Jacopo, No Tav ai domiciliari per colpa di Rinaudo
Jacopo, insieme ad altri giovani, era stato arrestato ad inizio settembre perché “catturato” durante un’azione notturna al cantiere dalla polizia.
Scarcerati dopo pochi giorni dal carcere delle Vallette, la procura torinese si mosse immediatamente col ricorso, poichè riteneva troppo blandi gli obblighi di rientro notturni o i divieti di dimora o altre misure: serviva la galera.
Il Tribunale ha accettato il ricorso dei pm solo in parte, decidendo per l’aggravamento delle misure non per tutti i No Tav, ma per Jacopo e Checco (giovane No Tav Bolognese). Oggi quindi la misura diventa attuativa per Jacopo, mentre Checco attenderà ancora l’esito del ricorso.
Come redazione e No Tav esprimiamo solidarietà a Jacopo, giovane generoso e coraggioso, presente da anni in questa Valle e sostenitore della sua lotta.
Solidarietà a Jacopo, avanti No Tav!
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