Ancora contestazioni per il Pd alla Festa dell’Unità: tocca a Faraone
Dopo il corteo di sabato, dove studenti, precari e docenti sono stati caricati dalla polizia nel tentativo di portare il loro dissenso cntro le politiche di tagli e austerity del governo Renzi, anche ieri il Pd è stato fortemente contestato. Questa volta è toccato al Sottosegretario all’Istruzione Faraone, siciliano fedelissimo di Renzi e vero burattinaio, con mandato nazionale, della politica siciliana. Dopo nemmeno qualche minuto d’intervento, un nutrito gruppo di docenti, insegnanti precari e lavoratori del personale Ata, ha iniziato a contestare con grida, cartelli e cori il Sottosegretario che stava cominciando a esporre i punti della riforma della Buona Scuola. Inizialmente i contestatori chiedono la parola e la ottengono bloccando letteralmente la presidenza. Non soddisfatti e probabilmente ancor più indignati dall’atteggiamento irrispettoso, e parecchio stupido aggiungiamo noi, di chi come Faraone cerca di continuare a parlare facendo finta di niente, i manifestanti interrompono di fatto il dibattito. Le problematiche esposte da docenti e precari le conosciamo già, e sono quelle dei tagli selvaggi, del blocco delle graduatorie delle supplenze, di una scuola sempre più a gestione aziendale in cui competizione, selezione e lavoro gratuito accomuneranno, seppur in maniera diversa, docenti e studenti.
Una seconda giornata di contestazione palermitana a Pd e governo che è riuscita a rovinare anche i blindatissimi dibattiti e iniziative, pensati e costruiti solo ed esclusivamente con relatori del Pd o vicini al partito. Come dire, mentre “se la cantano e se la suonano da soli” devono fare i conti con le contestazioni di una Palermo inospitale! Per loro s’intende.
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