InfoAut
Immagine di copertina per il post

Dopo il danno, evitiamo la beffa. Sulla mega-discarica abusiva nell’Agro Caleno

Dalla battaglia contro la centrale termoelettrica, costruita da Hera e clan dei casalesi con i buoni uffici di Nicola Cosentino proprio in area ex-Pozzi (possibile che i rifiuti non siano emersi durante i lavori di realizzazione della centrale?) a quella contro un’altra centrale, quella a biomasse dell’imprenditore dei rifiuti Francesco Iavazzi, che sarebbe dovuta sorgere proprio qui, dove oggi si effettuano le prospezioni ed i rifiuti vengono alla luce, i movimenti popolari autorganizzati dell’Agro Caleno hanno denunciato e documentato il grave stato di inquinamento di questa area vasta, un tempo stabilimento fordista cuore pulsante del territorio, capace di dare occupazione a circa 6mila persone, tante quante mediamente risiedono nei comuni dell’area.

Una grande fabbrica, la Pozzi Ginori che ha rappresentato, nell’immaginario collettivo, la possibilità di industrializzazione del sud ma che è stata, nei fatti, la morte per avvelenamento di una comunità e della sua fiorente agricoltura (parliamo del cuore della Campania Felix). Da contadini ad operai a cassintegrati fino alla disoccupazione cronica, allo sradicamento e all’emigrazione.

Ed è proprio dai tanti racconti, sussurrati fuori dai bar o nelle chiacchiere da marciapiede, dei tanti ex-operai che vi lavoravano, da cui bisogna partire per risalire all’inizio di questo disastro. “Erano i capi reparto che ci comandavano, per anni abbiamo interrato i residui della lavorazione”, “I liquami finivano direttamente nel Rio Lanzi, fino a farlo morire… io ci pescavo le anguille, adesso è nero come la morte”, “I sindacati sapevano, non hanno mai parlato per calcolo e convenienza”. Testimonianze da strada di cui tutti gli abitanti, militanti dei comitati in testa, hanno sentito parlare e che oggi sembrano prendere forma, annichilendo la speranza che si trattasse di leggende, delle solite esagerazioni di paese. Al contrario, l’entità del danno sembra essere di molto superiore a quanto ci si potesse immaginare.

Molti dei rifiuti rinvenuti sembrano poter essere direttamente ricollegabili alla produzione industriale della Pozzi Ginori ma, in tempi più recenti, i trafficanti di veleno dei clan del capitalismo armato hanno, con ogni probabilità, utilizzato il sito come discarica, in un territorio in cui la camorra detiene gran parte del potere politico ed economico ed in cui è impossibile che qualcosa si sia mosso senza il loro beneplacito.

D’altronde, è difficile immaginare che una tale quantità di rifiuti industriali possa essere stata intombata senza che nessuno se ne sia accorto, non i vigili urbani nè le stazioni dei carabinieri di tre comuni e nemmeno il comando del Corpo Forestale di stanza a Calvi Risorta. Per non parlare dei politici (politici?) locali.

Eppure oggi, nell’ora della verità e della rabbia, chi doveva controllare e non lo ha fatto si atteggia ad eroe, incitato da qualche superstar con la tonaca che farebbe bene a chiedere conto ai suoi superiori (ed ai tanti omologhi) dei silenzi e delle connivenze che non sono mancate (nell’Agro Caleno nessun parroco, nessuna associazione di matrice cattolica ha mai preso posizione contro il disastro ambientale ed i suoi artefici).

Per quanto drammatica essa sia, la realtà di questo disastro va affrontata. Va fatto collettivamente, continuando a coltivare questa comunità contro che fin qui si è battuta e che è portatrice di un modello di vita in comune altro, antagonista all’attuale blocco di potere.

La battaglia per impedire l’ennesima centrale, laddove ci sarebbe bisogno di una bonifica immediata, non è ancora finita, seppure le prospettive di una vittoria si fanno sempre più concrete. I movimenti ed i comitati andranno avanti su questa strada consapevoli che la prossima grande sfida sarà quella di impedire che i poteri responsabili e complici di questa devastazione si ergano a paladini dei nostri diritti e che, come sempre avviene, ci tolgano la voce ed il potere di decidere in nome del “nostro bene”.

La bonifica è il grande affare sul quale hanno già messo gli occhi. Spetterà ai comitati ed alle comunità in lotta strapparla dalle grinfie degli aguzzini per utilizzarla come autentico momento di riscatto e di riappropriazione.

@teleprop

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

agrocalenopozzisalute

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non chiamiamola emergenza!

Le notizie e le immagini che si susseguono in queste ore, ci parlano di una valle alpina che non ha bisogno di grandi opere e nocività ma di interventi strutturali che possano salvaguardare e mettere in sicurezza un territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

10 maggio 2025 – Susa: MARCIA POPOLARE: difendiamo la Piana di Susa! No al deposito di smarino e alla chiusura della stazione!

