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Attacchi speculativi contro l’Italia (e tutta l’Europa periferica)

I DATI

I rendimenti dei titoli di Stato di Portogallo e Irlanda hanno raggiunto rispettivamente il picco del 13,27% con lo spread rispetto al Bund alla quota record di 1.048 punti per il Portogallo e del 13,07% con lo spread 1.019 punti per l’Irlanda. Sale a nuovi massimi lo spread dei titoli di Stato decennali della Spagna rispetto al corrispondente Bund che raggiunge i 300 punti dopo che il tasso è salito al 5,80%. Salgono anche i titoli della Grecia con il tasso del decennale sopra il 17% e lo spread con il Bund a 1.4011 punti mentre il rendimento del biennale ellenico tocca un nuovo record al 31,20%.

Dopo quella di venerdì anche quella di oggi si annuncia essere una giornata nera a Piazza Affari, che viaggia per il momento con un ribasso dell’1,2%,. Cadono i titoli Fiat  e Mediaset  dopo la sentenza sul lodo Mondadori. Tra i bancari male le big Unicredit e Intesa Sanpaolo. Pesanti i ribassi anche Banca Pop Mi, Ubi Banca e Banca Mps. Un altra giornata nera dunque, nonostante la stretta decisa ieri dalla Consob sulle vendite allo scoperto. Ad essere sotto tiro è in particolare il debito pubblico italiano e le banche. Sul mercato secondario dei titoli di stato infatti, lo spread di rendimento tra i Btp decennali e Bund decennali, i più sicuri dell’Eurozona, ha raggiunto il nuovo massimo storico a 267 punti, una distanza mai così ampia dall’introduzione dell’euro nel 1999. E proprio la moneta unica si rivela debole all’apertura degli scambi sui mercati, toccando 1,4169 dollari, rispetto a 1,4258 di venerdì, a seguito dei crescenti timori di contagio nella zona euro.

LE SCOMMESSE (CHE NON SI POSSONO METTERE IN DISCUSSIONE) DEI MERCATI FINANZIARI

A poco quindi sembrano essere servite le rassicurazioni della banca d’Italia, di Napolitano e in particolare del governo, che ha annunciato l’approvazione della manovra estiva di tagli alla spesa sociale in settimana per cercare di calmare i mercati. Gli sciacalli della speculazione non guardano in faccia a nessuno. E non si fanno scrupoli nel mettere in ginocchio le economie di interi paesi, a cominciare da quelli più in difficoltà, se ciò serve a far soldi. L’attacco subito già venerdì sorso in Borsa dalle banche e dai titoli di stato italiani è il segnale che i mercati hanno deciso di scommettere sulle debolezze strutturali di un paese, il nostro ma più in genrale tutti i paesi periferic,i penalizzato da un alto debito pubblico e da tassi di crescita tra i più bassi in Europa.

In tutto questo panorama, brilla l’assoluta sintonia bipartisan tra governo e “opposizione” circa la necessità di adeguarsi a queste famigerate direttive europee. Mentre si apre un baratro di cui è ancora difficile scorgere il fondo, le uniche parole proferite da Bersani & co. sono quelle relative alla “responsabilità nazionale”… contanto di beneplacito della Marcegaglia!


Per capirci qualcosa in più:

ControlaCrisi: LA SPECULAZIONE IN BORSA SPIEGATA AL POPOLO

Andrea Fumagalli: La crisi greca, ovvero il biopotere dei mercati finanziari

Nique_la_Police: Nella guerra tra Ue e agenzie di rating affonda l’Italia

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Le interviste di oggi di Radio Onda d’Urto:

Emilano Brancaccio, docente all’Università del Sanio.

Francesco Schettino ricercatore al dipartimento di Economia all’Unversità la Sapienza di Roma

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