InfoAut
Immagine di copertina per il post

A Pisa nasce “Spot”. Occupato studentato autogestito

Gli interventi in assemblea hanno individuato condizioni comuni della nostra precarietà. I ripetuti attacchi alle garanzie residue – come le ipotesi di decreto Profumo sul diritto allo studio con l’aumento dei crediti richiesti per il mantenimento della borsa di studio – o le ulteriori trasformazioni dei percorsi didattici in senso meritocratico, come previsto, ad esempio, dal decreto AVA che nel giro di poco tempo imporrà il numero chiuso in quasi tutti i corsi di studio, normeranno l’esclusione di massa dalle macerie di questa università. Nel corso della discussione viene ricordata la prossima visita, il 23 aprile, del ministro Profumo a Pisa per un convegno dal titolo “uguaglianza dei meritevoli” all’università Sant’Anna. L’assemblea si scalda. Da tempo ormai è chiaro come merito per noi tutti sia sinonimo di esclusione. A Pisa Profumo non è il benvenuto.

Come emerge nel prosieguo della discussione, la tendenza dominante dentro la crisi traccia inequivocabilmente una direzione contraria alle nostre vite, tesa ad erodere continuamente il nostro reddito e nella quale nessun spazio di riformismo è concesso se non a condizione di accettare un orizzonte di austerità e sacrifici solo per noi. L’assemblea, partendo da ciò che quotidianamente viviamo, dalla situazione dei pendolari, a quella degli studenti borsisti, a quella dei laureandi e dei neolaureati intrappolati nel labirinto degli stages e del lavoro gratuito, ha individuato al termine della discussione un primo obiettivo immediato di riappropriazione per iniziare a garantirsi ciò che in questi anni ci è stato tolto in termini di reddito e possibilità a un’intera generazione.

Uscendo dall’aula magna del Carmignani, con un breve corteo, gli studenti si sono diretti verso via Dalmazia, a pochi passi da Piazza dei Cavalieri, occupando palazzo Feroci, ex sede del dipartimento di filologia dell’Università di Pisa. Lo stabile, abbandonato da circa quattro anni, è stato più volte messo in vendita e ora viene riaperto dall’assemblea d’ateneo per impedire l’ennesima alienazione di patrimonio pubblico alla speculazione privata e per costruire uno studentato autogestito. Lo spazio, ribattezzato “Spot”, intende aggregare tutti gli studenti e le studentesse che non riescono a pagare più l’affitto o chi viene escluso dalle case dello studente. Questa occupazione inizia a costruire risposte aprendo una vertenza sui terreni comunicanti di reddito e saperi.

Per domani alle ore 16 è stata convocata un’assemblea pubblica nella nuova occupazione per discutere della costruzione dello studentato e delle altre destinazioni possibili dei locali dello spazio.

La pagina facebook: Spot – Studentato Occupato Autogestito


 

Di seguito il comunicato dell’occupazione

16 aprile 2013

L’ASSEMBLEA D’ATENEO OCCUPA UNO STABILE ABBANDONATO DELL’UNIVERSITÀ

Noi studenti e studentesse oggi 16 aprile ci siamo ritrovati in un’assemblea d’ateneo.
A fronte di una governance universitaria che scarica i costi della crisi su noi studenti, imponendoci sacrifici sempre più insostenibili, abbiamo deciso di iniziare a prenderci un pezzo di quel reddito che ci viene tolto occupando questo stabile. Nasce “Spot”.
Questo edificio, Palazzo Feroci, è di proprietà dell’università, vuoto e dismesso da quasi 4 anni, ed è solo un esempio di come le risorse collettive vengano sottratte a noi tutti e consegnate alla chiusura all’abbandono e al degrado. Da questa occupazione inauguriamo una discontinuità, individuando un’alternativa nella costruzione del nostro presente e del nostro futuro. Un’alternativa che parte dal desiderio di riscattare i nostri bisogni e desideri contro la privatizzazione e la svalorizzazione delle nostre capacità.

