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Rigassificatore a Gioia Tauro: una prima vittoria del ‘No’

I dubbi sollevati subito da cittadini e comitati in merito all’opera sono molti: i costi altissimi e l’impatto ambientale di un progetto alquanto lacunoso basterebbero già a convincere ad abbandonarne la costruzione ma a questo si aggiunge anche il fatto che la zona in cui dovrebbe sorgere è ad alto rischio sismico (con tutti i problemi per la sicurezza del territorio che ne derivano) e che anche i dati sul reale fabbisogno di gas da parte dell’Italia vengono spesso gonfiati o sottaciuti per giustificare la costruzione di opere inutili e costose.

Ieri mattina nella sede dell’Autorità portuale di Gioia Tauro era prevista una riunione che avrebbe dovuto dare il via libera al progetto; in occasione di questo incontro centinaia di persone si sono radunate davanti all’ingresso dell’edificio per impedire che la riunione potesse tenersi.

Rabbia e determinazione di cittadini e comitati hanno avuto la meglio: non solo hanno fisicamente sbarrato l’ingresso al presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, e al presidente della Camera di Commercio (entrambi favorevoli all’opera) ma, nonostante alcuni momenti di tensione con le forze dell’ordine poste a difesa dell’edificio, hanno anche ottenuto un rinvio della discussione.

Per il momento quindi l’iter che porterebbe all’approvazione del progetto è bloccato e la lotta contro il Rigassificatore porta a casa una prima vittoria ma la battaglia in difesa del territorio e della salute contro l’ennesimo progetto inutile e scellerato si preannuncia lunga.

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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