Bologna, 5 misure cautelari nei confronti di attivisti e attiviste di Hobo
Come scrivono gli stessi attivisti, “quel giorno ci furono violente cariche da parte della polizia, che causarono vari feriti e impedirono agli studenti di fare ingresso a un evento pubblico nella loro università.” Nello specifico gli attivisti contestarono il ministro Madia, presente in zona universitaria a Bologna per l’inaugurazione della Spisa nella giornata di sciopero generale lanciata dai sindacati confederali.
Le misure nello specifico consistono in 5 provvedimenti cautelari di arresto domiciliare, che secondo quanto riporta lo stesso Hobo sui propri profili social riguardano Francesco,Francesca,Gigi, Ivan e Parvis (già colpito da uno dei due divieti di dimora di cui sopra). Le misure arrivano proprio il giorno seguente al lancio della campagna #LibertàDiDimora con la quale gli attivisti del collettivo chiedevano la liberazione di Loris e Parvis, i due attivisti esiliati dalla città.
Da segnalare come sia l’arrivo in città del nuovo questore ad aver innalzato fortemente l’aggressione nei confronti delle lotte sociali in città: alle misure nei confronti degli attivisti di Hobo si è aggiunto lo sgombero immediato di un’occupazione temporanea di qualche giorno fa in Bolognina, mentre ricordiamo come attualmente ci sia ancora un compagno del C.U.A., Angelo, agli arresti domiciliari da più di 6 mesi.
Il collettivo ha lanciato per domani alle ore 18 un presidio in piazza Verdi per portare la solidarietà ai compagni e alle compagne colpiti dalle misure.
Leggi il comunicato di Hobo
Liberi tutt*!
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