Mobilitazione storica: 8200 persone manifestano e erigono un muro contro la A69 Castres-Touluse.
Su appello dei collettivi La Voie est libre, Extinction Rébellion, Confédération Paysanne e Soulèvements de la Terre, più di 8200 persone hanno manifestato questo sabato contro il progetto dell’autostrada A69 Castres-Tolosa.
Questo progetto anacronistico minaccia 400 ettari di terreni agricoli, boschi e zone umide: uno scempio denunciato all’unanimità da autorità indipendenti (Ae, CGI, CNPN…), da 160 agricoltori del territorio e dal 90% dei 6.266 pareri espressi durante l’inchiesta pubblica ambientale.
Dopo una marcia di 12 km lungo il tracciato previsto per l’autostrada, constatando la ricchezza e la bellezza di queste terre da preservare, il corteo si è spostato sulla strada nazionale… poi i manifestanti hanno formato una lunga catena umana per erigere un muro di blocchi di cemento di 5 m*2 che bloccava le due corsie di marcia.
Infatti, se l’autostrada venisse costruita, la tangenziale verrebbe privatizzata e diventerebbe inaccessibile senza pagare 17 euro per il ritorno: un vero e proprio racket e blocco organizzato dalla concessionaria NGE Atosca. Con la A69 andiamo dritti contro il muro, come le 20 auto artigianali costruite per l’occasione che hanno corso simbolicamente verso di essa alla fine della giornata.
Come tutte le manifestazioni co-organizzate da Soulèvement de la Terre, sono coloro che lottano a decidere di realizzare questo o quel tipo di azione. Non ci sono manifestazioni pacifiche da una parte e manifestazioni violente dall’altra, come vorrebbe farci credere Gérald Darmanin: ci sono gesti di resistenza creativa, più o meno fortemente repressi dallo Stato.
Il successo di questa storica mobilitazione nella regione dimostra ancora una volta la portata e la popolarità della lotta contro l’A69, che riunisce agricoltori, residenti, attivisti per il clima, naturalisti e rappresentanti eletti, tutti uniti per salvare questa terra minacciata.
Naturalmente gli oppositori non si fermeranno qui: presto sarà presentato un ricorso per l’annullamento dell’autorizzazione ambientale, con un’istanza di sospensione contro l’autorizzazione ambientale che non si basa su alcun argomento serio.
Da qui alla nostra vittoria legale, dobbiamo quindi resistere, fermare la strategia della controparte che vorrebbe metterci di fronte a un fatto compiuto e il passaggio in forza delle opere inutili.
Per questo motivo annunceremo altri raduni e manifestazioni se questo non sarà sufficiente a farci sentire. Continueremo a lottare quotidianamente fino al ritiro del progetto e, come a Vendine, ci accamperemo ovunque sia necessario.
Ci uniamo anche al Roads Rout, un gruppo di 60 persone che si battono contro altri assurdi progetti stradali in tutta la Francia, per chiedere una moratoria su tutti questi progetti a partire da ora.
https://agir.greenvoice.fr/…/un-moratoire-pour-dire…
NO MACADAM !
Qui disponibili alcune foto della giornata:
https://rdv2.extinctionrebellion.fr/ind…/s/WYbEmEwxAnnWYTb
Traduzione del comunicato di Soulèvement de la Terre, qui l’originale.
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