DDl disastri ambientali e “buona scuola”: news e approfondimenti da RadioInfoaut
Da un lato rinvia, con una mossa a sorpresa, la promulgazione del decreto govenrnativo sulla “buonascuola”, affidando al Parlamento l’onere di discutere un ddl nei prossimi mesi. Salta così l’annunciata stabilizzazione dei precari, che a centinaia di migliaia attendevano che Renzi mantenesse la promessa fatta sin dal primo giorno del suo insediamento. Ma la mossa di Renzi mira più in alto: donando al Parlamento l’onere di dibattere la legge, da un lato dà un colpo nei confronti di chi lo dipinge come un eversore costituzionale e del ruolo del parlamento (Zagrebelsky, Boldrini e cosi via), dall’altro scarica sul parlamento stesso la possibilità di un insuccesso nel promulgare la riforma della scuola, lavandosi le mani da un tema potenzialmente molto pericoloso per il suo governo come sempre è stato quella della scuola negli ultimi anni.
Il tutto scaricando sui precari e sulle loro vite, così come sugli studenti e sulla qualità della loro formazione, la costruzione dei suoi rapporti di forza e della sua retorica politica in vista dell’approvazione di progetti di riforma costituzionale e della legge elettorale che andranno proprio a svuotare di significato il ruolo del legislativo nell’architettura costituzionale, eliminando il bicameralismo perfetto e costruendo un sistema politico a forte peso dell’esecutivo.
Qui approfondiamo quanto successo ieri sul tema “buona scuola”:
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Contemporaneamente va segnalata però un’approvazione al Senato di un decreto importante come quello sui disastri ambientali, che introduce nel nostro ordinamento reati come inquinamento e disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale radioattivo (e non solo). Reati con pene importanti che avrebbero potuto applicarsi alle tante tragedie del nostro passato, da Gela alla questione Eternit, passando per l’Ilva di Taranto e la vicenda della Terra dei Fuochi. A votare contro Forza Italia e Lega (da sempre appoggiate dalle cosiddette eco-mafie), approvazione invece del Movimento 5 Stelle (che a partire dalla vicenda RAI e dalla legge anti-corruzione secondo molti sta aprendo un percorso di riavvicinamento tattico al PD).
Un’approvazione che ha suscitato la gioia delle associazioni ambientaliste e ovviamente d’altro canto scontentato Confindustria che fino all’ultimo ha cercato di impedire questo esito; vedremo ad ogni modo nei prossimi mesi se verrà confermato questo testo o se le esigenze dei poteri forti del campo interverranno in maniera decisa. Le possibilità di passaggi all’indietro sono in realtà già racchiuse nel testo: ad esempio con la questione del “ravvedimento operoso”, che prevederebbe forti sconti di pena nei confronti di chi si impegnasse dopo aver creato un danno a “rimediare al suo errore” (chissà con quali criteri verrà deciso chi si sta impegnando a risanare i territori e chi no..)
Qui intanto entriamo nello specifico del ddl, dei pregi e delle criticità che esso presenta:
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