Ripresa..in giro!
E quindi è ripresa economica? Almeno a quanto dicono Letta e Saccomanni sembrerebbe di sì..ma ovviamente, c’è poco da fidarsi.
I dati presentati dal ministro dell’economia non sono altro che uno specchietto per le allodole, una classica mossa mediatica estiva effettuata per dare una minima credibilità ad un governo balneare impegnato a barcamenarsi per la sua sopravvivenza, mentre alle sue spalle le orride figure di Renzi e Marina Berlusconi iniziano a muovere le proprie pedine verso le elezioni a venire.
I dati reali, non mistificati da Saccomanni, ( e per quanto questi abbiano significato nei confronti del precariato sociale) parlano di ben altro. Parlano dell’ottavo trimestre consecutivo di flessione del PIL (altro che uscita dalla recessione!!), e i miglioramenti sono tali solo in chiave molto relativa..ciò che spinge Saccomanni a parlare di dato positivo è che la flessione della crescita sia stata “solo” dello 0,2 invece dello 0,4..ogni commento è superfluo, mentre non lo è il dato che il paese sia ai livelli di reddito di 15 anni fa, mentre in parallelo la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi si è sviluppata sempre di più.
A noi interessa invece tenere dritta la barra su una considerazione. Gli andamenti del PIL sono un qualcosa che interessa solamente chi governa e sfrutta in questo paese. Non è certo la crescita del PIL a tradursi in miglioramenti per il precariato sociale: aumento del PIL è anche devastazione dei territori, grandi opere, profitti per le aziende ottenuti grazie a contratti infami nei confronti dei lavoratori.
Non è certo il PIL quello che dimostra la qualità della vita. C’è chi nel mondo inizia ad accorgersene, all’interno di alcuni circoli intellettuali e think tanks, ma è un processo che faticherà ad imporsi nei confronti della fede in quesot indicatore, baluardo dell’economia neoliberista in crisi ma che continua a urlare “Crescita, crescita!” in una mantra sadico pagato da tutti noi. Pagato anche tramite i nuovi tagli alla spesa pubblica annunciati da Saccomanni e che molto probabilmente si tradurranno alla pubblica amministrazione e alla sanità; sempre che il governo non cada sulla farsa dell’IMU..
Ma questa non è l’unica presa in giro in arrivo dalle cronache di questi giorni.
Nei confronti di decine di migliaia di giovani disoccupati è arrivata una bordata da Renata Polverini, indimenticata ex-sindacalista (anche se questo termine davvero sembra poco appropriato per il soggetto) ed ex-presidentessa di una giunta della Regione Lazio forse mai così corrotta e disgustosa nella perpetuazione dei propri privilegi.
“Sfigati che aspettano dei soldi”, questa la definizione di Sor Renata di chi si arrabatta come può nel cercare di non soccombere. Dichiarazione effettuata all’interno di una riunione istituzionale e sventolata sui social networks da un deputato del M5S qualche giorno fa, che si inserisce nel solco di quelle già emesse da personaggi come Padoa Schioppa e Martone negli scorsi tempi..
E non ci sono Saccomanni e ripresine che tengano, l’impoverimento complessivo è una realtà evidente che fa a schiaffi con una classe politica attenta ai suoi equilibri istituzionali interni e transnazionali (vedi vicenda Berlusconi) e che offende i precari mentre lascia bruciare i suoi territori (vedi Sardegna e Calabria negli ultimi giorni).
E mentre continua con forza il dibattito su disoccupazione, reddito di base e così via, sembra a noi doveroso leggere nella dichiarazione della Polverini l’ennesima prova che qualunque conquista di questo tipo non avverrà certamente tramite le istituzioni. La durezza, l’indifferenza di questa classe politica, la permanenza dell’obiettivo costituzionale del pareggio di bilancio non permetteranno certo alcuna di queste soluzioni.
Sarà compito dei percorsi di riappropriazione della ricchezza sociale andare a prendersi la propria quota di reddito giorno dopo giorno nelle piazze, difendendosi dagli sfratti e occupando nuovi appartamenti, scagliandosi contro i tagli alla sanità e alle devastazioni ambientali nei territori; senza alcuna fiducia in riprese posticce che convengono a pochi, ma guardando ai bisogni e ai desideri dei molti!
Redazione Infoaut
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