InfoAut
Immagine di copertina per il post

La foresta di Bord si difende contro il progetto dell’autostrada A133-134 a est di Rouen

Sabato 6 maggio, nella regione dell’Eure, più di 1.500 persone si sono riunite a Léry su invito del Collectif Non à l’autoroute A133-A134, di Soulèvements de la Terre e di Naturalistes Des Terres per una serie di azioni volte a porre le basi per una resistenza in caso di inizio dei lavori dell’autostrada A133-134 alla fine dell’anno.

Azioni per difendere la foresta contro le motoseghe

Mentre la minaccia di dissoluzione è oggi neutralizzata da un massiccio sostegno al movimento, i SDT riaffermano la doppia dinamica del movimento: da un lato disarmare le infrastrutture ecocide, dall’altro, come questo fine settimana, darsi i mezzi materiali per difendere i campi, le siepi e le foreste dalle motoseghe. L’obiettivo di questo sabato è stato, a questo proposito, quello di “armare” la foresta di Bord, minacciata dal progetto autostradale, per prevenire gli attacchi di motoseghe e altri abbattimenti. Dopo varie conferenze e presentazioni didattiche sulla ricchezza della biodiversità della foresta minacciata, sono partiti quattro cortei che rappresentavano quattro specie emblematiche della zona: il topo muschiato e il tritone crestato, il picchio e il capricorno maggiore. I primi due avevano l’obiettivo di rendere visibili e rafforzare le isole di biodiversità nel cuore del bosco, in base al principio che la ricchezza del vivente è una leva politica e giuridica di resistenza. I topi muschiati hanno installato delle cassette di nidificazione, affermando così che il bosco rimarrà sempre l’ospite protettivo dei piccoli mammiferi che popolano i rovi e i cespugli. I tritoni crestati hanno tirato fuori i loro picconi e le loro pale, che ieri stavano attaccando il sistema di pompaggio dei bacini delle Deux-Sèvres, per scavare delle vasche nella foresta. Saranno l’habitat di anfibi come salamandre, rane e rospi.

L’inventiva di questi gruppi è segno della forte presenza dei “naturalisti della terra”. Questa rete di recente formazione è determinata ad andare oltre le osservazioni e gli studi. I “naturalisti della terra” si affidano alla loro appassionata conoscenza degli ambienti naturali per diffondere un rapporto sensibile con il territorio e per mettere in atto azioni singolari che hanno un impatto diretto sui progetti di ecocidio. Gli altri due cortei miravano a creare un ostacolo molto concreto al taglio degli alberi. I grandi capricorni hanno tirato fuori i loro martelli per piantare chiodi nei tronchi e scoraggiare così gli attacchi delle motoseghe. Gli scalatori si sono arrampicati sulle cime delle querce e dei carpini centenari per legarli insieme con fili metallici, rendendoli inadatti al taglio. I manifestanti, indossando maschere di animali, hanno anche riprodotto il marchio ufficiale dell’ONF che designa gli alberi da non abbattere su una moltitudine di essi.

Questi gesti sono tutti modi per affermare che “siamo la foresta che si difende”. Questi “bastoni tra le ruote” porteranno ad altri e probabilmente a un’occupazione più quotidiana della foresta e del terreno del percorso in generale, se qualche concessionario oserà avviare dei cantieri. Sono un primo passo prima della realizzazione di costruzioni acrobatiche questa domenica nella foresta di Bord. Invocano la forza del movimento di protesta stradale inglese che negli anni ’90 ha visto abbandonare l’80% del programma stradale grazie ad anni di creazione di villaggi di resistenza tra gli alberi e grotte sotterranee ai loro piedi per difenderli.

In cammino per invertire la rotta!

Da qualche settimana, i rifugi aerei dei taglialegna di Castres Tolosa hanno già contribuito a rallentare il taglio del progetto dell’autostrada Castres Tolosa. La mobilitazione sul fronte di Rouen fa seguito a quella del 22 aprile a Saix contro l’A69, che ha riunito 8.200 persone e per la quale i lavori sono già iniziati, ma che sta già affrontando molteplici azioni. Un’altra mobilitazione ha avuto luogo questo sabato nell’Alta Loira contro la RN88, dove sta crescendo una forte opposizione, rafforzata dall’impianto di un gregge di pecore resistenti e da varie altre azioni sul percorso. Tutte queste massicce mobilitazioni dimostrano ancora una volta la crescita del peso della protesta contro gli aberranti progetti stradali in tutta la Francia: sono infatti più di 60 i collettivi che si battono a livello locale per fermarli e chiedere una moratoria per fermare e riesaminare i progetti stradali. (https://agir.greenvoice.fr/…/un-moratoire-pour-dire…)

