InfoAut

Sciopero oggi, sciopero domani

Lo sciopero di venerdì 16 giugno è stato un passaggio significativo per il consolidamento e il potenziamento di una prospettiva conflittuale di classe in questo paese. Convocata dalle sigle più combattive del sindacalismo di base, la giornata di lotta ha praticato una prima possibile saldatura di rilievo strategico per l’ipotesi antagonista, quella tra i settori cruciali della circolazione.

Si sono intrecciati nello sciopero i comparti logistici, quelli dei trasporti pubblici e finanche l’adesione significativa di lavoratori Alitalia, a nemmeno due mesi dalla fragorosa affermazione del No nel referendum interno alla compagnia. Questi sono scioperi che fanno male perché incidono direttamente sulla ritmica complessiva della produzione e della riproduzione e agiscono immediatamente sul piano dei rapporti di forza. Non a caso i Confederali se ne tengono da tempo alla larga, così come non è casuale che a dare visibilità pubblica allo sciopero (per lo più silenziato dai media) siano le dichiarazioni stizzite di Renzi e Delrio. Il primo prova ad attizzare la retorica dei fannulloni, enfatizzando il fatto che lo sciopero sia avvenuto di venerdì. Non sa, evidentemente, il buon Renzi, che i trasporti e i magazzini logistici lavorano anche il sabato e spesso la domenica… Mentre Delrio si scaglia contro le minoranze in grado di bloccare le città e invoca una forte limitazione alla possibilità di scioperare (in modi incisivi, per scioperare in maniera innocua ovviamente non c’è problema), ricordando che alle Camere sono ferme da tempo proposte di legge in merito che portano le firme di Sacconi, Damiano e Ichino (brividi).

La “solitudine” dello sciopero di ieri rispetto a sponde istituzionali (il che è evidentemente un bene) e a un contesto generale che continua a essere arido di istanze conflittuali, ha dunque prodotto notevoli interruzioni nella circolazione urbana sopratutto a Roma e Milano, e si è definito attraverso una fitta punteggiatura di blocchi dal porto di Napoli a tutto il nord. Anche questa volta non si è fatta attendere l’arroganza poliziesca (sempre più rinvigorita dal nuovo corso Minnniti), con interventi ai picchetti a Genova e Brescia e con una plateale e violenta aggressione a Modena. L’uso indiscriminato di lacrimogeni su un picchetto operaio qui avvenuto merita una considerazione. Nella città amministrata ininterrottamente dal 1945 dal medesimo ceto politico che si forgia degli stemmi del Lavoro, una tale brutalità (nell’assordante silenzio dei media locali) è possibile perché la forza lavoro in lotta è razzializzata e il razzismo istituzionale è una dimensione sempre più pressante. In secondo luogo, la questura locale ha evidentemente voluto rispondere alla liberazione avvenuta il giorno prima dello sciopero di Aldo Milani, provando inoltre a pareggiare i conti con il corteo per la sua liberazione che a febbraio aveva rotto tutti i divieti a manifestare ridicolizzando il dispositivo repressivo. La risposta della piazza scioperante è però stata importante e vittoriosa, anche grazie alla solidarietà operaia da altre città, che rimane uno degli elementi di lotta di maggior rilievo per questo ormai decennale processo conflittuale.

Per concludere, il 16 mette sul piatto alcuni nodi sui quali sarà necessario tenere aperta una riflessione. La tenuta organizzativa della saldatura tra sindacalismo conflittuale, collettivi autonomi e una composizione operaia consapevole della propria collocazione strategica nella catena produttiva è l’elemento che ha consentito la durata dei processi in atto. L’uso operaio del sindacato e le dinamiche soggettivo-organizzative di quest’ultimo continuano a definirsi come campo di tensione all’interno del quale si determineranno le direzioni future di questa storia. Se il passaggio del 16, la connessione tra logistica e trasporti, evidentemente è in grado di esprimere livelli anche molto più alti e incisivi, si tratterà verso l’autunno di comprendere come la molteplicità del lavoro contemporaneo possa comporsi attorno e con questi settori di classe. La produzione di concatenazioni e risonanze, il dispiegamento delle potenzialità dei territori attorno al conflitto capitale/lavoro, è l’altro aspetto decisivo, e questo spetta a noi.      

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

lavorologisticasciopero

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Piazze per la Palestina: una speranza che può esistere, un punto segnato alla controparte

Il 5 ottobre a Roma è stata una giornata importante, la conferma di una speranza che può esistere, un punto segnato sulla controparte.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Le lotte non fanno un passo indietro: nuova occupazione a Milano della rete CI SIAMO di viale Sarca

I fattiIl 19 settembre un incendio divampa nello stabile situato in via Fracastoro 8, dove vivevano 70 migranti della rete Ci siamo, già sottoposti a molteplici sgomberi senza che le istituzioni milanesi fossero in grado di trovare soluzioni abitative per le famiglie e i lavoratori/lavoratrici che da tempo si confrontavano con le difficoltà di trovare […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sul dibattito verso il 5 ottobre

Fatichiamo a comprendere il dibattito che si è aperto in vista del corteo del 5 ottobre contro il genocidio in corso a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Attenti al lupo!

