Continuano le iniziative contro l’ampliamento della discarica di Chivasso
Ieri mattina i comitati, Restiamo sani, Terra Sana e Vivi Chivasso hanno organizzato davanti ai cancelli della discarica, una prima colazione condivisa con un centinaio di abitanti dei comuni di Chivasso e Montanaro. Queste iniziative avranno l’obbiettivo non solo di denunciare una situazione ormai diventata insostenibile per una parte dei cittadini/ne, ma anche per rovinare gli introiti di chi quotidianamente ci danneggia la vita, come dimostrano i dati forniti dalle Asl competenti, che dicono che negli ultimi anni nei comuni limitrofi alla discarica il livello dei tumori e aumentato del 110% .
La rabbia dei cittadini è anche rivolta all’amministrazione di Chivasso guidata dall’oncologo Ciuffreda del PD. Il quale non solo vuole continuare a mantenere funzionante e attiva la 2° discarica più grossa del Piemonte, ma appoggia un progetto di ampliamento della stessa, prevedendo oltre che la costruzione di una discarica sopra la discarica anche la costruzione di un impianto per il trattamento rifiuti, il tutto denominato WESTEND 1. Tutto ciò senza consultare i cittadini e i comuni confinanti con la discarica, da sempre contrari. L’assessore all’Ambiente Corcione prima ancora che il WESTEND 1 venisse reso noto ai cittadini, era già corso alla Leopolda da Renzi, presentando il progetto in questione come una partita chiusa e approvata. Ma l’amministrazione comunale aveva fatto male i propri conti, infatti grazie alle battaglie di comitati e cittadini il progetto è stato bocciato per ben 2 volte, anche dagli stessi tecnici della Città Metropolitana. Il Sindaco di Chivasso Ciuffreda e SMC ( gestore della discarica) preparano un nuovo progetto, unito alla promessa di assumere 60 persone vorrebbero cercare di far dimenticare alla cittadinanza i dati catastrofici dell’Asl sull’ aumento dei tumori, le infiltrazioni nel terreno e l’inquinamento delle acque. Con l’aumento della discarica saranno inevitabili nuovi espropri di terreni, con conseguente messa in pericolo delle cascine circostanti che ancora vivono di agricoltura, con tutte le difficoltà del caso.
Come in tutte le storie che vedono a braccetto gli interessi dei pochi ai danni dei tanti, anche in questo caso la gente dovrebbe vendere la propria salute per un pugno di posti di lavoro.
Come Comitati non ci stancheremo mai di ripetere che c’è lavoro e lavoro, di conseguenza continueremo a lottare non solo contro questo progetto ma anche per sapere dove sono finiti i soldi che era stati versati per gestire la post-morte della discarica. Ieri abbiamo iniziato un lavoro che finiremo solo quando la discarica chiuderà!
Comitato Restiamo Sani
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