Quattro mesi fa nel cantiere erano stati sospesi i lavori a causa del ritrovamento di amianto. Questa notizia non aveva sorpreso i movimenti che già avevano ampiamente denunciato la documentazione carente e faziosa di Cociv. Lo scavo della galleria Cravasco ha già causato il prosciugamento di alcune fonti della Valverde. Se chi utilizzava quelle risorse idriche potrà essere risarcito con dei soldi, non si potrà fare altrettanto con l’equilibrio naturale di un territorio già fragile.
Il monte Carmelo, che si affaccia sul cantiere, è stato negli ultimi mesi distrutto dall’avanzata rapidissima di una cava che sino a un paio di anni fa era in chiusura a causa del forte impatto ambientale sulla zona. Gli inerti che vengono estratti in questa cava riforniscono i cantieri Terzo Valico della Liguria che necessitano di enormi quantitativi di cemento da riversare nelle gallerie.
Oltre a mettere a rischio la salute di tutti, l’amianto farà lievitare i costi del Terzo Valico: si parla addirittura di cinquanta volte per lo smaltimento dello smarino, costi volutamente non inseriti nei preventivi del Terzo Valico perchè ne avrebbero decretato l’irrealizzabilità. Per riprendere i lavori sono stati predisposti complessi e costosi dispositivi per lo scavo in rocce amiantifere. I documenti che definiscono queste procedure non sono pubblici nè in mano alle Istituzioni locali.
In questi giorni l’opera è stata descritta da alcuni politici genovesi come imprescindibile e fondamentale per lo sviluppo, e non ci stupisce che non vengano riportate le basi sulle quali si fondano queste affermazioni. L’aumento dei traffici di merci per cui si supponeva l’utilità dell’opera è stato smentito dalla storia, mentre sono tantissimi i tecnici ed esperti che ne hanno evidenziato la palese inutilità e pericolosità.
E’ inacettabile che miliardi pubblici vengano ingiustamente spesi in questi cantieri mentre mancano risorse per i bisogni essenziali delle persone. Mentre altri miliardi riempiranno le tasche di Cociv, la scorsa settimana le mamme hanno bloccato l’ingresso del cantiere, stufe che siano le famiglie a dover provvedere ai bisogni della scuola pubblica, vedendosi addirittura costrette a comprare i banchi su cui far studiare i propri figli (realmente successo in Valpolcevera…). Solidarizziamo con tutte le lotte in favore delle persone e contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Il cantiere di Cravasco è il simbolo delle contraddizioni e delle bugie firmate “Terzo Valico”, per questo lo stiamo bloccando e invitiamo tutti, giovani e anziani, a passare a portare il proprio contributo e condividere con noi un gotto e un po’ di freddo. In queste ore altri notav stanno raggiungendo quello che già era diventato un presidio attrezzato per rimanere dov’è; giorno e notte. Daggheee!!!
Movimento No Tav – Terzo Valico