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Lettera aperta dalle donne della Calcidica

Ci saranno continui aggiornamenti sulla raccolta di firme, mentre potete contattare le donne che lottano in Calcidica all’email: sintfor@gmail.com

Il testo della lettera:

Lettera Aperta delle donne che lottano contro la distruzione della Calcidica causata dall’espansione delle attività minerarie e dall’estrazione dell’oro.

“Siamo le bisnonne che hanno vissuto l’Occupazione [tedesca, n.d.t] e che hanno detto “mai più fascismo”. Siamo le nonne che hanno vissuto la guerra civile e hanno detto “mai più guerre”. Siamo le madri che hanno visto i propri figli emigrare e hanno detto “mai più razzismo”. Siamo le figlie che hanno vissuto la dittatura dei colonnelli e hanno detto “mai più regimi autoritari”. Siamo le nipoti che non hanno vissuto né Occupazione, né guerra civile, né emigrazione, né dittatura, ma adesso le stanno vivendo tutte insieme. Siamo le bisnipoti che sognano, sperano e rivendicano un domani migliore.

Fino a qualche tempo fa non sapevamo quanto bruciassero gli occhi i lacrimogeni, cosa fosse il maalox, cosa volesse dire MAT, OPKE, EKAM [unità della polizia greca, n.d.t]. Fino a qualche tempo fa credevamo che la polizia esistesse per proteggere i cittadini. Credevamo che lo stato ed i suoi servitori si trovassero là per promuovere gli interessi dei cittadini e garantire i loro diritti.

Ci hanno lanciato lacrimogeni, ci hanno inseguite, ci hanno picchiate, ci hanno arrestate, ci hanno interrogate, sono entrati nelle nostre case e nelle nostre scuole. Ci hanno accusato di non rispettare le leggi. Ci hanno detto che siamo disinformate, ignoranti, insubordinate, bugiarde – persino terroriste!

Abbiamo sopportato tutto questo. Noi abbiamo fatto venire al mondo i nostri figli con dolori indescrivibili e li facciamo crescere tra incredibili difficoltà. Non ci scoraggiano le loro pratiche terroristiche.

Adesso però, picchiano nostri nipoti, figli, padri, fratelli. Li prendono di notte, di fronte agli occhi impauriti dei nostri figli. Li chiudono in carcere come se si trattasse di criminali comuni, con delle accuse false.

Dicono di difendere la legalità!

Violando leggi e diritti?

Dicono che promuovono ad ogni costo gli investimenti in favore del popolo!

Esercitando violenza e terrorismo contro il popolo?

Dicono che le sentenze della giustizia devono essere rispettate!

Anticipandole ed ignorandole quando loro non sono d’accordo?

Dicono che difendono la democrazia!

Ignorando la presunzione di innocenza che è uno dei suoi principi fondamentali?

Chiediamo alle donne di tutta la Grecia, di tutto il mondo di essere vicine alla nostra lotta. Per la dignità, per proteggere il futuro dei nostri figli, l’ambiente e i diritti umani, perché le vite dei nostri figli vengano prima dei profitti delle società. Ci appelliamo a tutte voi! Chiediamo il vostro sostegno, la vostra partecipazione e la vostra solidarietà, in ogni modo possibile!

Denunciamo la produzione di accuse false e la criminalizzazione delle lotte sociali. Denunciamo la violenza della polizia, la repressione statale e le arbitrarietà procedurali. Denunciamo i processi e le condanne mediatiche.

Chiediamo la scarcerazione dei nostri padri, figli e fratelli. Domandiamo una giustizia diretta, equa, imparziale e trasparente.

In ogni altro caso ci troveranno di fronte a loro. Noi, le bisnonne, le nonne, le madri, le figlie, le nipoti e le bisnipoti. Tutte noi!

 

Fonte: soshalkidiki

Traduzione di Atene Calling

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pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

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