#Operation GreenRights. Anonymous contro il Muos
È di ieri una nuova operazione di Anonymous Italy. Stavolta l’obiettivo dei suoi attivisti è l’istallazione militare Muos di Niscemi, oggetto in questi mesi di proteste che hanno ormai raggiunto eco nazionale. Ad essere intercettate e pubblicate infatti sono le mail ufficiali attraverso cui l’Ambasciata statunitense, il prefetto, viceministro dell’Interno e capo di gabinetto dello stesso, e – indirettamente – l’Assessorato all’Ambiente della Regione Sicilia si aggiornano vicendevolmente sullo sviluppo della vicenda. Il periodo preso in considerazione dall’operazionedegli Anonymus è quello che va da aprile a maggio di quest’anno, fase immediatamente successiva alla revoca da parte della Regione Sicilia delle autorizzazioni alla costruzione del Muos. Ad una prima lettura delle mail pubblicate due elementi sono degni di nota.
Primo. Dallo scambio epistolare si nota come, nonostante fosse fresca la revoca ad opera del governatore Crocetta e dell’assessore all’ambiente Lo Bello gli stessi vengono comunque descritti come concilianti rispetto alla possibilità di promulgare immediate deroghe alla loro revoca con lo scopo di far continuare i lavori “minori” in attesa della pubblicazione degli esiti delle ricerche scientifiche commissionate nel febbraio precedente. Di Crocetta si dice addirittura che ad un incontro informale si sarebbe manifestato imbarazzato” dalla possibilità di “ritirare la revoca in quanto non sarebbe sostenuta da alcuna motivazione plausibile” : non proprio in linea con le sue dichiarazioni pubbliche del periodo quando con fare “rivoluzionario” si diceva invece pronto a sfidare Usa e Ministero della Difesa. Anzi, l’ennesima dimostrazione di come Crocetta giocasse su due tavoli a soli fini propagandistici.
Secondo. Dalle mail si ricava quanto peso abbiano avuto nell’iter istituzionale della costruzione dell’opera e nelle scelte politiche collegate le proteste ed i blocchi messi in campo dal Movimento NoMuos. I riferimenti, infatti, alla necessità di far calmare le acque, di non fare forzature, sono continui e trasversali. Emerge preoccupazione quando si sottolinea “quel che oggi è avvenuto” a proposito di non-citati blocchi stradali e addirittura si dicono molto allarmati dal modo “trionfale” con cui vengono ri-accolti a Niscemi i due attivisti che già lo scorso maggio si arrampicarono su due antenne della base.
Emerge quindi un quadro, tutto sommato già noto, in cui alla miseria della politica si contrappone la determinazione di un Movimento che con le sue sole forze ha saputo fin qui rallentare un iter che altri avrebbero voluto ineluttabile. E questa è già una grande vittoria.
A questo indirizzo troverete le mail pubblicate da Anonymous:
http://operationgreenrights.blogspot.it/2013/08/nomuos-antisecita-italy-niscemi.html
Di seguito il comunicato degli attivisti di #Operation GreenRights:
“E’ nostra intenzione sostenere la protesta contro le antenne del MUOS in Sicilia, nei pressi di Niscemi.
In questo regime che le Istituzioni amano definire democratico, ma che sempre più ha i connotati di una spietata timocrazia dove la rapace accumulazione del denaro fine a se stessa, è il merito che determina le possibilità di espressione e di esistenza di ogni individuo: solo coloro i quali siano legati direttamente o meno a gruppi di potere e di interesse ( chiesa, poteri degli stati, grandi industrie,…), possono effettivamente decidere della sorte dell’ambiente e delle sue ricchezze.
Così, i pochi, in nome del profitto o di interessi in ultima analisi ad esso riconducibili decidono dell’ambiente e della salute pubblica.
Quindi,per esercitare effettivamente il proprio diritto di scelta sul futuro della natura nonchè per evitare di essere sottoposti a onde eletromagnetiche evidentemente nocive e superiori ai limiti di legge, alcuni manifestanti si sono arrampicati sulle antenne del MUOS in segno di protesta. A costoro ed a tutto il movimento NO-MUOS Anonymous esprime la sua solidarietà. In un clima dove la militarizzazione delle Terre diviene sempre più fitta, e dove (in un vero stupro dell’immaginario collettivo) essa si insinua silente nell tessuto sociale fino a venire accettata come normale prassi (e molto spesso come necessità), resistere è legittimo. A qualunque costo.
