InfoAut
Immagine di copertina per il post

Torino: ancora reati di opinione, 13 misure cautelari contro i notav

||||

Si sa, procura e questura torinesi non smettono mai di stupire. A quasi due anni dai fatti questa mattina la polizia ha eseguito tredici misure cautelari nei confronti di attivisti No Tav e giovani impegnati nelle lotte sociali in città nell’ambito di un’indagine sul Primo Maggio del 2019.

Fu un Primo Maggio particolare quello del 2019, il TAV era un tema centrale del dibattito politico di quei mesi. Nell’autunno precedente erano venute allo scoperto le “madamine”, operazione a freddo del sistema Si Tav per rappresentare un’inesistente base sociale favorevole all’opera. Il bluff era stato svelato e ridicolizzato con la grande manifestazione dell’8 dicembre a Torino che aveva visto decine di migliaia di persone riempire le strade della città per gridare forte il proprio NO.

La retorica che andava per la maggiore e che vedeva tra i suoi promotori il PD e i sindacati confederali nella loro interezza, insieme alle destre di ogni colore e alla Confindustria, era che la grande opera inutile avrebbe portato lavoro e progresso, pura propaganda smentita dai fatti (e persino da alcuni ormai noti rapporti europei). A quella retorica il movimento No Tav ha sempre opposto la considerazione per cui “c’è lavoro e lavoro”, cioè esistono lavori degni che si prendono cura del territorio, della salute collettiva, di ciò che è utile, bello e giusto e ci sono lavori che invece devastano, inquinano, sfruttano e riproducono la violenza dell’uomo sull’uomo e sulla natura.

Quel Primo Maggio del 2019 voleva essere usato dal sistema SI TAV come palcoscenico per la propaganda della grande opera, con tanto di madamine, esponenti di fratelli d’Italia e berlusconiani di ferro scesi in piazza in quella data forse per la prima volta in vita loro, ma non avevano fatto i conti con la valle che resiste e con le centinaia e centinaia di lavoratori e lavoratrici precari, studenti, riders e facchini della logistica che ogni anno si ritrovano in piazza all’interno dello spezzone sociale per portare avanti lo spirito originario di lotta del Primo Maggio. Quel Primo Maggio era la fotografia plastica di due Torino radicalmente diverse, da un lato le consorterie di speculatori, imprenditori e lobbies con i loro partiti politici di riferimento e i sindacati gialli a fare da sussidiari, dall’altra la Torino di chi lotta per sopravvivere, quella del sudore, delle pedalate in bicicletta per consegnare la cena, degli scarponi allacciati sui sentieri, dei giovani che si oppongono al cambiamento climatico e pretendono un futuro migliore.

WhatsApp Image 2021 03 22 at 08.33.05 copia copia

Lo spezzone sociale di quel Primo Maggio fu partecipato da migliaia di persone, era probabilmente lo spezzone sociale più grande che si ricordi negli ultimi anni, sicuramente era lo spezzone del corteo più folto e numeroso, tale da superare i numeri del resto della manifestazione nel suo complesso. In un primo maggio che progressivamente da giornata di lotta per i diritti degli oppressi si è trasformato prima in “festa dei lavoratori” e poi in “festa del lavoro” (come si legge nelle carte dell’inchiesta redatte in questura), gli spezzoni istituzionali si sono progressivamente svuotati, mentre la coda del corteo si è arricchita di nuove istanze, nuovi bisogni, nuove visioni sul futuro.

Questa evidenza probabilmente non poteva essere tollerata. Già dai giorni prima della manifestazione era evidente che si sarebbe tentato di relegare le voci di dissenso lontane dai responsabili delle politiche sociali, ambientali e sindacali che hanno falcidiato territori e generazioni di giovani e meno giovani del nostro paese. La polizia ha più volte tentato di bloccare lo spezzone sociale, di costringerlo al fondo del corteo, di provocarne il ridimensionamento, ma i numeri sono cresciuti, così come la determinazione e la volontà di portare avanti le proprie rivendicazioni. Nonostante tre violente cariche il corteo è arrivato in piazza San Carlo e finalmente la voce del paese reale ha potuto esprimersi su quel palco che fino a pochi minuti prima era stato il teatro della sfilata politico-sindacale.

Adesso a quasi due anni di distanza arriva la vendetta dello Stato per quella giornata di lotta, con delle misure cautelari assolutamente insensate dato il lungo periodo intercorso ed utilizzate unicamente per “punire” chi ha partecipato con generosità allo spezzone sociale.

Ancora una volta tra l’altro siamo di fronte ad un’inchiesta “selettiva” in cui ad essere colpiti e colpite sono compagni e compagne noti per la loro generosità e partecipazione alle lotte. L’obbiettivo di questura e procura è naturalmente quello di offrire alla stampa dei ritratti deformati di chi si spende per contrapporsi alla barbarie istituzionale, alla devastazione ed allo sfruttamento.

