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Il Movimento No BASE sostiene e partecipa allo sciopero generale a Piombino contro il rigassificatore

Ma perché un movimento che si oppone ad una nuova base militare partecipa ad uno sciopero a parecchi km di distanza e legato ad un progetto energetico?

In realtà, anche se apparentemente possono sembrare questioni distinte, le due battaglie sono intrinsecamente legate.

Da Movimento No Base – Né a Coltano né altrove

La base militare a Coltano e il rigassificatore di Piombino sono infatti figlie della stessa logica e della stessa narrazione manipolatoria: da un lato, la guerra viene sbandierata come motivo per legittimare queste grandi opere, dall’altro la logica emergenziale viene usata strumentalmente per erodere la partecipazione delle comunità e imporre procedure sempre meno trasparenti. Ma i fatti raccontano un’altra storia: sia la base (in programma già dal 2019, anche se tenuta nascosta da tutte le istituzioni coinvolte) che la crisi dei prezzi dell’energia iniziata nell’autunno 2021 precedono lo scenario bellico, chiamando in causa in primo luogo un sistema di speculazione finanziaria che gioca a scacchi con le nostre vite e coi territori che abitiamo. La guerra senz’altro si inserisce in questo contesto moltiplicando l’impatto di alcuni processi.

L’industria fossile rappresenta l’altra faccia della medaglia delle missioni militari all’estero, rispetto alle quali la base prevista a Coltano avrebbe un ruolo nevralgico. Infatti, la base militare in questione dovrebbe “ospitare” il GIS (Gruppo d’Intervento Speciale) impegnato in operazioni militari all’estero. Queste missioni hanno il dichiarato obiettivo di difendere gli asset strategici ed energetici delle grandi aziende del fossile. L’Italia risulta essere il primo paese in Europa per spesa militare connessa alla difesa degli asset energetici. Il 71% del budget destinato alle missioni militari all’estero è per il controllo militare dei rifornimenti.

Più info qui: https://www.greenpeace.org/…/litalia-continua-ad…/

Per queste ragioni saremo a Piombino. Perché siamo convint* che liberarci dal capitalismo fossile è necessario per liberarci dalla guerra. E viceversa.

QUALCHE INFO IN PIU’ SUL PROGETTO DI RIGASSIFICATORE PREVISTO A PIOMBINO E SULLE RAGIONI DELLA PROTESTA

Intanto, cosa è successo a Piombino?

A giugno 2022 il governo decide la realizzazione di un rigassificatore galeggiante nel porto di Piombino. Si tratta di una infrastruttura che trasforma il gas dallo stato liquido allo stato gassoso.

L’Italia ha già 3 rigassificatori (La Spezia, Livorno e Rovigo), il cui impatto ambientale e climatico è molto al di sopra della media rispetto alle altre infrastrutture del gas poiché la filiera del GNL (Gas Naturale Liquefatto) produce maggiori emissioni di metano dovute alle dispersioni lungo tutto il processo, che sono quelle maggiormente climalteranti.

Inoltre, il gas che dovrebbe arrivare a Piombino dagli Stati Uniti viene estratto attraverso il fracking, una pratica molto invasiva di estrazione dalla roccia che si basa sull’utilizzo della pressione dell’acqua per provocare delle fratture nello strato roccioso nel sottosuolo.

Ci aiuterebbe a ridurre le bollette?

Niente affatto!

Infatti, il GNL ha un costo superiore del 50% rispetto al gas trasportato tramite gasdotti, poiché necessita di impianti di liquefazione e rigassificazione, oltre che di navi gasiere, e che le forniture vengono gestite tramite contratti a breve scadenza che risentono maggiormente della volatilità del mercato e delle speculazioni.

Più info qui: https://economiacircolare.com/rigassificatore…/…

Piombino è una città martoriata, un SIN (Sito di Interesse Nazionale) da anni in attesa di una bonifica, che si vede calare dall’alto una decisione ulteriormente impattante e pericolosa per il territorio, senza alcun rispetto delle più basilari norme di sicurezza che prevedono una distanza di almeno 12 miglia dalla costa per impianti GNL. Norma totalmente ignorata, decidendo di collocare l’opera dentro il porto di Piombino, in prossimità della città.

Da giugno, un ampio ed eterogeneo movimento popolare si sta opponendo al progetto, e noi ci siamo più volte unit* ad esso.

2. Da anni, le infrastrutture energetiche, come per esempio TAP, vengono presentate come strategiche per l’indipendenza dai rifornimenti russi e per abbassare i costi in bolletta. Eppure oggi, abbiamo solo un territorio avvelenato (l’azienda TAP è a processo per devastazione ambientale e inquinamento della falda acquifera) e militarizzato (sia durante le proteste No TAP che ora con il controllo da parte di navi militari del tratto di gasdotto), senza essere né indipendenti dalla Russia né avvantaggiati sul piano dei prezzi. Questa storia ci insegna a stare in guardia da narrazioni tossiche che scaricano tutto il peso dei problemi nazionali su una comunità, accusata di essere NIMBY, quando invece gli unici che guardano al proprio giardino – ovvero le proprie tasche – sembrano essere proprio le compagnie energetiche.

3. Nonostante si faccia un gran parlare di questa “emergenza gas”, i dati dello stesso Ministero dello Sviluppo Economico riferiscono una situazione piuttosto diversa. Infatti il governo italiano tra gennaio e maggio 2022 ha aumentato del 578% il gas esportato rispetto al 2021. Davvero strano per un paese che si dice in emergenza e che ogni giorno lancia moniti e condanne contro gli “ambientalisti” che – a loro dire – vogliono costringere tutti a vivere senza luce e riscaldamento.

Più info qui: https://altreconomia.it/nei-primi-cinque-mesi-del-2022…/

4. Il tema dell’indipendenza energetica è al centro della propaganda pro-rigassificatore. Eppure ci viene spontaneo chiederci: come si raggiunge l’indipendenza se ci leghiamo a lungo termine ad altri paesi per i rifornimenti di gas? Questo progetto non ci emancipa dalla nostra dipendenza energetica, ma cambia solo gli attori in gioco e la distribuzione del potere tra loro. L’Italia è il 3° paese in Europa per importazioni di gas e 8° al mondo. Per uscire da questo legame nocivo è necessario un intervento serio e ragionato sulle rinnovabili. Ma, come evidente, i grossi interessi sono altrove.

Più info qui: https://www.infoaut.org/…/radura-ottava-puntata-luce-fu…

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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