VOGLIONO SEPPELLIRE PRIMA SUSA E POI TUTTA LA VALLE. BLOCCHIAMO SUBITO LA DISCARICA DELLO SMARINO!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No al rigassificatore di Ravenna. E occorre organizzarsi per fermare il modello di sviluppo energivoro e devastante

Intervento della «Rete Nazionale Lavoro Sicuro» e dell’«Associazione Esposti Amianto» alla vigilia della manifestazione nazionale da La Bottega del Barbieri RIDURRE L’IMPRONTA CARBONICA.AUMENTARE L’IMPRONTA DI CLASSE Abbiamo a suo tempo presentato osservazioni al “commissario” delegato alla gestione dell’insediamento del rigassificatore di Ravenna: come tutti i soggetti che hanno manifestato la loro opposizione, non abbiamo ricevuto […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Michael Löwy e l’ecosocialismo

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si sta tenendo dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare una raccolta di articoli di Michael Löwy sull’ecosocialismo. Sarà ospite di Altri Mondi per il dibattito di domenica 13 aprile alle 16 dal titolo “Pensare la rivoluzione“. […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Riprendere la terra dalle macchine. Manifesto della cooperativa L’Atelier paysan

Da dieci anni la cooperativa l’Atelier Paysan, con sede nell’Isère, lavora per l’adozione diffusa di un’agroecologia contadina, con l’obiettivo di cambiare il modello agricolo e alimentare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Territori in lotta. Capitalismo globale e giustizia ambientale nell’era della crisi climatica

Indipendentemente dal nome con cui le si chiamino, le proteste locali in difesa del territorio sono divenute a partire dagli anni Novanta un vero e proprio fenomeno sociale con cui sia policy-makers che studiosi hanno dovuto fare i conti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gli abitanti di Bagnoli e dei Campi Flegrei denunciano la mancata prevenzione e vengono caricati

Gli abitanti di Bagnoli, dei Campi Flegrei e tanti solidali da Napoli oggi oggi erano in piazza per denunciare che nel territorio, dove ci sono più di 400 sfollati e dominano incertezza e paura per il futuro, si tiene un comizio elettorale presso Città della Scienza. da Laboratorio Politico Iskra Gli abitanti sono stati caricati […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: 39 avvisi di garanzia per abitanti e attivisti a difesa del parco, “questa è un’intimidazione senza mezzi termini”

Erano un centinaio le persone riunite in conferenza stampa lunedì 17 marzo all’interno del cortile Campus Einaudi di Torino. Studenti, lavoratori, associazioni, ambientalisti, abitanti del quartiere e alcune delle 39 persone che hanno ricevuto, pochi giorni prima, altrettanti avvisi di garanzia dalla Questura torinese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le istituzioni a Lamezia come stanno affrontando la sequenza simica in corso?

Da qualche giorno è in corso uno sciame sismico che sta interessando la provincia di Catanzaro e che dal 13 febbraio alle 13 del 17 marzo ha registrato – secondo i dati forniti dall’INGV – 134 scosse nell’area compresa fra Marcellinara, Miglierina e Tiriolo.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nuovo Ospedale di Torino nel Parco della Pellerina. Perchè qui?

Diamo nuovamente visibilità alla difesa dei 60 mila m2 di area Verde situati nel parco della Pellerina a Torino, a supporto della quale il gruppo “Assemblea Pellerina, no ospedale nel parco” porta avanti argomenti tecnico-scientifici solidi, appena presentati in un dossier al quale hanno contribuito esperti in materia urbanistica, geologica, sanitaria, della viabilità e storica.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Le capacità diagnostiche dell’IA ed il capitalismo dei big data

Il cammino dell’innovazione tecnologica è sempre più tumultuoso e rapido. Lo sviluppo in ambito di intelligenza artificiale è così veloce che nessun legislatore riesce a imbrigliarlo negli argini delle norme. Stai ancora ragionando sull’impatto di ChatGPT sulla società che è già pronto il successivo salto quantico tecnologico. da Malanova.info In un recente studio del 28 […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sciopero generale: l’opposizione al governo Meloni si fa nelle piazze

Qualcosa oggi è successa. Lo sciopero lanciato da CGIL e UIL ha parzialmente travalicato gli apparati sindacali ed ha aperto uno spazio di partecipazione, ancora politicamente frammentata, nella contrapposizione al governo Meloni. A fronte dell’eterno Aventino delle opposizioni istituzionali parti di società hanno occupato le piazze e questa è una buona notizia. Ci saranno sviluppi […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Difendere i territori, riappropriarsi del potere decisionale, immaginare un’altra gestione del “verde”: una sfida cittadina e non solo

Si conclude il Festival (r)Esistenze Verdi promosso dal Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio di Torino. Vorremmo restituire e condividere alcuni spunti emersi nei dibattiti, come prospettiva per una sfida cittadina e in generale collettiva.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La salute negata dell3 prigionier3 politich3 curd3 in Turchia

Lo scorso fine settimana abbiamo partecipato alla conferenza “Le condizioni di salute nelle carceri turche” organizzata dal Congresso Democratico dei Popoli (HDK), accogliendo con calore e gioia il loro invito ad Istanbul, insieme ad altre realtà sociosanitarie autonome provenienti dall’Europa, per lo più da Germania e Grecia.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Aborto libero, sicuro e gratuito!

Sabato 28 settembre, in occasione della giornata internazionale per l’aborto sicuro, in Piemonte in tant3 ci mobiliteremo su tutto il territorio contro le politiche regionali che da anni sposano obiettivi antiabortisti, retrogradi e lesivi della libertà di scelta.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio: abbattere l’alberata lede il diritto alla salute

Di seguito ripubblichiamo il comunicato stampa del Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio con gli aggiornamenti sullo stato dell’arte della vicenda.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La diffusione del dengue, l’agroindustria e il cambiamento climatico

Le cause dell’epidemia di dengue sono molteplici, conosciute e anche poco affrontate: cambiamento climatico, deforestazione, uso di pesticidi, impatto sui predatori delle zanzare e mancanza di pianificazione territoriale.