InfoAut
Immagine di copertina per il post

Dall’altra parte della via Emilia

Le lacrime versate sul disastro che ha colpito la Romagna ci stanno insegnando a cambiare approccio verso il governo del territorio, a fermare nuove impermeabilizzazioni, puntando solo sulla manutenzione del territorio?

Macché, Paolo Pileri ci invita a guardare quel che accade dall’altra parte della Via Emilia, a Piacenza, gigantesca piattaforma logistica. Ve lo ricordate il doppio album di Francesco Guccini intitolato “Fra la via Emilia e il West”? Ecco, viene da pensare proprio alle leggi del Far West, quando la logistica rappresenta al tempo stesso il più vorace consumatore di suolo e il più rapido impermeabilizzatore insieme alle strade ma anche il più appetibile tra i business immobiliari. E tutto questo supera ogni pudore ecologico, ogni remora, ogni scrupolo e ha completamente ipnotizzato gli amministratori locali e i politici che si sono trasformati a loro volta in promotori immobiliari anziché in caparbi difensori del suolo e del paesaggio di tutti

da Comune-info

I fatti della Romagna ci stanno insegnando a cambiare atteggiamento verso il governo del territorio? Hanno convinto tutti a fermare il consumo di suolo subito e a occuparsi solo di manutenzione del territorio, abbandonando per sempre opere folli come il ponte sullo Stretto che sarà un bagno di sangue e un debito enorme per sempre? Governatori e sindaci hanno preso d’assalto i telefoni per fermare nuove impermeabilizzazioni avendo capito che il consumo di suolo moltiplica gli impatti negativi delle tempeste tropicali alle quali l’Italia deve abituarsi? Non mi pare proprio, se non poche eccezioni. Anzi l’ipocrisia ha aumentato il suo bacino d’utenza.

Proviamo a capirlo guardando che cosa bolle nella pentola urbanistica dall’altro capo della via Emilia, in provincia di Piacenza, diventata da una ventina d’anni a questa parte una vera e propria piattaforma di cemento per la logistica, insieme alle confinanti aree lombarde e piemontesi.

A Piacenza hanno da poco concluso un nuovo polo logistico dalle dimensioni faraoniche: Le Mose, tre milioni di metri quadrati di ex aree libere che ora sono asfalto e cemento. A Monticelli d’Ongina, Comune in riva al Po nel bel mezzo del Mab Unesco Po Grande (programma scientifico intergovernativo avviato nel 1971 per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello sviluppo sostenibile), un accordo territoriale fuori scala ha in programma di scaricare a terra quasi quattro milioni di metri quadrati di cemento, dei quali un terzo è già stato realizzato, e le autorità fluviali stanno a guardare.

Sempre a Caorso hanno da poco avviato un polo di 146mila metri quadrati in località la Rotta dove, nonostante il ritrovamento di un’antica villa romana, si va avanti ugualmente. A Fiorenzuola ulteriori 240mila metri quadrati di aree, totalmente agricole e al 100% permeabili nel loro stato di fatto, sono sul tavolo della conferenza di servizio e pronte per essere approvate (area Careco).

Poi, nonostante l’incubo dell’alluvione, c’è chi continua a sognare altro cemento, altri consumi di suolo. Sul sito Invest in Piacenza, progetto di Confindustria Piacenza, si caldeggia la realizzazione del cosiddetto “bollone” ovvero un’area per 1,5 milioni di metri quadrati di cemento per un altro polo logistico (PPST3 Borghetto Roncaglia), località Croce Grossa. Sul sito si dice chiaramente e senza alcuna remora che si tratta di un “greenfield” ovvero di un suolo libero e permeabile. E si tranquillizza l’eventuale investitore dicendogli che la municipalità è pronta ad attivare il piano urbanistico in caso di richiesta per un insediamento “ad alto valore aggiunto”, espressione che non dice nulla e che comunque se ne frega del valore aggiunto da sempre offerto da un suolo libero.

Ciliegina sulla torta, in coda al sito Invest in Piacenza, vengono ringraziate la Provincia di Piacenza e ART-ER, una società consortile al 65% proprietà della Regione Emilia-Romagna, per il supporto alla promozione del cemento logistico. Dove sia la coerenza tra questa sponsorizzazione del cemento impermeabile nel piacentino e il fatto che ART-ER sia al tempo stesso promotrice della raccolta fondi per le popolazioni alluvionate della Romagna, non è dato di sapere.

Strabismo diabolico? Disgiunzione mentale? Ignoranza ecologica? Spericolatezza urbanistica? La logistica rappresenta al tempo stesso il più vorace consumatore di suolo e il più rapido impermeabilizzatore insieme alle strade ma anche il più appetibile tra i business immobiliari. E tutto questo probabilmente supera ogni pudore ecologico, ogni remora, ogni scrupolo e ha completamente ipnotizzato gli amministratori locali e i politici che si sono trasformati a loro volta in promotori immobiliari anziché in caparbi difensori del suolo e del paesaggio di tutti. Prova ne è il fatto che non dobbiamo ringraziare la politica emiliano-romagnola dell’unico polo logistico che finora è stato bloccato nel piacentino, perché a fermare i 150mila metri quadrati di cemento di Gossolengo sono stati cittadini, i comitati e le piccole associazioni ambientaliste. Solo loro dovremo ringraziare alla prossima alluvione se ci saranno meno danni.

