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Notre-Dame-Des-Landes: VICTOIRE!

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Colpo di scena in Francia, il governo Macron decide di abbandonnare il progetto del mega “aeroporto del Grand Ouest” ovvero quello di Notre-Dame-Des-Landes ormai in dibattito da 50 anni.

Il primo ministro francese, Edouard Philippe, ha dichiarato oggi che“non ci sono le condizioni per continuare il progetto dell’aeroporto di Notre-Dames-Des-Landes. Un tale progetto di pianificazione che strutturera il territorio per un secolo non puo farsi in un contesto di opposizione esacerbate tra due parti quasi uguali della popolazione”

Protestano politici di destra e sinistra, denunciando “una capitolazione davanti alla violenza” o “l’abbandono dello Stato di diritto”, tuttavia sembra propio che la scelta dell’ammodernamento dell’aeroporto già esistente, quello di Nantes-Atlantiques, sia ormai presa.

La zona di Notre Dame des Landes era occupata da ormai dieci anni da contadini e allevatori supportati da centinaia di attivisti che avevano creato la Zone A Defendre (ZAD) per impedire con tutti i mezzi l’ennesima violenza sui territori in nome del profitto.

Nel 2012 il governo francese aveva tentato una prova di forza inviando centinaia di agenti per sgomberare gli occupanti trovando una strenua resistenza. Un corteo di decine di migliaia di persone aveva poi permesso di occupare di nuovo la ZAD e ricostruire le case distrutte dalla furia della polizia.

Il primo ministro ha ora annunciato anche il “ritorno alla legalità”, chiedendo la dipartita degli occupanti della Zad, la liberazione delle strade e minacciando lo sgombero. Già da quelche settimana sembrerebbe che mezzi di polizia e gendarmerie stiano confluendo verso Nantes.

Anche se la decisione del governo non era scontata, in realtà questo scenario era già prevedibile negli ultimi mesi. Infatti a inizio febbraio scadrà la Dichiarazione di Utilità Pubblica sulla zone del futuro aeroporto, indispensabile per la continuazione del progetto. In previsione di questo rinnovamento, il governo aveva convocato degli esperti che per la prima volta dovevano prendere in conto tutte le opzioni possibile, anche la famosa “opzione 0”, quella di non realizzare la grande opera. Da allora sempre di più il problema mediatico si era spostato dalla necessità di costruire un’aeroporto alla necessità di evacuare la Zad, territorio in mano ai ribelli in lotta contro la République.

In previsione, il movimento aveva già lanciato l’appello per una grande giornata di mobilitazione il 10 febbraio per ribadire la propria intenzione di restare sul posto. Nel comunicato di annuncio della fine del progetto, il movimento ringrazia tutti quelli che hanno partecipato e permesso questa vittoria storica. Ribadisce le rivendicazioni che chiedono il ritorno dei contadini espropriati sulle loro terre, il rifiuto dell’espulsione di che è venuto ad abitare sulla zona per difendere il territorio e la volontà di prendere in carico collettivamente, sul lungo termine, le terre della Zad, rifiutandone il controllo da parte delle istituzioni e rivendicando di potere continuare a fare vivere questo spazio di esperimento sociale, ambientale e agriciolo.

Feste, presidi e cortei sono previsti in molte citta francesi questa sera, mentre vari commenti ricordano il fallimento della tentativa di evacuare la ZAD nel 2012 e promettono di raddoppiare la resistenza in caso di nuovo intervento della gendarmerie.

Da Nantes révoltée:

50 anni di lotta. 10 anni di occupazione dell’area. Di manifestazioni memorabili. Decine di migliaia di persone – contadini, cittadini, occupanti, giovani e meno giovani, rivoltosi e non – che camminano insieme, per le strade di Nantes o per i sentieri di Notre-Dame-Des-Landes. Di risa e di pianti. Di battaglie e barricate nei boschi. Di giornate di ricostruzione nel fango. Di incontri e notti di festa. Di culture che alimentano le lotte. Di decine di comitati locali. Di minacce, e sostegno… e alla fine: la vittoria! Il governo abbandona ufficialmente il progetto di costruzione dell’aeroporto.

Ovviamente, la minaccia di uno sgombero parziale incombe sempre sulla ZAD. I media si affrettano ad offuscare la vittoria e il governo cercherà di punire le lotte, mostrando davanti alle telecamere la “fermezza e l’autorità” che va blaterando da mesi in TV. Ad esempio, mettendo in atto incursioni poliziesche, inutili quanto pericolose, sulla zona.

Ma per la prima volta da tanto, troppo, tempo una mobilitazione ha messo in scacco il governo in Francia. Non e ‘ solo il successo di Notre-Dame-Des-Landes. È un segnale per quelli e quelle che lottano, qui come altrove, e in particolare per quanti e quante lottano contro i progetti che distruggono i territori: vincere è possibile! Non sono sempre le multinazionali e la loro sbirraglia a portarla a casa alla fine. L’abbandono del progetto di costruzione dell’aeroporto è una vittoria storica.

 

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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