Le nutrie danno il colpo di grazia al Pd
Mentre l’emergenza alluvione nel modenese è ancora in corso, di ora in ora l’acqua avanza verso “la bassa”, proviamo a fare qualche considerazione a freddo. Mentre i soliti ben pensanti in questa fase parlino solo dell’emergenza, noi pensiamo che sia venuto il momento di cominciare a dire nomi e cognomi e i responsabili di quello che accaduto, perché quello che è avvenuto nuovamente nella bassa modenese era evitabile.
Nella mattinata di domenica l’argine del fiume secchia ha ceduto aprendo una falla a circa 3 Km a valle della città di Modena, dalle prime ricostruzioni (ancora da confermare) pare che l’argine sia collassato per problemi strutturali e non a causa di un esondazione ma, a quanto si dice e si legge su alcune pagine facebook, la colpa sarebbe delle tane scavate dalle nutrie come se questo fosse un fenomeno inedito e non controllabile con opere di manutenzione.
Tanto per cominciare mettiamo in chiaro chi è il responsabile della manutenzione dei fiumi, ovvero l’AIPO, su mandato e supervisione della Regione di Vasco Errani, ancora una volta nelle vesti del salvatore. L’AIPO, come tante altre agenzie e strutture dello Stato, nasconde numerosi scheletri nell’armadio, abitudine tipicamente italica, che, giusto per citarne qualcuno, vede il presidente della suddetta, Luigi Fortunato, insieme ai suoi sottoposti, indagato per la morte di due operai di una ditta esterna nel febbraio 2013 che sono stati travolti da un ondata d’acqua fuoriuscita da una conduttura (http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2013/04/20/news/operai-morti-sul-lavoro-indagati-due-tecnici-aipo-1.6917890); mentre, proprio nel modenese, uno dirigenti dell’AIPO è sotto processo dal 2012 per aver affittato abusivamente una delle sedi dell’agenzia o come dimenticarsi la pretesa dei pagamenti per gli enti di bonifica da parte di chi ha la casa inagibile a causa del sisma del 2012.
Poi insomma potremmo andar avanti per pagine, ma sarebbe la classica routine all’italiana fatta di fondi spesi male e burocrazie sempre buone per trovare la sedia a un qualche “silurato”.
Dalle responsabilità non si può tralasciare il partitone PD che da sempre governa le amministrazioni ed enti di ogni livello e forma. Sono anni che rassicura che non ci sono rischi di esondazione, tanto che, chi ci abita, sa benissimo che le opere di manutenzione sono un miraggio e la situazione ha esasperato non poco chi vive vicino al fiume e chi su quella terra ci lavora. Basti pensare che il letto del fiume non viene dragato dal 1974, ed è clamorosamente più alto del livello della campagna circostante o che alcune casse di espansione (sul Panaro, sempre di gestione AIPO) attendono il collaudo da oltre 40 anni; ma andava tutto bene basti pensare che Fortunato, nel luglio del 2013, dichiara in merito agli interventi sui fiumi Panaro e Secchia . (http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2013/07/14/news/aipo-la-prova-finale-difficile-ma-la-faremo-1.7418619)
Ora, probabilmente, assisteremo al solito rimbalzo di responsabilità che non porterà a nulla, anzi attendiamo gli auto-elogi che la politica si farà per la gestione dell’emergenza e il solito richiamo alla “manutenzione del territorio” che viene ormai scritta in ogni programma elettorale ma che nella pratica non viene mai fatta perché si preferisce costruire autostrade e bretelle regalando soldi ai soliti noti.
Stupisce anche lo stupore e rabbia del primo cittadino Pighi che chiede spiegazioni del disastro ( lui negli ultimi 10 anni dov’era? ) quando sono molto evidenti le cause dell’alluvione: il peggioramento del territorio e del dissesto idrogeologico dovuta alla poca manutenzione e agli innumerevoli attività di scavi di ghiaia sui fiumi, aggiunto ovviamente alla poca manutenzione dei sistemi fluviali.
Quindi che Pighi dichiari vale ben poco, probabilmente bisognava intervenire prima, probabilmente la prevenzione conviene poco ai vari politicanti.
da saoguernica
Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.