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Bagnoli arriva a Roma, in mille in piazza contro Renzi e commissariamento

La vicenda di Bagnoli, commissariata con il fine governativo di imporre le proprie ricette senza confronto alcuno con le reali esigenze della popolazione, è diventata ormai paradigma dell’arroganza del governo Renzi contro i territori, incarnato nello Sblocca Italia e nel suo famigerato articolo 33.

Proprio per questo in tanti da tutta Italia hanno fatto loro le ragioni degli abitanti di Bagnoli manifestando in piazza oggi, convinti anche dal forte atteggiamento intimidatorio e dalla criminalizzazione mediatica nei confronti del corteo che hanno caratterizzato gli ultimi giorni di attualità politica.

Nonostante i balletti sul divieto di manifestare, rotto dalla determinazione delle assemblee popolari, il corteo si è svolto come previsto scansando anche le polemiche e i fastidi come i controlli a tappeto ai caselli di Roma effettuati dalla polizia. Per quanto partito in ritardo proprio a causa di noiosi controlli sistematici, il corteo si è mosso da Largo Argentina fino a raggiungere Montecitorio, dove si è conclusa la manifestazione con una agorà pubblica di confronto e rilancio della lotta. 

Bagnoli è quindi effettivamente arrivata a Roma, per quanto ovviamente Roma abbia poi voltato le spalle alla popolazione, evitando di riceverla e delegando un funzionario a ricevere una lettera in cui i cittadini scesi in piazza ribadivano ulteriormente le loro volontà politiche, in primis la revoca del commissario Nastasi.

Negli interventi conclusivi tenutisi sotto Montecitorio hanno preso parola le ragioni del NO sociale, tematizzando la necessità di legare l’eventuale caduta del governo in caso di bocciatura elettorale delle riforme costituzionali ad un forte rilancio del conflitto sociale dispiegato nel paese, di cui le lotte sulla decisionalità dei territori sono parte fondamentale.

Ad animare la piazza sono stati anche i corpi di chi lotta nella Capitale sui terreni del diritto all’abitare e contro la devastazione e il saccheggio dei territori. Tante le delegazioni anche da fuori Roma: dal Comitato 3:32 dell’Aquila, al movimento NoTav, valsusino, a Crash e Social Log di Bologna, che hanno contribuito con i loro interventi all’iniziativa sotto la sede del governo. E’ stata rilanciata infine l’assemblea del 1 Ottobre alla Sapienza, che vedrà realtà e singoli di tutto il paese confrontarsi sulla costruzione di un NO sociale delle lotte e del conflitto.

 

 

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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