Mentre il ministro Clément Beaune ha annunciato che molti di questi progetti stradali saranno riesaminati da qui all’estate, rifiutiamo questa sorta di lotteria condotta dal ministro che spinge per l’accelerazione dei progetti come in questo caso per la A133-A134. Tutti questi progetti e la politica dei trasporti anacronistica e distruttiva del governo devono essere fermati. E se questi progetti proseguono, come tra Castres e Tolosa, ci troveranno sulla loro strada. Tra riarmo, blocco, occupazione di alberi e disarmo, ci ispireremo alle recenti vittorie contro i progetti stradali, come quella contro la A45 vicino a Lione (https://reporterre.net/Bloquer-un-funeste-projet-d…) e altri sviluppi commerciali del territorio regolarmente ostacolati. Sul campo di Lery, la mobilitazione continua e sono già annunciate nuove azioni a partire da questa domenica mattina dalle ore 10.00. I prossimi appuntamenti dei Soulèvements de la Terre si svolgeranno contro l’ampliamento delle cave Lafarge e GSM a Saint-Colomban nella 44 il 10 e 11 giugno, e contro la realizzazione del tunnel TAV Lione Torino nella valle della Maurienne il 17 e 18 giugno.

Continueremo e torneremo per fermare questi progetti stradali. No macadam!

da Soulèvement de la Terre

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I giorni delle canaglie

Questi primi di aprile sono giorni in cui si torna a parlare delle collusioni fra personaggi legati alla malavita, politici locali e imprese che gestiscono gli appalti per lavori direttamente o indirettamente legati alle grandi opere in Piemonte: sono i giorni delle canaglie.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: un “mondo a parte” che non si lascerà mettere tanto facilmente da parte

Breve reportage sulla grande assemblea che si è tenuta l’altro ieri al parco Don Bosco: centinaia le persone accorse dopo il rilascio senza misure cautelari del diciannovenne arrestato la notte prima.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: sostegno alle 17 persone arrestate dalla polizia antiterrorismo in seguito alla campagna di azione nazionale contro il mondo del cemento

Lunedì 8 aprile, 17 persone sono state arrestate in Normandia e nell’Ile de France in un’operazione condotta dalla Sottodirezione antiterrorismo. Alcuni di loro sono stati portati nella sede di Levallois-Perret e potrebbero rimanerci per 96 ore.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

PFAS: tre domande per capire ogni cosa sugli inquinanti eterni

I PFAS sono oggetto di una proposta di legge ambientale esaminata il 4 aprile. Questi inquinanti eterni, onnipresenti nei nostri prodotti di consumo, sono tossici per l’uomo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV = Mafia. Nuove prove del coinvolgimento della ‘ndrangheta nel TAV Torino – Lione.

Negli scorsi mesi è venuta fuori, come succede ciclicamente, una polemica bipartisan sulla scritta che svetta sul Musiné all’ingresso della valle che recita TAV = Mafia. Oggi veniamo a conoscenza attraverso una notizia apparsa sul tg regionale che esistono nuove prove del coinvolgimento delle ‘ndrangheta nelle opere propedeutiche al TAV Torino – Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: giovane aggredito e picchiato dai Carabinieri al Parco Don Bosco.

Nella “democratica Bologna” tre volanti dei carabinieri aggrediscono e picchiano un giovane all’interno del parco Don Bosco.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Andare oltre l’inferno planetario – di Gennaro Avallone

“Non è l’Uomo, ma è il Capitale il responsabile dell’inferno planetario”

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Ponte: partono gli espropri.

In questi giorni sui giornali locali e nazionali sono state pubblicate le liste delle procedure per l’esproprio delle aree interessate alle opere anticipate per la realizzazione del ponte sullo Stretto.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Un anno dopo Sainte-Soline: solidarietà, rabbia e gioia per le strade di Nantes

Un anno fa, decine di migliaia di noi hanno marciato in mezzo ai campi delle Deux-Sèvres contro i megabacini, e siamo rimasti intrappolati dalla repressione militare, intrappolati sotto il rombo delle granate sparate a migliaia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

G7 clima, energia e ambiente: basta con i crimini ambientali, basta greenwashing, basta Tav!!!

Il 28, 29 e 30 aprile, Venaria sarà il palcoscenico del G7 dedicato all’energia, al clima e all’ambiente.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Richiesta sospensione al CSM per Bucarelli, pm anti-No Tav

Ancora guai per il PM Enzo Bucarelli, che negli ultimi anni si è distinto per le persecuzioni nei confronti dei No Tav.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il socialismo climatico e il collasso del clima

Da un po’ di tempo i media riportano notizie allarmanti sulla possibile interruzione della circolazione meridionale atlantica (AMOC), un vasto sistema di correnti oceaniche, componente chiave della regolazione del clima globale di cui fa parte la Corrente del Golfo.