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Assemble nazionale StudAut: #civediamopresto

REPORT ASSEMBLEA NAZIONALE STUDAUT 23-24 GIUGNO @ ALESSANDRIA

Si conclude oggi l’assemblea nazionale di Studaut, tenutasi al centro sociale Crocevia di Alessandria dove molte città si sono confrontate sull’anno politico appena terminato, facendo un bilancio e andando ad analizzarne criticità e punti di forza. Inizialmente l’assemblea era stata lanciata in vista del vertice europeo che si sarebbe dovuto tenere a Torino l’11 luglio, nonostante l’annullamento di quest’ultimo l’assemblea si è sviluppata intorno alle vertenze che si sarebbero portate in piazza a Torino. Dall’annullamento del vertice si può dedurre come di fatto Renzi e il Governo abbiano deciso di sottrarsi a un confronto diretto con i movimenti sociali di cui siamo parte integrante, proprio poco prima dell’inaugurazione del semestre italiano alla presidenza europea. Se di fatto non ha avuto luogo la passerella mediatica di Renzi e dei suoi colleghi europei, persistono le criticità per le quali i movimenti sopra citati si battono da diverso tempo. Benché sia stato annullato il vertice, tutti i percorsi di lotta costruiti in questi mesi di avvicinamento all’11 non sono stati vani, ma continuano a svilupparsi nei territori.

Durante questa due giorni sono stati sviluppati e analizzati diversi temi, tra i quali il totale ricambio generazionale che stanno affrontando i vari collettivi e gli studenti di tutta Italia rispetto ai movimenti studenteschi che hanno caratterizzato le mobilitazioni degli anni passati; la significativa differenza nella composizione che attraversa le attuali mobilitazioni, composta prevalentemente dagli studenti degli istituti tecnici e professionali e da quella componente giovanile che si trova ai margini della scuola; altro elemento chiave, come le lotte studentesche si immettono in quelle territoriali e metropolitane creando una solidarietà reciproca, tra le fasce più colpite dalla precarietà e da quelle che sono le politiche d’austerity.

Se quest’anno, da un lato, più che le mobilitazioni studentesche hanno avuto maggiore centralità politica altri percorsi di lotta, dall’altro la composizione giovanile ha saputo attraversare l’ondata di mobilitazioni partita dalla giornata del 19 ottobre in modo attivo e determinato, adottando lo stesso comportamento all’interno delle mobilitazioni dei propri territori.

Altro elemento di discussione è stato come la fascia giovanile non sia esente da quelle che sono le manovre politiche del nuovo Governo e di come, ancora una volta, all’insegna del rinnovamento politico, economico e sociale, a pagare il prezzo di questa crisi siano sempre le fasce meno abbienti della società, e anche dietro a quelli che sono il Jobs Act e Piano Casa ci siano le stesse identiche intenzioni.

Alla luce di queste considerazioni, ci sembra importante continuare a valorizzare la trasversalità delle lotte e dei soggetti che le attraversano quotidianamente, continuando a investire politicamente in tutti quei percorsi dove la componente giovanile è parte integrante e determinante della lotta.

 

Studaut

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