E come se non bastasse, di tutte le recenti e future aree logistiche piacentine, solo Le Mose è collegata alla rete ferroviaria, mentre le altre hanno bisogno di strade, autostrade, rotonde, piazzole di sosta, aree di servizio e tutto quanto fa da corredo alla movimentazione delle merci via gomma. E quindi altro cemento, altra impermeabilizzazione in arrivo.

A proposito di impermeabilizzazione e di consumi di suolo in aree alluvionali, di cui la Regione Emilia-Romagna è campionessa indiscussa in Italia, anche queste aree logistiche hanno ridotto e andranno a ridurre la capacità di risposta idrologica e idraulica del territorio con conseguente innalzamento del danno atteso a popolazione e abitazioni.

I 24 ettari dell’area Careco a Fiorenzuola, per fare un esempio, saranno impermeabilizzati almeno per l’83%. Questa è tra le aree sensibili alle inondazioni legate al torrente Arda e quindi si trova in una zona completamente inondabile. Ciononostante non vi è opposizione da parte degli enti ma solo tenui indicazioni mitigative che si riducono alla realizzazione di qualche arginello o qualche scolo per mettere in salvo i capannoni che verranno realizzati. Ma il territorio nella sua globalità si salverà? Ne avrà beneficio? Se si azzera la permeabilità in 20 ettari, fino a 80 milioni di litri d’acqua potrebbero non essere più trattenuti da quei suoli e andare in giro chissà dove.

Ora si capisce che quello che ho appena raccontato è uno scenario di guerra al suolo e alla natura dove gli unici a opporsi sono veri e propri partigiani ecologici interpretati da circoli locali di alcune associazioni ambientaliste, come Legambiente e Italia Nostra, così come da piccoli comitati di cittadini in difesa di ambiente e salute, seguendo l’approccio One Health, sorti dalla sera alla mattina e animati da veri e propri alfieri ecologici (come Giuseppe Castelnuovo a Piacenza, ma non solo lui).

Dall’altra parte forze economiche e una politica strabica che si sbellica a insultare e a offendere chi si prende davvero cura del territorio e da anni chiede di fermare il consumo di suolo. Se solo minimamente li avessero ascoltati, oggi avremmo evitato tantissimi danni. Ed è vergognoso che siano così poche le voci politiche e intellettuali che, in queste giornate di lutto ecologico, difendono i comitati e i giovani che si infangano pur di portare all’attenzione di tutti il disastro ambientale messo a punto dalle attuali e passate generazioni. Preferiscono il silenzio borghese, l’immobilismo di comodo, il tatticismo camaleontico che oggi chiamano “fairness” e che ha come unico obiettivo di tenere chiusa la bocca a chi pensa con la propria testa.

Vandali in casa, direbbe Antonio Cederna. E a proposito del grande e insuperabile Antonio, concludiamo con una sua frase attualissima, tratta proprio da “Vandali in casa”, in cui sprona tutti coloro che vogliono stare dalla parte dell’ambiente a farlo senza troppi problemi e senza cadere nella trappola di chi accusa le persone ragionevoli di avere un brutto carattere ed essere polemiche e poi loda le persone conformiste e pavide per essere dalla parte giusta: “Da tempo immemorabile i vandali trionfano anche per il silenzio delle persone ragionevoli, per l’assenza di una forte posizione moralistica: in attesa di tempi migliori, è bene servirsi dei mezzi a disposizione, quali la incessante campagna di stampa, la polemica acre e violenta, la protesta circostanziata e precisa, lo scandalo sonoro… in un paese di molli e conformisti, la rivolta morale può essere almeno un elemento di varietà”.

fonte: Altreconomia

Paolo Pileri è ordinario di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano. Il suo ultimo libro è “L’intelligenza del suolo” (Altreconomia, 2022

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

alluvioneCEMENTIFICAZIONEemilia romagnalogistica

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Selargius contro il Tyrrhenian link.

Il progetto di transizione energetica verso le fonti rinnovabili minaccia di investire il territorio sardo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vado Ligure, il comune che avrà il rigassificatore.

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un contributo che analizza la questione del rigassificatore di Vado Ligure.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Milano: attivisti di Extinction Rebellion perquisiti in casa. Avevano attaccato dei volantini alla RAI.

