Parole, parole, parole… Note a margine della mancata sospensione del pagamento delle tasse
E’ continuato anche al Senato il teatrino sul rinvio del pagamento delle tasse nelle zone colpite dal sisma: tutto come previsto!
Ma andiamo con ordine. Dopo il voto alla Camera abbiamo assistito allo stesso iter pure al Senato, con un esito più che scontato: il 16 dicembre aziende e dipendenti dovranno restituire allo Stato le imposte, sospese dopo il terremoto, in un’unica soluzione.
Qualcuno si era illuso che dopo il voto in commissione, che aveva introdotto emendamenti favorevoli ai terremotati, qualche cosa potesse cambiare; ma come già avvenuto alla Camera, il Governo ha cancellato queste norme mettendo la fiducia sul maxi-emendamento, con il conseguente voto favorevole del Parlamento. E anche in questo caso i parlamentari emiliani non hanno dato il loro voto di fiducia, sebbene con una lieve differenza rispetto alla votazione precedente. Infatti, se alla Camera avevano votato contrariamente, al Senato si sono limitati all’astensione, ben consapevoli però che la fiducia sarebbe stata votata a larga maggioranza.
La novità è l’inserimento di Errani nel teatrino delle parti. Il super-Commissario, dopo aver pronunciato (la scorsa settimana) parole pesanti contro la linea politica che il Governo sta tenendo nei confronti delle aree terremotate, questo lunedì ha incontrato Monti ed ha strappato un “grosso” risultato: l’istituzione di una commissione che dovrà valutare misure… che forse un domani verranno applicate! Intanto, il dato di fatto rimane che entro il 16 dicembre tutti dovranno pagare e solo alcuni (circa un migliaio) potranno usufruire di un prestito bancario per dilazionare in 6 mesi il pagamento.
Dunque, quello a cui stiamo assistendo è un vero e proprio teatrino messo in piedi sulle spalle dei terremotati, fatto di tante parole ma di pochi fatti (anzi nessuno!). Ora tantissime imprese, artigiani e lavoratori dipendenti si troveranno in enorme difficoltà, dovendo restituire soldi che non hanno a causa dei mancati introiti o delle spese sostenute per mettere in sicurezza case e capannoni. E ovviamente chi non paga sarà segnalato ad Equitalia con le conseguenze che tutti conosciamo. Senza dubbio un bel modo per far ripartire l’Emilia!
Ma la cosa più sconcertante è il tentativo di buona parte del PD e del PdL locali di passare come paladini dei terremotati proponendo emendamenti che tanto sarebbero stati bocciati dal Governo oppure astenendosi da un voto di fiducia comunque scontato. Tutto come previsto, in quanto Monti ha fatto capire più di una volta che gli servono i soldi degli emiliani per chiudere il bilancio dello Stato. E da qua si capisce tutta questa fretta di riscuotere le tasse entro fine anno! Ma riteniamo ridicole e propagandistiche le posizioni espresse da soliti noti politici emiliani, in quanto costoro e i loro partiti sono i sostenitori di un Governo che guarda solo ai conti ed hanno la responsabilità di aver votato a favore del Fiscal Compact e del “pareggio di bilancio in costituzione”, norme che “autorizzano” il Governo a prendere i soldi dall’Emilia. In altre parole, da un lato si finge di porgere una mano ai terremotati (con una gran puzza di campagna elettorale…) mentre dall’altro si votano tutte le norme che ci hanno portato in questa situazione.
E allora le chiacchiere stanno a zero, siamo ormai stanchi di tutte queste promesse, ed è ora che i vari Parlamentari, Sindaci e pure il Commissario Errani facciano una scelta: o stanno dalla parte dei cittadini che dovrebbero rappresentare o scelgono di stare con il Governo Monti, perché ormai è chiaro che non si possa più tenere il piede in due scarpe!
Ma noi non ci fermiamo e dopo il grande risultato del corteo del 24 novembre a Mirandola torneremo nelle strade e nelle piazze per pretendere ciò che ci vogliono togliere, dalle tasse al 100% dei risarcimenti per la ricostruzione. Ormai abbiamo capito che l’unica strada è la mobilitazione, in quanto nessuno rappresenta più i nostri interessi!
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