Quando il dramma non fa notizia
Dopo l’ennesimo disastro ambientale che ha colpito la provincia di Modena, nello specifico ancora una volta la bassa Modenese, salta agli occhi, soprattutto degli emiliani colpiti, che passata la fase emergenziale i mass-media generalisti si dimenticano completamente di descrivere la fase attuale.
Se prendiamo il caso del sisma che ha colpito l’Emilia nella primavera del 2012, l’evento ha fatto molto clamore per i danni storici, le aziende crollate e le persone morte, ma soprattutto per aver messo in ginocchio l’area in cui si produceva l’1% del p.i.l. nazionale. Ben presto ci si è resi conto che tutto questo clamore è scemato e che con il tempo la bassa modenese a livello mediatico è stata lasciata a se stessa, come se il problema terremoto non fosse “evaporato”.
Accade ancor peggio per la recente alluvione, che ha trovato subito un grande risalto, ma sono bastate poche ore per far scemare il problema, come se niente fosse successo.
Solo le testate locali modenesi, anche per dover di cronaca, sulla questione dell’alluvione portano avanti un grande lavoro sotto forma d’inchiesta, ma ancora prima di indicazione agli aiuti per far passare le informazioni utili per delimitare l’emergenza e far ripartire tutto. Dal poco che si legge, tuttavia, le segnalazioni di molti cittadini rivolte ai direttori dei media locali stanno facendo capire che la rabbia questa volta è in crescita e serpeggia con forza nella popolazione.
Perché dei disastri dell’Emilia non si parla? Perché non si parla di chi da anni governa una regione portandola al collasso sotto ogni forma, dal mondo del lavoro ai disastri ambientali?
E’ interessante analizzare questo fenomeno in una delle ultime roccaforti per gli interessi del partitone Pd. Perché il fenomeno che sta portando a questo silenzio, non riguarda solo i disastri ambientali che stanno colpendo l’Emilia, ma anche le lotte che stanno portando avanti i facchini della logistica e altre cose tra scandali e devastazione del Welfere.
E’ evidente come il modello emiliano debba rimanere ben saldo e protetto sotto ogni forma e prospettiva da ogni tentativo di critica e di possibile destabilizzazione sopratutto perché all’orizzonte si profilano nuove elezioni.
E’ tuttavia un tentativo disperato di nascondere i macigni sotto il tappeto: fino a che erano briciole di dissenso e sussurri relativi alla perdita di credibilità delle compagini di governo locale, poteva anche funzionare, ma ormai la popolazione è esasperata. L’informazione passa per canali alternativi, come ha dimostrato il successo del partito 5 stelle.
E’ l’indebolimento progressivo del radicamento sociale che sta rendendo il governo locale sempre più micragnosamente repressivo e non essendo più in grado di contenere l’inglorioso decadimento del un modello emiliano, anche qui, come in ogni dove in Italia, la politica delega alla forza pubblica il mandato per reprimere chi alza la voce.
A fronte di tutto questo non stupisce che siti come quelli del Guernica e di Infoaut, che sin da subito hanno cominciato a raccogliere le voci di coloro che avevano subito il terremoto e ora l’alluvione e che fanno cronaca senza timore ad attaccare frontalmente i responsabili dei disastri, godano di una crescente attenzione.
Le nostre inchieste su queste questioni vedono centinaia e centinaia di letture e trovano riscontro nelle lotte sui territori; non è un caso che sui social network nascano pagine di discussione esse stesse riflesso della rabbia popolare, come la pagina “ alluvionati incazzati” che nel giro di pochi giorni vede migliaia di “mi piace”.
Sicuramente il nostro indagare e la passione per narrare le vicissitudini delle terre emiliane non si fermeranno qui e continueremo a far conoscere la voce di chi vuole parlare in prima persona.
E’ una battaglia controcorrente (e nel caso di un fiume, è anche allusivo), ma con amarezza e con determinazione continueremo a narrare le lotte degli alluvionati e dei terremotati, consapevoli che il tutto non si fermerà perché il ritorno alla normalità nelle zone della bassa è ormai solamente una illusione, specie se non avremo la forza di contrastare con la lotta il declino di una regione in sfacelo.
@SpazioGuenrica
@Infoaut_Modena
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