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I NoMuos vengon di giorno…e tagliano ancora reti

È passato quasi un anno dall’invasione di massa della base e gli eventi non hanno smesso di avvicendarsi. La storia è nota ai più e la differenza lampante rispetto a un anno fa, per chi si avvicina a Niscemi e alla base situata in contrada Ulmo, è che le tre grosse parabole della stazione del MUOS sono state ultimate. Si tratta dell’unica delle quattro installazioni del MUOS a sorgere nei pressi di una zona abitata, a soli cinque chilometri da Niscemi. Attraverso le sue antenne UHF (Ultra High Frequency) sarà utilizzata per le comunicazioni dell’esercito statuinitense in una zona vastissima che comprende tutto il mediterraneo e attraversa Africa e Medio Oriente fino ad arrivare all’oceano indiano.

I fatti di oggi però dimostrano che continua a manifestarsi la voglia di opporsi a questo grande mostro portatore di devastazione e morte tanto nel territorio niscemese e siciliano quanto negli obiettivi di guerra e di controllo militare dell’esercito statunitense. In seguito a uno spettacolo teatrale di Massimo Zaccaria sul tema della guerra partigiana, che si è tenuto oggi pomeriggio nella zona vicina al presidio e proprio a ridosso della grande recinzione della base militare, sono state tirati giù alcuni metri di rete.

In pieno giorno, qualche decina di NoMuos ha dimostrato ancora una volta che violare la base è possibile e che la presenza di un movimento forte e radicato potrebbe davvero costituire una minaccia ai piani della marina statunitense, del suo alleato italiota e dei vari lacchè più o meno locali.

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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