Aggiornamenti dall’operazione militare contro la ZAD
Nella notte tra domenica e lunedi è cominciata l’operazione di sgombera della ZAD, la zona simbolo della resistenza contro il mega-aeroporto di Nantes che è riuscita a vincere il governo e far annullare il progetto.
Il fango, i trattori e la resistenza determinata della ZAD sono riusciti martedì, a fare rallentare e a tratti indietreggiare l’apparato militare, malgrado l’enorme squilibrio di forze. Dopo avere temporeggiato mercoledì mattina, la gendarmeria è poi passata all’attaco con brutalità di pomeriggio, caricando tra l’altro un picnic musicale e intergenerazionale di difesa della zona detta Fosses noires a cui stavano partecipando più di 500 persone. Il movimento NDDL dichiara che la piu parte delle capanne sono state distrutte e non sa se altri edifici saranno di nuovo attaccate e distrutte nei prossimi giorni. Ma in ogni caso il movimento promette di riscostruirle tutte, una ad una, e denuncia l’inutilità, la violenza e persino l’illegalità di quest’operazione di sgombero.
Tantissimi in tutto il paese sono rimasti sconvolti dalla brutalità dell’operazione di sgombero e dalla distruzione di edifici storici della lotta e che ospitavano progetti agricoli collettivi. Già da lunedì la distruzione della fattoria e posto di ritrovo “les cent noms” cristallizzava la rabbia del movimento. Rabbia aumentata dall’ipocrisia delle dichiarazione della prefetta, che continua a ripetere in varie conferenze stampa che il dialogo resta aperto con chiunque abbia la volontà di presentare ufficialmente un progetto agricolo, e che lo sgombero degli edifici è effettuato senza violenza esagerata e in tutta legalità. Un residente dei ” cents noms ” ha già fatto ricorso per espulsione illegale. Mercoledì sera la polizia ha tagliato l’elettricità nella zona per le case ancora in piedi, mentre durante la giornata subappaltava a un’azienda la rimossione di tutte le auto degli abitanti dalla zad o di chi era venuto a sosternerli parcheggiati in zona. Alcuni esperti attestano che l’operazione di sgombero della zad è la più grossa operazione militare sul suolo francese metropolitano dal 1968. Blindati, elicotteri, droni, LBD, flashball e granate di ogni tipo (lanciate anche dagli elicotteri). Armi che i gendarmi spesso non usano secondo le stesse prescrizioni che dovrebbero seguire secondo gli ufficiali, lanciandoli in mezzo alla folla o non riuscendo proprio a lanciare e ferendosi cosi da soli, come è successo martedi. Le squadre di “medic” contano 80 feriti fin’ora, tra cui alcuni molto gravi (perdite di occhi, ferite al viso). Accusano inoltre le forze dell’ordine di impedire l’evacuazione dei feriti, bloccando le ambulanze. Dopo che è stato loro vietato l’accesso alla zona lunedì, anche i giornalisti sono stati deliberatamente presi di mira dalle granate della gendarmeria, e si contano a oggi 3 cronisti feriti. Una nube di gas ricopre quasi costantemente la zona, avvelenando le mucche allevate dagli zadisti ed entrando dentro le case a qualsiasi ora, mentre le pile di lacrimogeni si accumulano a terra. Il movimento NDDL denuncia un operazione di comunicazione e di immagine da parte dello stato completamente inutile ma che rischia di costare la vita a qualcuno.
Le azioni in sostegno alla zad si susseguono da lunedì in tutta la Francia e anche all’estero. Circa 3’000 persone hanno sfilato per le vie di Nantes già lunedì sera, una barricata è poi stata incendiata sulla tangenziale nella notte. Ovunque in Francia sono organizzati cortei, presidi di solidarietà, bloccate strade, occupati di municipi, alcune università occupate si sono auto-nominate ZAD in segno di vicinanza e uno sciopero è stato dichiarato in un’aziende della provincia di notre-Dame-des-Landes. Certi consiglieri ecologisti europei hanno richiesto al parlamento europeo un incontro urgente con il primo ministro francese in seguito alla violenza dello sgombero. La Confederation paysanne (uno dei maggiori sindacati dei contadini) ha chiamato ad andare in massa alla Zad. Centinaia di associazione hanno firmato un communicato per il fermo immediato delle operazione di sgombero e di distruzione della Zad tra cui la Lega dei Diritti dell’Uomo, Attac, e vari associazioni ambientaliste. Il sito di Zad nadir pubblicano foto e lettere di sostegno dalla Palestina, dal Portogallo, dal Libano, e anche dalla val di Susa.Macron ha ribadito oggi in un intervista televisiva che “l’ordine repubblicano sarà restaurato”. Il governo sembra quindi volere proseguire quest’operazione militare spettacolare dove si mette in scena come garante dell’ordine, anche se l’assurdità dei mezzi dispiegati e il costo dell’operazione – di 275’000€ al giorno secondo il giornale “Le Telegramme” – cominciano ad essere (timidamente) criticati dai media mainstream.
Prossimi appuntamenti : Sabato 14 aprile, corteo nazionale contre ” macron e il suo mondo ” a Nantes ore 16. Domenica 15, grande cantiere di ricostruzione sulla Zad di Notre-Dame-des-Landes. Dalla ZAD dicono: Venite numerosi!
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