Davanti ad un Ateneo che, ad esempio, decide di aprire una foresteria al Convento delle Benedettine per i professori e i ricercatori che vengono dall’estero, all’insegna della competitività con gli altri atenei, ma che non si occupa minimamente delle migliaia di studenti che mandano avanti l’Università di Pisa, noi decidiamo oggi di riaprire questo stabile per garantirci come studenti il diritto alla casa e alla possibilità di accesso ai corsi di studio.
Un’università che allo studente costa sempre di più ma i cui corsi di studio tacciono o sono accorpati ad altri. I sacrifici di famiglie e studenti sono ricambiati con disoccupazione e precarietà.

Con oltre mille studenti fuori dalla Casa dello studente, con solo 1500 posti alloggio, con promesse mai mantenute di aprire residenze in periferie come la Praticelli costruita con Project Financing, noi oggi decidiamo che non c’è più niente da aspettare. Per questo apriamo “Spot”, per garantirci come studenti precari il diritto all’abitare e costruire il nostro studentato autogestito.
Occupiamo questo stabile dell’università abbandonato da anni, più volte messo in vendita, perché materialmente vogliamo fermare l’alienazione delle proprietà pubbliche alla speculazione privata, perché queste case ci servono e non siamo intenzionati a pagare ancora i costi della rendita.

In questo contesto di crisi prendiamo parola e protagonismo perché sappiamo che ci sono dei responsabili e perché sappiamo che per decidere sulle nostre vite dobbiamo organizzarci per riprenderci pezzo per pezzo quanto ci è stato strappato in questi anni.
Oggi andiamo a riprenderci questo edificio che per troppo tempo è stato lasciato al degrado e all’incuria per riprenderci un pezzo del nostro welfare, per garantirci con le lotte la possibilità di costruire uno studentato autogestito, aule studio, seminari e un centro di scambio libri. Progetti che contrappongono alla competizione la cooperazione e che valorizzano socialmente le nostre capacità e competenze troppo a lungo piegate a una vita di sacrifici che non abbiamo neanche potuto scegliere. Ora però vogliamo decidere.

Domani 17 aprile assemblea dello spazio occupato ore 16 @Spot: costruiamo il nostro studentato!

Pisa conquista reddito!


Spot – Studentato Occupato Autogestito

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Formazionedi redazioneTag correlati:

19aprilepisaredditostudentato autogestito

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Formazione

Scuola: piattaforme di apprendimento e maestri dotati di intelligenza artificiale

Il corso sperimentale si rivolge a venti studenti di età compresa tra 15 e 17 anni che possono frequentare l’università ogni giorno impegnandosi nello studio utilizzando le piattaforme di apprendimento adattivo basate sull’intelligenza artificiale che personalizzano il loro percorso formativo.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Riforma Bernini dell’università: la campagna 90%

Ad inizio giugno un fulmine si è abbattuto sull’università italiana.  La ministra Anna Maria Bernini ha annunciato che il governo sta lavorando ad una nuova riforma onnicomprensiva dell’università. Dal reclutamento al precariato, dalla didattica alla governance, il governo Meloni non vuole perdere l’occasione di ridisegnare il funzionamento degli atenei.  Il fatto che la coalizione di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sapienza per la Palestina: la Rettrice scrive la mobilitazione risponde.

Qualche giorno fa la rettrice Antonella Polimeni ha mandato una mail a tutt* gli/le student* della Sapienza per condannare la tendopoli che si è tenuta al pratone e l’occupazione della facoltà di lettere. Com’è noto entrambe queste iniziative sono avvenute in solidarietà con il popolo palestinese. Riportiamo sia la mail della rettrice Polimeni sia tre […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

La guerra entra in classe

I come Intelligence. Il nome del “progetto” non lascia spazi a dubbi o fraintendimenti.

Immagine di copertina per il post
Formazione

La parte del torto

Una riflessione che parte da alcune studentesse e studenti della Sapienza in merito alla mobilitazione per il boicottaggio degli accordi università-Israele.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sui fatti di ieri, rispondiamo ai Ministri.

