Ogni volta che non sanno che fare tirano fuori il Ponte sullo Stretto
Ciclicamente, come le crisi e le pestilenze, a volte in concomitanza con esse, i politici italiani di quasi tutti gli schieramenti, tirano fuori i progetti impolverati del Ponte sullo Stretto.
Classico leit-motiv dei sostenitori della crescita ad ogni costo, per cui non è importante cosa si costruisce, basta che si costruisce, sempre pronti a solleticare gli appetiti della speculazione edilizia e delle mafie, il Ponte sullo Stretto è la sparata che sta bene su tutto. L’idea di costruire il Ponte sullo Stretto risale ormai al 1969, non propriamente una trovata d’avanguardia, ma grazie all’opposizione della popolazione locale fino a questo momento si è riusciti ad evitare questo enorme e inutile spreco di denaro pubblico e concentrato di devastazione ambientale.
Adesso che la crisi pandemica si sta trasformando in crisi economica, governo e opposizioni propongono la solita vecchia ricetta, colate di cemento, distruzione di habitat naturali e inquinamento. Naturalmente le dinamiche di propagazione del virus non hanno insegnato niente alla nostra classe politica e il primato dell’economia sulla vita umana e sull’ambiente rimane immutato, alla faccia del “niente sarà come prima”. Ad aprire le danze è il governatore della Sicilia Musumeci che, in pieno “pasticciaccio buffo” sull’assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana alla Lega, prova a spostare l’attenzione e a ricomporre il fronte degli amici degli amici. A ruota ovviamente c’è Renzi che ha una fissa col Ponte da anni e infine Conte che promette che valuterà senza pregiudizi il progetto. L’ultima volta che ha valutato “senza pregiudizi” un progetto del genere era quello della Tav Torino – Lione e la conclusione è stata: è inutile, ma la facciamo lo stesso (campa cavallo: il cantiere è fermo da un anno e il movimento No Tav non si è certo fatto intimorire).
Condividiamo a seguito il post facebook della Rete No Ponte:
Traguardati i fondi europei, una classe politica imbelle e inconcludente sta riproponendo la costruzione del Ponte sullo Stretto. Ve lo diciamo senza infingimenti. Ci avete trovato contrari in passato e contrari saremo nel prossimo futuro. Ci dobbiamo trovare nelle piazze? Noi ci saremo. Come sempre, a differenza vostra. Dopo la grande paura, in una Sicilia distrutta e alla sbando, con ponti che cascano e strade dissestate, ci volete propinare un’opera che non serve a nulla e che distrugge la natura, quella natura che ci ha salvato. Sappiatelo bene. Ieri eravamo degli oppositori. Oggi siamo anche incazzati per la vostra insolenza e la vostra irresponsabilità. Vogliamo ospedali e servizi sanitari per la seconda ondata, vogliamo la messa in sicurezza del nostro abitato, vogliamo la manutenzione delle nostre strade, vogliamo scuole sicure per i nostri ragazzi.
Volete il conflitto? Lo avrete.
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