Il governo Meloni, coerentemente con i suoi proclami, introduce un disegno di legge che ha lasciato carta bianca alle fantasie dei Ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto che prevede nuovi reati e pene più pesanti per chi, come la levata di scudi conclude, “protesta”. E viene immediatamente da chiedersi, sì, ma chi protesta?

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele fa rotolare il masso della guerra

Il governo israeliano continua imperterrito il suo programma di escalation in Medio Oriente con un attacco che, se fosse avvenuto in qualsiasi paese occidentale, non si sarebbe esitato a definire terroristico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Guerra in Medio Oriente: non è un se, ma un quando

Chi vuole un ampliamento del conflitto? Chi vuole trasformare la carneficina di Gaza in una guerra regionale?

Immagine di copertina per il post
Editoriali

American way of death

Pochi giorni dopo la sparatoria di Butler che ha causato una ferita all’orecchio di Trump, un morto, due feriti e uno scossone nell’andamento della campagna elettorale più folkloristica di sempre, Trump torna alla carica alla vigilia della convention repubblicana di Milwaukee che lo incoronerà ufficialmente candidato, dicendo “Non mi arrenderò mai, vi amo tutti”. Il […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Un sospiro di sollievo, nient’altro

Più che la vittoria dimezzata, per quanto in parte sorprendente, della sinistra in Francia ciò che c’è possiamo festeggiare è la sconfitta del Rassemblement National. Una sconfitta chiara, ed una buona notizia nel breve termine, ma che, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, ci costringe a porci diverse domande.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Elezioni in Francia: a che punto è la notte

Le elezioni francesi hanno confermato l’ascesa della destra del Rassemblement National e la fine del regno incontrastato della Macronie.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Elezioni Europee: tra voto di protesta ed astensione l’europeismo liberista e belligerante è sempre più in crisi

Debacle totale per il falco Macron che ha passato gli ultimi mesi di campagna elettorale a spingere sul terreno del conflitto aperto con la Russia. Alexandre De Croo, primo ministro liberale del Belgio è dimissionario e in Germania, il grande malato d’Europa, l’ultradestra di AfD sorpassa i socialisti di Sholz.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Strike in USA. Sulla conflittualità sindacale negli Stati Uniti.

Abbiamo parlato con Vincenzo Maccarrone, corrispondente del Manifesto, dell’aumento della conflittualità sindacale negli Stati Uniti

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sudd Cobas Prato: lo sciopero continua dopo lo Strike Day

Lo Strike Day iniziato domenica scorsa ha visto il coinvolgimento di 8 fabbriche di cui soltanto 5 nella frazione di Seano (Prato), sono state ben 7 le vittorie portate a casa dal sindacato Sudd Cobas per ottenere ciò che viene rappresentato con 8×5..

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lotte operaie: migliaia di persone in corteo a Seano (Prato) contro lo sfruttamento e per il diritto allo sciopero

Migliaia di persone hanno partecipato domenica pomeriggio alla manifestazione a Seano, Comune di Carmignano (Prato), indetta a sostegno del diritto di sciopero e contro lo sfruttamento dopo l’assalto notturno ad un picchetto di operai e sindacalisti Sudd Cobas che scioperavano davanti ad una ditta nel distretto tessile della zona.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Prato: Ronde armate di spranghe contro chi sciopera

Assalto di stampo mafioso al picchetto degli operai pakistani e del sindacato di base Sudd Cobas, quattro feriti. “La prossima volta vi spariamo”. In risposta scioperi del turno di notte degli operai migranti del “distretto parallelo”, e domenica manifestazione davanti ai cancelli dell’azienda dove si stava svolgendo il presidio di protesta. “Lottiamo per il diritto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Portuali in sciopero negli USA

Negli Stati Uniti è in corso uno dei più grossi scioperi dei lavoratori portuali della costa est dagli anni 70.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Tutti contro Elkann: scioperi al quotidiano Repubblica e di tutto il settore dell’automotive

John Elkann è, tra le altre cariche, anche presidente di Stellantis, gruppo automobilistico in cui è confluita l’ex Fiat, che il 18 ottobre si fermerà per sciopero nazionale dei lavoratori di tutti i settori dell’automotive, indetto da Fim, Fiom Uilm.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

USA: sciopero all’azienda Boeing

Lo sciopero alla Boeing, grande azienda statunitense che produce aerei civili e militari, ha coinvolto moltissimi lavoratori nell’area di Seattle che hanno aderito allo sciopero a seguito di una negoziazione sindacale che ha disatteso diversi obiettivi.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Dall’India a Monza: il capitalismo è fondato sulle stragi di operai

Moustafa Kamel Hesham Gaber, un giovane di 21 anni proveniente dall’Egitto, è morto a Monza trascinato da un nastrotrasportatore di una azienda – la Corioni – che compatta rifiuti.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Inauguriamo una nuova stagione di lotte al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Next Elettronica di Piano Lago!

Il sogno e la lotta sono due facce della stessa medaglia. Scaturiscono da una percezione della realtà come stato delle cose da modificare profondamente e da una volontà di cambiare radicalmente ed eversivamente lo status quo.