A conferma della pericolosità dell’ impianto citiamo i risultati della relazione che esperti in materia di emissioni elettromargnetiche effettuarono su incarico del comune di Niscemi nel 2011.
Nel 2011 il prof. Massimo Zucchetti (professore Ordinario di Impianti Nucleari al Politecnico di Torino) e il dott. Coraddu hanno stilato una relazione per conto del comune di Niscemi. La relazione conclude che:
le misurazioni svolte dall’ARPA mostrano che i limiti di sicurezza previsti dalla legislazione italiana saranno sicuramente superati; sebbene le caratteristiche del sistema siano poco note, si possono comunque avanzare alcune ipotesi circa i rischi associati al MUOS. Segue quindi l’analisi dei potenziali rischi cui può andare incontro la popolazione abitante le zone adiacenti l’impianto.
Per Zucchetti e Coraddu, per un principio di salvaguardia della salute della popolazione e dell’ambiente, non dovrebbe essere permessa alcuna installazione di ulteriori sorgenti di campi elettromagnetici e occorre approfondire lo studio delle emissioni già esistenti e pianificarne una rapida riduzione.
Anonymous trova oltraggioso che i pochi potenti, in nome dei propri interessi, in ultima analisi, economici, mettano a repentaglio la salute della maggioranza della popolazione e la natura, patrimonio di ogni essere vivente.
Antenne mortifere sorgono in nome degli interessi ecclesiastici presso Cesano, vicino a Roma; quelle del quartier generale della Marina militare, si trovano invece, a tutela dell’interesse nazionale, in localià La Storta, poco distanti. Nella zona, l’enorme incremento dei tumori è innegabile, ma come al solito si tenta di distogliere l’opinione pubblica dalla causa reale. Persino la Sardegna, già colonizzata dalle servitù militari e vittima delle conseguenze (tumori, leucemie), è stata individuata per essere inserita nel progetto di triangolazione Muos attraverso l’installazione di radar e sofisticate tecnologie militari dannosissime per la salute e l’ambiente. Anche a Niscemi le antenne sorgono in nome di uno Stato e dei suoi interessi.
Poco conta che questo Stato non sia quello italiano, infatti: nessun dio, tato, esercito potranno mai rendere giusto l’oltraggio alla salute pubblica ed alla natura, tantomeno se perpetrato ledendo il diritto decisionale che deve spettare ad ogni individuo senza mediazioni istituzionali.
Ricordiamo inoltre che le 46 antenne del MUOS sono site in area militare ed il loro rinnovo serve a rendere più efficienti le comunicazioni della marina militare americana. Come antimilitaristi, riteniamo indegno e disgustoso che lo Stato italiano, che ha inscritto nella propria costituzione il ripudio della guerra, ospiti, in realtà,numerosissime basi ed installazioni militari. Ci è del tutto indifferente che nelle basi appena citate siano stanziati soldati italiani o americani,infatti in ogni caso la militarizzazione del territorio porta con se l’inquinamento di aree incontaminate,al solo fine riprovevole di formare persone addestrate ad opprimere ed uccidere il prossimo in nome della repressione e del colonialismo.
Potenti degli Stati che assoldate falangi di uomini pronti ad uccidere per tutelare i vostri interessi di sfruttamento planetario. Eserciti o formazioni militari controllate dagli stati sostengono la depredazione e la devastazione sistematica della natura ad opera delle grandi industrie: dal Congo al Sud America, dal Medio Oriente all’Afghanistan.
Come esseri umani ci rifiutiamo di derogare al diritto di esprimere il nostro dissenso e riteniamo che questo sia l’unico modo di dissociarsi dalla campagna di militarizzazione del territorio che oggi trova espressione col caso del MUOS di Niscemi.
Governanti, potenti: vada al macero il vostro nauseabondo nazionalismo sostenuto dalle mani lorde di sangue inerme degli eserciti,siano maledette le vostre armate aguzzine e che ogni singolo centesimo dilapidato per per le vostre guerre e le vostre celebrazioni militari possa tramutarsi in un nuovo impeto d’ira negli ultimi che voi opprimete!”
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