanza.
Altri casi curiosi sono quello di Barcellona, dove un elettore si è presentato vestito da banana, ovviamente gialla, o quello dove due elettori si sono presentati con l’uniforme tipica carceraria, a strisce bianche e nere.
Molta eco ha avuto l’atto di una diciottenne, che aveva deciso di non votare, ma ha dato il suo voto in nome di Puigdemont, visto che lui era impossibilitato a votare, le ha donato il suo che non avrebbe usato.
– Le caratteristiche più importanti del voto risultano essere che Ciutadanos è il partito più votato a Barcellona, Hospitalet e Tarragona, e che la maggior parte dei voti li hanno presi nell’area del litorale, ovvero nelle zone a maggior densitá abitativa. Nell’interno maggioranza di voti per Pdcat e Esquerra, Catalunya en Comù prende 7 dei suoi 8 deputati nella cittá di Barcellona, come la CUP 3 dei suoi 4. Barcellona, come sempre si differenzia dal resto del paese: vince si Ciutadanos, ma con una percentuale di appena il 20% e questo perché sia CeC il PSC e la CUP prendono percentuali molto alte.
Ugualmente non sará facile la formazione di un governo e le prossime settimane saranno fondamentali per le trattative tra le varie formazioni politiche. In realtá si propone una situazione simile a due anni fa, con l’indipendentismo con ancora la sua maggioranza, ma con un fronte unionista più forte, CeC più debole ed il governo a Madrid non è cambiato….
Oggi non finisce niente, oggi si è capito che la situazione non è cambiata, e se lo stato spagnolo non sará in grado (o non avrá la volontá politica) di dialogare, torneremo a vedere manganelli, prigioni, esili, tribunali e bandiere a finestre e balconi…
Puigdemont da Bruxelles dichiara che “la repubblica catalana ha battuto la monarchia spagnola!”
E chi ha veramente perso, è il partito popolare, che mai ha avuto così pochi voti come adesso in Catalunya.Ma ora la domanda che mi viene è: come faranno a votare un presidente con due voti di maggioranza, quando cinque deputati sono a Bruxelles e se tornano saranno arrestati, ed altri tre in prigione. Sono 8 voti in meno, che, di fatto, li faranno stare in minoranza… come si risolverá questa questione??
– Le televisioni, dove possibile, continuano la manipolazione, infatti sia la televisione pubblica spagnola che la Sexta sostengono che l’indipendentismo ha vinto in seggi ma l’unionismo in voti, e questa affermazione la fanno sommando ai voti unionisti quelli di CeC che sono favorevoli ad un referendum anche se non all’indipendenza, quindi sommarli agli unionisti è una forzatura.
– La Guardia Civil, nel suo documento appena consegnato al magistrato del Tribunal Supremo Llamena, oltre a inserire le manifestazioni annuali della “Diada Catalana”, a partire di quella del 2013 in poi, ci aggiunge la catena umana organizzata dalla ANC nel 2013, come dimostrazione del reato di ribellione. E aggiunge i nomi di 47 persone, tra i quali troviamo oltre a i politici giá indagati (o arrestati), ce ne sono molti altri come l’ex presidente della Generalitat Artur Mas e l’ex sindaco di Barcellona Trias (tutti e due del Pdcat che si presenta come Junts x Catalunya), Anna Gabriel e altri della CUP, come molti di Esquerra, ma anche Dante Fachin giá segretario di Podem. Oltre ai politici ci troviamo anche l’ex allenatore del Barça Pep Guardiola, per aver letto un manifesto a favore del referendum il 17 giugno scorso, un cantante ed un attore.
– Lo stato spagnolo, tramite il Tribunal Costitucional, annulla la legge sul regolamento delle associazioni cannabiche e sulla legalizzazione della Marijuana della comunitá autonoma di Navarra, come giá aveva fatto precedentemente con quella dalla comunitá autonoma catalana.”
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