La Sardegna si contrappone alla speculazione eolica e fotovoltaica.
Il territorio sardo è ormai, purtroppo, conosciuto per i numerosi progetti e cantieri che lo costellano nell’ambito della produzione energetica, in particolare quella cosiddetta green, che proviene dal vento e dal sole.
La narrazione europea che impone una transizione energetica ed ecologica non sostenibile per i territori e per chi li abita diventa qui una realtà tangibile e devastante. Allo stesso tempo i comitati a difesa della terra fioriscono ed è importante il loro ruolo nel contrapporsi a progetti e opere scellerate, il loro obiettivo infatti è quello di partecipare alla gestione dei territori, oggi presi d’assalto da questi progetti, affinché si rispettino le esigenze dell’umano e della terra.
Abbiamo approfondito la situazione della zona della Gallura dove esiste un Coordinamento di Comitati contro la Speculazione eolica e fotovoltaica. La zona infatti è particolarmente interessata da questi progetti, distese di torri eoliche ricoprono le terre e il mare, decine di ettari di pannelli fotovoltaici occupano il suolo. La critica dei comitati si rivolge alla transizione energetica in corso che impone ai territori opere che distruggono gli ecosistemi e che considera i cittadini come un ostacolo alla loro realizzazione e che propaganda una transizione che è evidente rispetti esclusivamente le esigenze del profitto.
L’esempio del Thyrrenian Link, un cavo sottomarino che dovrebbe collegare la Sardegna con il continente per trasportare energia elettrica prodotta attraverso la devastazione dell’isola per poi rivenderla speculandoci, è centrale. Questo progetto è emblematico della doppia violenza che si impone al territorio: lo sfruttamento dei terreni agricoli per esportare energia, intervento che già viene fatto tramite altri due cavi già esistenti, vuole essere implementato per aumentare la produzione e garantire un’ulteriore servitù della Sardegna in favore del comparto industriale del Nord Italia.
Maria Grazia del coordinamento Gallura sottolinea che non verrà barattata la ricchezza di un territorio come la Sardegna, la sua identità e il suo valore.
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