Giornata di mobilitazione No Tap contro l’installazione della zona rossa
Lunedì 13 Novembre l 14 la città di Melendugno si è risvegliata in un clima di occupazione militare, è stata creata una zona rossa con tanto di checkpoint che sottopongono contadini, abitanti, lavoratori e turisti a controlli di documenti limitandone la libera circolazione e creando ritardi ai servizi pubblici, come scuola-bus e raccolta rifiuti. I mezzi delle forze dell’ordine e delle aziende impegnate nella costruzione del TAP hanno fatto irruzione nei terreni interessati dalla grande opera, sgomberando il presidio permanente del movimento No Tap. Quest’ultimo ha immediatamente rilanciato la mobilitazione, indicendo una assemblea generale per il giorno dopo.
La partecipazione all’assemblea è stata altissima è tutte le componenti hanno concordato nel rispondere allo sgombero e alla successiva militarizzazione di Melendugno, attraversando con cortei spontanei i centri abitati, dimostrando così la forte determinazione di una popolazione che non vuole più vedere i territori distrutti da grandi opere inutili.
Oggi, 16 Novembre, la popolazione, a partire dalle 9:00, ha dato vita a cortei e presidi spontanei nel centro storico di Lecce arrivando alle porte della Prefettura locale, che ha emesso lunedì l’ordinanza con la quale sono state interdette ampie zone della provincia a tutti i cittadini; qui la polizia in assetto antisommossa ha spintonato violentemente i manifestanti. L’iniziativa è comunque proseguita con la distribuzione di volantini alle macchine ferme nel traffico.
Nel pomeriggio il movimento ha dato vita ad un picchetto difronte al palazzo di Lizzanello, dove si stava tenendo un incontro dei sindaci con SNAM, la filiale di Eni adibita alla progettazione e costruzione delle infrastrutture, per il trasporto degli idrocarburi, come quella del gasdotto Tap.
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