La camera approva la legge contro gli ecoattivisti
La Camera ha approvato definitivamente la legge per contrastare le azioni simboliche dei movimenti che si battono per la giustizia climatica contro monumenti e opere d’arte. Pene da due a cinque anni di reclusione e sanzioni da 20mila a 60mila euro.
La Camera dei Deputati ha approvato una legge che inasprisce le pene per chi danneggia opere d’arte e beni paesaggistici, proposta dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Le misure erano state presentate dal governo in un disegno di legge approvato da un Consiglio dei ministri nell’aprile del 2023. Il testo era già stato approvato dal Senato a luglio, ora la Camera ha dato l’approvazione definitiva.
Il testo aumenta le pene già previste per il danneggiamento dei beni culturali, e introduce due nuovi reati. Ora chi «distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui» potrà essere punito con la reclusione da due a cinque anni e con sanzioni da 20mila a 60mila euro (prima andavano da 2.500 a 15mila euro). Chi invece «deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui» oppure «destina beni culturali a un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico», oppure mette a repentaglio la loro conservazione potrà ricevere multe da 10mila a 40mila euro (prima andavano da 1.500 a 10mila euro).
La nuova legge poi introduce la reclusione da uno a sei mesi o una sanzione da 300 a mille euro per chi deturpa o imbratta teche, custodie e altre strutture che espongono, proteggono o conservano beni culturali nei musei o in altri luoghi espositivi.
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