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Ferito, non spaventato. A sarà dura!

E’ un uomo di una cinquantina d’anni, residente a Rivoli, appena fuori Torino, all’imbocco della Val Susa. Ammette candidamente di non essere un militantre No Tav dei più assidui ma di partecipare nelle grandi occasioni in cui sente l’importanza di essere presente per esprimere il proprio dissenso circa la costruzione di un’opera inutile. Certo, non il ritratto di pericoloso Black bloc con cui i Tg e i quotidiani cercano in questi giorni di criminalizzare la protesta valsusina od operare improbabili divisioni tar “buoni” e “cattivi” (che la distinzione non regge se ne sonoa ccorti pure dalle parti di MicromMega!).

Eppure, anche lui è stato fatto bersaglio di un lacrimogeno tirato ad altezza uomo, da una Carabiniere appostato sull’autostrada. Ricorda Flavio: “Stava in alto, 5 metri più alto di noi, ad una 50ina di metri di distanza. L’ho visto bene. Ha prreso la mira ed ha sparato. Non ero da solo. Sapeva di sparare nel mucchio e prendere qualcuno”.

Nonostante la brutta esperienza – che lo obbliga per qualche tempo su una sedia a rotelle – non si dice per nulla intimorito, anzi più determinato a battersi contro l’opera inutile. Sarà più presente di prima alle iniziative del movimento.

A sarà propi dùra!

 

Ascolta l’intervista realizzata questa mattina su Radio Blackout:

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