InfoAut
Immagine di copertina per il post

Washington ha silenziosamente inondato Israele di armi utilizzate per la Pulizia Etnica di Gaza

Mentre la Casa Bianca finge pubblicamente di essere preoccupata per l’assassinio di massa di civili palestinesi da parte di Israele, negli ultimi cinque mesi il Pentagono ha fornito decine di migliaia di bombe usate per radere al suolo la Striscia di Gaza.

Fonte: English version

The Cradle – 7 marzo 2024

Il governo degli Stati Uniti ha effettuato segretamente oltre 100 spedizioni di armi a Israele dal 7 ottobre, alimentando il Genocidio dei palestinesi a Gaza consegnando decine di migliaia di munizioni a guida di precisione, bombe di piccolo diametro, bombe sfonda-bunker, armi leggere e altre armi letali senza informare il Congresso.

“L’amministrazione ha organizzato più di 100 singoli trasferimenti di armi a Israele, ma ha notificato ufficialmente al Congresso solo due spedizioni effettuate nell’ambito del principale processo di vendita di armi straniere, che di solito vengono sottoposte ai legislatori per la revisione e poi rese pubbliche”, hanno dichiarato alcuni funzionari statunitensi al Wall Street Journal.

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha aggirato il Congresso per approvare i due trasferimenti di armi pubblicamente divulgati invocando un’autorità di emergenza. Tuttavia, per nascondere decine di altri trasferimenti, la Casa Bianca ha fatto affidamento su “meccanismi meno pubblici”, che includono “il prelievo dalle scorte statunitensi, l’accelerazione delle consegne precedentemente approvate e l’invio di armi in lotti più piccoli che scendono al di sotto della soglia di importo che richiede all’amministrazione di informare il Congresso”.

“Si tratta di un numero straordinario di vendite in un periodo di tempo piuttosto breve, il che suggerisce fortemente che la campagna israeliana non sarebbe sostenibile senza questo livello di appoggio da parte degli Stati Uniti”, ha detto al Washington Post Jeremy Konyndyk, ex alto funzionario della Casa Bianca e attuale presidente di Refugees International.

“Questa cosa non è trasparente per natura”, ha detto al Wall Street Journal Josh Paul, un funzionario del Dipartimento di Stato che si è dimesso in ottobre per protestare contro il cieco sostegno di Washington alla Campagna Genocida di Israele a Gaza.

“Costruiamo in un certo senso retroattivamente un caso di vendite militari all’estero, che potrebbe o meno dover essere notificato al Congresso, a seconda di cosa hanno preso e in quali quantità. Non c’è alcuna verifica del rispetto dei diritti umani, non c’è un’analisi dell’equilibrio regionale, non c’è nessun controllo sulla politica di trasferimento di armi convenzionali come normalmente dovrebbe essere. In sostanza significa: prendi quello che puoi, e sistema la cosa più tardi”, ha detto Paul al Guardian all’inizio di quest’anno.

Le nuove rivelazioni che evidenziano la profonda complicità di Washington nella Pulizia Etnica dei palestinesi si uniscono alle notizie dei media occidentali secondo le quali Biden sta “considerando” l’adozione di misure per impedire a Israele di usare armi statunitensi in un’offensiva pianificata nella città meridionale di Rafah, a Gaza, dove più di un milione di palestinesi si stanno rifugiando dopo essere stati sfollati violentemente dalle loro case.

“Se Israele lancia un’offensiva a Rafah senza proteggere adeguatamente la popolazione civile sfollata, potrebbe far precipitare in una crisi senza precedenti le relazioni USA-Israele, coinvolgendo anche le forniture di armi”, ha detto al Washington Post l’ex ambasciatore americano in Israele Martin Indyk.

Con oltre 30.000 palestinesi uccisi dal 7 ottobre, più di due terzi dei quali sono donne e bambini, Washington ha continuato a fornire assistenza militare e politica a Israele, compreso il blocco di molteplici Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato, spesso usando un linguaggio preoccupante.

Il governo degli Stati Uniti è anche intervenuto per difendere Israele dalle accuse di Genocidio presso la Corte Internazionale di Giustizia ed è stato in prima linea nel tagliare i fondi all’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Impiego (UNRWA) in risposta a una campagna diffamatoria israeliana.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAisraelepalestinaTRAFFICO DI ARMIUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Disarmiamoli: verso il 21 giugno a Roma

Ripubblichiamo il comunicato uscito dall’assemblea nazionale chiamata dalla Rete dei Comunisti, da Potere al Popolo e USB a Roma che guarda alla data di manifestazione nazionale del 21 giugno. In questa fase ogni mobilitazione nella prospettiva di attivarsi contro il riarmo generale, contro la militarizzazione della società e a sostegno della resistenza palestinese è da sostenere e attraversare.