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Basta emergenze! A Nonantola, dopo l’alluvione, è nato un comitato di cittadini

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Sono passati 15 giorni dall’alluvione di Nonantola. In questi giorni abbiamo visto una grande comunità unita, che ha saputo reagire con forza, responsabilità e partecipazione attiva,  organizzando squadre di supporto per le pulizie dal fango, consegna di pasti caldi.

Superata la prima fase emergenziale, liberate buona perte delle abitazioni e le strade dal fango rimangono ancora molti disagi, molte famiglie ancora fuori casa “sistemate” temporaneamente da conoscenti o in albergo, molte le abitazioni non più agibili e i danni sono ingenti ovunque. Tutti disagi che hanno colpito una grossa fetta della popolazione del paese aggravati oltretutto da una sitauzione economica e sociale già in crisi.

Nel fine settimana oltre un centinaio di persone che hanno subito l’alluvione si sono riunie in comitato per far fronte agli effetti dell’ennesima emergenza che colpisce il territorio e chi lo vive.

Riportiamo di seguito il report integrale della prima assemblea di @Comitato cittadini alluvione Nonantola (BastaEmergenze):

Tante le persone, circa centocinquanta, che si sono ritrovate tra sabato e domenica per iniziare a confrontarsi e discutere in seguito all’alluvione che ha colpito la comunità nonantolana.Abbiamo deciso di darci la formula organizzativa del comitato in quanto apre la possibilità di esercitare una forza collettiva, orizzontale e comunitaria, in grado di rispondere alle necessità e alle esigenze che si presenteranno.

Insieme abbiamo ragionato sui prossimi passi da fare. Pur rimanendo fermi rispetto all’urgenza di rispondere alle richieste di aiuto ‘operativo’ (pulizie ecc..) che ancora ci arrivano, abbiamo deciso di aprire dal 7 gennaio uno sportello legale di assistenza alla compilazione dei moduli per la richiesta di risarcimento, non di facile ed intuitiva interpretazione, affiancati da persone competenti.

Siamo poi passati agli obiettivi di medio lungo periodo. E’ urgente, come comitato, agire facendo pressione, sul governo nazionale e quello regionale, per velocizzare l’iter burocratico legato al riconoscimento dello ‘stato di emergenza nazionale’ e quindi alla possibilità di elargire gli indennizzi che dovranno essere riconosciuti al 100%.

Siccome conosciamo bene quanto i tempi della burocrazia siano tristemente lunghi, è emerso come indispensabile porre in essere un percorso legato a una contrattazione con un istituto di credito che copra le spese immediate e urgenti della comunità nonantolana senza tassi di interesse. Che si faccia carico la Regione di coprire il debito.

Non vogliamo lasciare sola nessuna persona: da chi non gode di una situazione economica agiata a chi in questo momento si ritrova sfollato e senza una casa.

Non dobbiamo dimenticare quanto questo evento devastante sia in linea con quanto successo nel 2014. Non accettiamo il fatto che nel 2020 in Italia crollino argini e ponti per incuria e malagestione. Qualcuno non ha vigilato ed è giusto che si prenda le sue responsabilità, sia dal punto di vista personale che nei confronti della comunità. Non è sufficiente relegare quanto successo ai ‘cambiamenti climatici’, occorre mettere la difesa dei nostri territori e quindi della comunità al centro dell’agenda politica.

Ci muoveremo sul piano comunicativo, oltre alla pagina facebook, tramite un sito internet (in fase di costruzione) che possa accompagnare e informare tutti coloro che sono interessati a fornire un supporto al comitato.

Da senzaquartiere.org

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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