RIVOGLIAMO GIORGIO A CASA CON NOI A BUSSOLENO!
RIVOGLIAMO GIORGIO A CASA CON NOI A BUSSOLENO!
Giorgio è uno dei no tav arrestati il 26 gennaio scorso. Per alcuni giorni è stato detenuto nel carcere delle Vallette di Torino insieme agli altri no tav e a moltissimi altri detenuti. Da subito ha cercato di segnalare la drammatica situazione in cui versano gli istituti di pena, sovraffollati, sporchi, in cui anche i primari diritti riconosciuti per legge sono negati; ci riferiscono ad esempio che a causa della carenza di personale le ore di aria e socialità sono ridotte o peggio soppresse in modo arbitrario dalla direzione. Insomma, Giorgio insieme agli altri no tav non ha piegato la testa e anche dietro le mura ha continuato a battersi e a lottare fin dal primo giorno. Per questo è stato trasferito immediatamente in un altro carcere e punito. Ora è infatti rinchiuso nella casa di reclusione penale di Saluzzo in una sezione di isolamento. Nonostante questo Giorgio continua a scrivere e lottare, è proprio grazie a una lettera che abbiamo conosciuto la grave situazione in cui si trova. La sezione in cui si trova è composta da sole sei celle ognuna delle quali ha un cortile di 6 metri largo 2.80 metri circondato da mura alte oltre sei metri che in autunno, inverno e in buona parte della primavera, non vede nemmeno il passaggio di un raggio di sole. Ogni cella non comunica con le altre ed ogni detenuto passa le sue ore di aria in questi cortili gabbia senza poter incrociare gli altri. Nella sezione accanto, identica a quella di Giorgio sono detenuti i mafiosi reclusi a regime del 41 bis. La direzione del carcere e i giudici non negano la situazione ma si giustificano con le solite scuse quali sovraffolamento e mancanza di fondi. Giorgio è uno di noi, insieme tanti anni fa abbiamo fondato il comitato di lotta popolare di Bussoleno; è nato a Piossasco, non lontano, ma da anni ormai la sua vita è qui, nella lotta no tav, a Bussoleno. Proprio per questo da ormai un anno aveva deciso di trasferirsi definitivamente in paese dividendosi tra la famiglia il lavoro e i presidi. Sempre presente in tutte le mobilitazioni, in prima fila, ma mai per apparire, generoso e pieno di energie. Siamo orgogliosi di sapere che lui abbia continuato a lottare nonostante le difficoltà ma proprio a causa di quanto ci descrive riguardo alla sua condizione carceraria pensiamo che questa situazione gravissima debba finire immediatamente. Giorgio come tutti gli altri no tav è semplicemente indagato e la sua detenzione per di più, ripetiamo, particolarmente rigida e in isolamento è assolutamente ingiustificata. Rivogliamo Giorgio libero subito, a Bussoleno, il paese dal quale è stato portato via il 26 gennaio. Con lui chiediamo anche la libertà per tutti gli altri no tav da mesi incarcerati o sottoposti a misure restrittive.
I cittadini e le cittadine di Bussoleno
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