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Ennesima alluvione a Lamezia: a quando la messa in sicurezza del territorio?

Evidentemente non bastano i rapporti delle associazioni di tutela ambientale sulla pericolosità e la frequenza degli eventi climatici estremi che purtroppo non stanno risparmiando il nostro territorio, purtroppo non è bastata neppure l’alluvione del 2018 che ha causato la morte di Stefania, trent’anni, e dei suoi bambini, Christian e Niccolò, di sette e due anni, per non parlare degli ingenti danni che quell’evento aveva causato nella zona industriale e alle aziende agricole del territorio.

da Addùnati

Passano gli anni – per l’esattezza il 4 ottobre ne sono passati sei – eppure lo scenario al quale abbiamo assistito è praticamente uguale, forse persino peggio, se non fosse per la fortuna di non piangere ancora vittime.

Strade distrutte da enormi voragini, ponti caduti, campagne e aziende completamente sommerse dall’acqua, scantinati allagati e ancora paesi e frazioni isolate, sono i risultati di poche ore di pioggia battente su un territorio nel quale, nonostante l’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi climatici estremi, purtroppo ancora nulla si fa in termini di prevenzione. E così oltre alla quasi assente manutenzione dei corsi d’acqua e dei terreni adiacenti dobbiamo constatare la totale inerzia dell’amministrazione comunale, non solo incapace di attivare qualsiasi protocollo di emergenza in tempi utili, ma persino di disporre la chiusura delle scuole la mattina di un’alluvione.

Mentre il governo centrale ritiene più importante andare spedito con il progetto del Ponte sullo Stretto che non poterà nessuna utilità alla nostra regione, il nostro territorio, fragile e non curato, continua a subire la violenza dei cambiamenti climatici.
Non esistono più scuse per chi governa: è arrivato il momento di investire seriamente nella prevenzione e nella messa in sicurezza del nostro territorio!


Collettivo Addùnati

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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