Ieri, alle 7 del mattino, due attivisti di Extinction Rebellion sono stati perquisiti nelle loro abitazioni da diversi agenti di polizia. Perquisizioni corporali, sequestro di cellulari e pc, e la notifica della denuncia per imbrattamento: tutto questo per aver incollato alcuni mesi fa, con acqua e farina, alcuni volantini alla sede di RAI Pubblicità SpA.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: repressione economica sul movimento No Tav, 40mila euro di multa agli attivisti

Fioccano sanzioni sugli attivisti No TAV che l’8 luglio scorso avevano bloccato il traffico a Ponte Alto, a Vicenza, per manifestare contro la realizzazione dell’Alta Velocità in città.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il rigassificatore di Vado Ligure e il compito della scuola secondo Toti

In Liguria, e più precisamente a Vado Ligure, è in corso un interessante caso di democrazia dal basso.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Lotte ambientali: contestato a Vado Ligure il governatore Giovanni Toti. A Pavia FFF si incatena davanti a raffineria ENI

Dura contestazione a Savona nei confronti di Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e commissario straordinario per il rigassificatore di Vado Ligure.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Concluso il Venice Climate Camp: sguardo verso le Olimpiadi Invernali Milano – Cortina 2026

Si è concluso il Climate Venice Camp, con l’assemblea pubblica di ieri mattina centrata anche sulle prossime Olimpiadi 2026 a Milano – Cortina.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Argentina. Feriti ed arresti in un nuovo conflitto sulla terra a Santiago del Estero

La scorsa settimana la tensione si è accesa tra continue minacce e movimenti di estranei armati. Dietro c’è l’interesse di una società tedesca che emette “obbligazioni verdi”. Il governo provinciale ha inviato la polizia per evitare ulteriori incidenti, ma gli agricoltori sostengono che la situazione è “molto pericolosa”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’Aia: blocco autostradale contro l’energia fossile

A L’Aia, nei Paesi Bassi, 10.000 persone si sono riunite per bloccare un’autostrada che conduce alla città.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vado Ligure: in 16mila a protestare contro il rigassificatore

Migliaia di persone si sono radunate sulle spiagge tra Albissola e Spotorno per dire no all’arrivo della Golar Tundra che nel 2026 dovrebbe essere trasferita da Piombino a 4 km dalla costa di Vado e a 2,9 da quella di Savona, per 17 anni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Marcia dei Sollevamenti della Terra 2023, territori in secessione da Leporandia

Mentre si innesca la battaglia contro l’ennesimo mostro di cemento, un invito alla discussione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’Emilia-Romagna cancella la Valutazione ambientale strategica: il cemento governa

All’Emilia-Romagna non sono bastati gli argini dei fiumi spazzati via dall’alluvione. La Giunta Bonaccini ha voluto con le sue mani abbattere altri argini, gli unici rimasti a frapporsi tra le ragioni della natura e del suolo e gli artigli del cemento: quelli cioè della Valutazione ambientale strategica (Vas).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gran Bretagna: cemento “a scadenza”

La chiamano già la “crisi del cemento”. Nel Regno Unito sono già state chiuse 150 scuole perché rischiano di crollare, ma ma la lista degli edifici scolastici a rischio in tutta la Gran Bretagna sale di ora in ora e potrebbe comprendere anche case di cura, ospedali, ambulatori medici e uffici.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Dal ponte di Messina alla pista da bob

La Webuild dovrebbe costruire lo sliding center di Cortina. La controversa multinazionale è coinvolta in numerosi appalti miliardari e altrettanti scandali internazionali.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non chiamatelo maltempo

Nelle ultime settimane l’Alta Valle di Susa è stata scenario di diversi eventi di dissesto idrogeologico causati dalle abbondanti piogge che in breve tempo sono cadute su terreni secchi e aridi provocando esondazioni e grosse frane.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“Fermare il cemento, difendere l’acqua”. La Critical Mass del Climate Social Camp

Ieri il Climate Social Camp si è preso le strade della città partendo dal parco con due cortei, uno in bici e uno a piedi, cortei che si sono poi congiunti sotto la Regione Piemonte, sanzionandola in quanto simbolo di una governance che assume sempre la posizione di chi devasta e svende i nostri territori, intaccando il nostro diritto ad una vita degna.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

USA: rotte le trattative. Entra in sciopero il colosso della logistica

Se entro la fine di luglio non verrà trovato un accordo sul rinnovo del contratto, i 340.000 lavoratori del gigante della logistica statunitense rhood of TeamUPS – organizzati dall’International Brothesters (IBT) – entreranno in sciopero.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Manifestazione in solidarietà alle convocazioni per il caso Lafarge a Aix.

Mobilitazione a sostegno degli attivisti e attiviste colpite dalla repressione contro il movimento ecologista in Francia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Emilia-Romagna: il generale Figliuolo commissario governativo per i territori alluvionati

Il governo Meloni ha deciso di nominare un commissario straordinario per il post-alluvione nei territori dell’Emilia Romagna colpiti dalla catastrofe eco-climatica lo scorso mese di maggio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La folle legge regionale che in Liguria fa edificare nelle aree a pericolosità idraulica

Non sono bastate tre alluvioni e 41 morti per capire che non bisogna aggiungere un metro cubo nelle aree a pericolosità idraulica ma semmai liberare dal cemento e ridare agio ai fiumi. Il caso paradossale del nuovo progetto della Regione dove già il 23,2% dell’urbanizzato è in aree a elevata pericolosità idraulica.