Valencia in piazza contro la chiusura di RTTV
A ventiquattro ore dalla chiusura forzata della loro televisione, sabato i lavoratori della RTVV, la televisione pubblica valenciana, hanno marciato sulle strade della città al fianco di decine di migliaia di cittadini spagnoli per protestare contro il provvedimento che li ha privati del posto di lavoro e dell’unico spazio libero di espressione a disposizione del popolo valenciano.
Alberto Fabra, presidente della Comunità Valenciana e membro del Partito Popolare, si è servito della solita scusa delle misure di austerità per dichiarare la chiusura definitiva del network e ne ha approfittato per mettere a tacere una voce tutt’altro che comoda per il suo governo. Al rifiuto dei lavoratori di abbondare gli stabilimenti, il presidente ha risposto inviando le forze di polizia, che hanno tagliato la corrente agli impianti e portato gli impiegati fuori, dove però hanno trovato folle di manifestanti pronti a sostenerli.
Fino a pochi giorni fa Canal Nou era l’unica emittente radiotelevisiva a trasmettere in lingua valenciana e a testimoniare la permanenza di un’identità popolare che da decenni viene messa in pericolo dai movimenti centralisti e per la quale il popolo della comunità è perennemente in lotta. “Non è riuscito Franco ad uccidere la nostra lingua, non ci riuscirà certo Fabra ” ripetono spesso i Valenciani, ma sono i primi a riconoscere che la chiusura della televisione che li ha sempre rappresentati non è altro che il primo e decisivo passo per l’annientamento della loro cultura e che dopo di loro toccherà alla comunità madrilena, a quella andalusa e via via a tutte le altre. Tutti hanno il forte sospetto che Valencia stia venendo usata come banco di prova per testare la reazione della gente e vedere se è possibile ripetere il procedimento con la comunità autonoma più forte e più fastidiosa, quella catalana.
Così cittadini e giornalisti spagnoli di diverse città hanno raggiunto Valencia e marciato insieme pretendendo le dimissioni del governo locale. Sventolando bandiere valenciane e greche Canal Nou si è spostato dalla televisione alla strada, da dove continuerà a far sentire la sua voce per far sapere a tutti che nessun popolo europeo rinuncerà ai propri diritti in nome della crisi senza combattere.
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