In particolare ancora una volta nel mirino degli inquirenti è finita Dana, in carcere da mesi per aver parlato ad un megafono, che guarda caso è nuovamente accusata di un reato di opinione e cioè di aver raccontato dal microfono del furgone dello spezzone sociale quanto stava accadendo in piazza, di aver rincuorato chi resisteva alle cariche, di aver ricordato ai partiti ed ai sindacati le loro responsabilità. E’ evidente che ormai a Torino non si puniscono unicamente i comportamenti legittimi o meno, ma è in corso una vera è propria caccia alle idee di chi non è allineato con il dettato dominante.

Tutt* liber* subito!

Da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

misure cautelarino tavPrimo Maggiotorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

SABATO 26/07 – ORE 12 – PRESIDIO NO TAV DI VENAUS – MARCIA AI CANTIERI DELLA DEVASTAZIONE

Sabato 26 luglio ore 12 –  Presidio No Tav di Venaus MARCIA NO TAV AI CANTIERI DELLA DEVASTAZIONE In Val di Susa è in corso un’aggressione sistematica al territorio, sotto il segno del Tav e delle grandi opere inutili. A Chiomonte, San Didero, Salbertrand e ora anche a Susa, i cantieri si moltiplicano e si […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Report del campeggio studentesco No Tav

Pubblichiamo di seguito il report scritto dagli studenti e dalle studentesse che lo scorso fine settimana hanno dato vita al campeggio al Presidio di Traduerivi e a quello dei Mulini.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Val di Susa: si è svolto nel fine settimana il campeggio di lotta No Tav organizzato dagli studenti

Posto di fronte al cantiere che dovrebbe ospitare montagne di smarino proveniente dagli scavi del tunnel di base, a Traduerivi è nato il nuovo Presidio No Tav.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Campeggio di lotta No Tav

Dal 18 al 21 luglio ci troveremo in Val di Susa per un campeggio di lotta giovanile per ribadire la nostra opposizione trentennale a un progetto inutile e dannoso che oggi si va configurando sempre più nella sua brutalità.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: in mille in strada per difendere i boschi dal TAV

Un migliaio di persone sabato 12 luglio hanno partecipato alla manifestazione per la difesa del bosco di Ca’ Alte e della città, dopo lo sgombero dell’area lungo l’argine avvenuto nei giorni precedenti. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Top 10 dei giganti dell’agribusiness: la concentrazione delle corporations del food & farming nel 2025

La pubblicazione del 2022 dell’ ETC Group “Food Barons” ha messo in luce la crescente concentrazione del potere delle multinazionali nel sistema alimentare industriale.1  di ETC Group & GRAIN, da ECOR Network Ha documentato l’aumento di fusioni e acquisizioni, la crescente influenza del capitale finanziario e la penetrazione della digitalizzazione e di altre tecnologie dirompenti […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ambiente: sabotati i cantieri del parco eolico industriale del Mugello

La procura apre un’inchiesta. “Siamo montagna”: la lotta non si ferma.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il TAV arriva nel cuore di Vicenza, ma la resistenza salva (per ora) il Bosco di Ca’ Alte

Alle prime luci dell’alba (di ieri ndr), un centinaio di poliziotti in assetto antisommossa hanno circondato il Bosco di Ca’ Alte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ostuni Climate Camp 2025: 17-20 luglio

La Campagna nazionale “Per il clima, fuori dal fossile” e le associazioni riunite nel Coordinamento “Nucleare mai più” organizzano CAMP NO FOX NO NUKE OSTUNI 17- 20 LUGLIO 2025 Campeggio Cala dei Ginepri- Costa Merlata Masseria Refrigerio Appuntamento che riteniamo importante per fare sintesi delle lotte svolte in questi anni e rilanciarle con maggiore forza […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bloccata la rotta del rame in Perù: minatori informali contro il governo

Una protesta condotta venerdì 4 luglio dai minatori informali nella regione peruviana di Cusco sta paralizzando uno dei principali corridoi del rame del Paese, fondamentale per le attività delle multinazionali minerarie MMG, Glencore e Hudbay.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

STOP RIARMO “Se la guerra parte da qua, disarmiamola dalla città!”

Riprendiamo e pubblichiamo il documento uscito sul canale telegram del percorso @STOPRIARMO che a Torino ha organizzato una prima iniziativa qualche settimana fa. Il documento traccia un quadro composito del sistema guerra nei vari ambiti della produzione e della riproduzione sociale oltre a lanciare alcuni spunti rispetto a ipotesi di attivazione.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Compaiono scritte per denunciare le falsità dei manifesti dell’amministrazione: la riqualificazione del Comune targata Politecnico non è verde!

Pubblichiamo il comunicato stampa congiunto a firma Comitato Salviamo il Meisino, Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio, EsseNon e Ecologia Politica Torino in merito a un’iniziativa per denunciare la narrazione falsa del Comune di Torino rispetto alla riqualificazione “verde” della città.

Immagine di copertina per il post
Culture

In uscita il manuale di magia No Tav!

È uscito il Manuale di magia No TAV!, firmato da Mariano Tomatis e Spokkio per Eris Edizioni (2025): al tempo stesso una guida illustrata, un piccolo libro di incanti e un fumetto resistente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alta Felicità 2025: tre giorni di lotta, cultura e partecipazione popolare!

Un’occasione in cui la musica, l’approfondimento politico e la convivialità si intrecciano per dare spazio a pratiche di resistenza, solidarietà e immaginare alternative concrete.