Sui fatti di ieri, tutti i ministri presenti si sono spesi in dichiarazioni abbastanza perentorie e retoriche ai giornali, come al solito ribaltando la realtà e ricostruendo uno scenario molto fantasioso su quelle che sono state le dinamiche della piazza di contestazione.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sapienza: un racconto della giornata di ieri (17 aprile)

Il 17 aprile in Sapienza è stata una giornata di lotta e smascheramento dei rapporti che l’università coltiva (e non vuole interrompere) con la guerra e Israele.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Torino: 23 aprile corteo contro il convegno vergognoso del Politecnico

Condividiamo di seguito l’appello degli studenti e delle studentesse universitarie torinesi mobilitati in sostegno al popolo palestinese in vista del convegno che si terrà il 23 aprile al Politecnico alla presenza del Ministro Tajani, di Eni e MAECI.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Genova: protestano studenti e studentesse dell’istituto Pertini-Diaz: “Non vogliamo poliziotti a far lezione qui” 

“Fuori la polizia dalla Diaz”, questo lo striscione comparso martedì mattina, e subito rimosso, sui cancelli dell’istituto Pertini – Diaz a Genova, la scuola dove nel 2001 avvennero i pestaggi polizieschi contro i manifestanti del G8.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Governo blindato, piazze aperte

Il Dl infrastrutture è stato approvato in tempi rapidissimi da un parlamento silente e complice, a colpi di fiducia. Il commissario straordinario Sessa ha quindi l’ok definitivo da Camera e Senato per aprire la “contabilità speciale”: 20 milioni di euro per il 2024, sui 520 complessivi, con un cronoprogramma di 10 anni di lavori.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada studentesca: le rivendicazioni.

L’articolo viene arricchito quotidianamente con le iniziative, i comunicati e gli aggiornamenti dalle Intifada studentesche in corso..

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: un altro sabato di mobilitazione popolare in tutta Italia

Giornata di mobilitazione sabato 2 marzo 2024 in Italia in solidarietà con la Palestina e il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare il genocidio a Gaza: in Italia sciopero per la Palestina. Cariche a Pisa, Firenze e Catania

Fermare il genocidio a Gaza: questo l’obiettivo dello sciopero generale per la Palestina di ieri, indetto in tutta Italia e per tutte le categorie di lavoro dai sindacati di base, raccogliendo l’appello dei Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Da Torino a Pisa continuano le mobilitazioni per la Palestina.

Le mobilitazioni a sostegno del popolo palestinese continuano, in particolare nei luoghi della formazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lo scandalo della Torre e il senso di Giustizia

Venerdì 17 novembre, a Pisa, un partecipato corteo composto da un migliaio di studentə e lavoratorə in sciopero ha attraversato determinato e rabbioso le strade della città, è arrivato in Piazza dei Miracoli e ha occupato per un’ora uno dei monumenti più famosi del mondo, la Torre di Pisa, calando dalla sua cima una gigantesca bandiera della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pisa: calata la bandiera palestinese dalla Torre in piazza dei Miracoli

Alla fine di un partecipatissimo corteo studentesco e cittadino a Pisa, che chiedeva il cessate il fuoco immediato, la fine del genocidio a Gaza e la liberazione della Palestina, lə manifestanti sono riuscitə a salire sulla Torre, sfidando il blocco delle forze dell’ordine, per calare una gigantesca bandiera Palestina. L’obiettivo era quello di mostrare ancora […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare l’Escalation: invasa base militare CISAM – Cronaca del corteo

Il corteo Fermare l’Escalation ha attraversato sabato, 21 ottobre, l’hub militare tra Pisa e Livorno e arrivato al Cisam ha invaso la base militare piantando le bandiere della pace.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione contro la guerra sabato 21: manifestazioni a Pisa e Palermo per fermare l’escalation. A Ghedi un altro corteo

In tale prospettiva “Fermare l’escalation” nasce come processo di mobilitazione di diverse realtà di lotta politica, sindacale, sociale, ecologica, transfemminista, dell’associazionismo, del mondo antimilitarista, pacifista e di quello della giustizia climatica, dei nodi territoriali contro le grandi opere, i disastri ambientali ed il fossile.”