5000 in piazza a Palermo: cariche contro gli studenti
Doveva essere la giornata in cui bloccare la città e colpire i responsabili della crisi paralizzando il tessuto produttivo metropolitano. È stato anche di più: una lunga mattinata di lotta e di conflitto ha visto protagonisti ancora una volta gli studenti medi palermitani.
Il corteo degli studenti medi Palermo ha attraversato e paralizzato la città insieme ai precari e agli universitari colpendo i diversi responsabili dello stato di crisi che stiamo attraversando. Così è stata colpita l’agenzia dell’entrate e si è occupata una banca (e sanzionate con lanci d’uova e scritte delle altre), assediati palazzi del potere (comue e regione) e colpita la casta politica (con l’attacco alla sede di giovane italia, giovanile del pdl).
Una giornata all’insegna del diritto al reddito e all’insolvenza, con la comparsa di Santa Insolvenza alla testa del corteo, una giornata contro banche e finanza e contro i loro governi che ha conosciuto diversi momenti di conflitto e scontro con le forze dell’ordine.
Il corteo selvaggio e non autorizzato ha più volte spiazzato il controllo di polizia e carabinieri che provavano a seguire il percorso, e che sono intervenuti con pesanti cariche a colpi di manganelli e spray urticante in difesa degli istituti bancari colpiti dagli studenti.
Tre i momenti di maggiore conflitto, tutti in una via Roma attraversata controsenso dal corteo: le banche in questione sono state “Intesa San Paolo”, la sede centrale di “Unicredit-Banco di Sicilia”, e “UGF banca”. Nel primo caso la reazione poliziesca è scattata dopo l’ingresso nell’agenzia degli studenti: per cacciarli fuori dalla banca è stata necessaria una pesante carica, non sufficiente però ad intimorire gli animi dei presenti in piazza. Neanche il secondo momento di tensione ha spaventato gli studenti che hanno lanciato fumogeni, uova e vernice fin dentro i portoni di un’Agenzia 1 del Banco di Sicilia fortemente militarizzata. Per la terza e pesante carica della giornata è bastato un fitto lancio di uova e oggetti verso l’ultimo istituto bancario presente su via Roma: a questa carica (in cui per la prima volta si sono visti a Palermo gli spray urticanti) però gli studenti hanno resistito con determinazione, permettendo al corteo di ricompattarsi e di continuare il suo percorso verso i palazzi del potere.
Il percorso è stato infatti ancora lungo e indirizzato a sanzionare i due luoghi più odiosi della governance cittadina: Palazzo delle Aquile, e la sede della Presidenza della Regione. Ancora una volta per gridare che nessun governo può rappresentare la rabbia di un’intera generazione: TUTTI i loro governi, incluso l’ultimo ‘tecnico’ di Monti. Governo in cui le banche non si limitano più a dettare le linee politiche ma mettono i loro uomini direttamente sulle poltrone del potere.
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