#12A: Dal Basso Alla Bassa scende a Roma
Sono passati ormai quasi due anni dal terremoto che nel maggio 2012 ha stravolto l’Emilia e il bilancio della situazione post-sismica è davvero negativo. In questo periodo i terremotati hanno provato a rimboccarsi le maniche e in diverse occasioni a far sentire la propria voce per pretendere dalle istituzioni locali e dal commissario Errani una ricostruzione equa che permettesse di far ripartire la vita nella Bassa terremotata. Eppure in Regione hanno fatto orecchie da mercante e solo quando si è provato ad alzare la tensione, si è riusciti ad ottenere qualche risposta, più nella forma che nella sostanza. La burocrazia ha paralizzato tutto e all’oggi solo chi aveva da parte soldi propri è riuscito a ricostruire.
Addirittura una buona percentuale dei cittadini della Bassa ha rinunciato a presentare la pratiche per la richiesta dei fondi, precludendosi in questo modo di riavere la propria casa rimessa a posto. E oltre il danno anche la beffa. La proroga dei mutui non è stata rinnovata, così ora diversi terremotati hanno ricominciato a pagare le rate pur non avendo ancora ricostruito. O meglio, ABI ha preso un impegno per la sospensione dei mutui, ma sembra che mancate garanzie da parte dello Stato impediscano nella pratica che tale impegno venga rispettato. Addirittura in un paio di situazioni, a chi non ha ripreso a pagare le rate, la banca ha confiscato l’edificio sul quale pendeva il mutuo, accaparrandosi contemporaneamente, oltre alla struttura danneggiata pagata ad un prezzo stracciato, il diritto al contributo per la ricostruzione.
Lo scenario che delinea la situazione delle aziende è persino peggiore di quello che riguarda i privati: burocrazia che blocca la ricostruzione dei capannoni lesionati, fondi che non arrivano, nessuna agevolazione fiscale. Dunque, anche in questo caso, chi aveva i soldi si è arrangiato, chi non li aveva è rimasto a terra. E il tessuto produttivo della Bassa terremotata ha subito danni incredibili. Molti hanno perso il lavoro oltre ad aver perso un tetto sulla testa.
Recentemente, ad aggravare la già precaria situazione si è aggiunto l’alluvione, una catastrofe naturale amplificata dalla malagestione del territorio.
I comitati di terremotati in questi mesi hanno cercato di portare alla luce le tante contraddizioni che caratterizzano la situazione post-sismica nella Bassa e continuano a battersi per far valere la voce dei cittadini colpiti dal sisma, successivamente affiancati da nuovi comitati di alluvionati. Ma la Regione continua ad essere sorda; le uniche repliche che sia stata in grado di dare finora sono riassumibili in un semplice concetto: abbiamo fatto il possibile, questo è un periodo di crisi pesante e i soldi non ci sono. In un recente confronto tra il comitato Sisma.12, alcuni sindaci del cratere e alcuni giornalisti, sono state rimarcate le varie criticità, la cui fondatezza i rappresentanti locali delle istituzioni non hanno potuto che ammettere. Tuttavia, la litania ricorrente è stata “sì, ma la Ragioneria di stato non lo permette”.
In sintesi, la governance vorrebbe ricondurre tutti i problemi alla crisi attuale anche nel caso della ricostruzione. Il neo-governo Renzi d’altra parte ha subito mostrato che proseguirà in una determinata direzione, senza eccezioni per l’Emilia terremotata e alluvionata.
E’ per questo che il 12 aprile Dal Basso Alla Bassa sarà alla manifestazione nazionale a Roma per assediare il governo Renzi e per ribadire con forza che noi siamo stanchi di subire continuamente il ricatto della crisi e pretendiamo che vengano riconosciti i nostri diritti a riavere una casa e una vita dignitosa, che le catastrofi ci hanno tolto e che i governanti di turno insieme alle lobby del capitale non intendono ridarci.
E’ per questo che anche noi saremo presenti a quell’appuntamento all’insegna della riappropriazione, per conquistarci a spinta quello che ci spetta: non c’è crisi che tenga, il nostro territorio dovrà essere ricostruito! Casa, reddito e dignità per tutt*!
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