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Bologna, anche col nuovo Rettore prosegue la battaglia contro il nuovo ISEE

 

A essere chiamato in causa è statao oggi il nuovo Rettore dell’Alma Mater Ubertini, il quale si era espresso pubblicamente sulla necessità di dare soluzione al problema in questione: nei fatti però l’incontro che gli studenti hanno avuto col neo-Magnifico si è tramutato in un nulla di fatto, in un’assenza di risposte concrete ai temi posti.

 

Per questo gli studenti e le studentesse in lotta hanno voluto rilanciare con nuovi appuntamenti di lotta sin dalla mattina di domani la mobilitazione, attaccando la normalità della vita accademica in riferimento alla didattica e con l’obiettivo di ottenere quanto si sono prefissati.

 

Qui il comunicato degli Studenti Contro il Nuovo Isee Bologna dopo l’incontro di oggi:

 

Cambia il rettore, ma la mobilitazione va avanti: oggi abbiamo ottenuto un incontro con il neoeletto Ubertini che, sotto pressione del presidio costruito all’interno del rettorato, è sceso a confrontarsi con gli studenti.

 

Tuttavia, la volontà di discontinuità che il rettore ha espresso nella conferenza stampa di insediamento di ieri non è stata seguita da proposte concrete in grado di risolvere realmente il problema, limitandosi a condividere, a parole, la preoccupazione per la situazione causata dal nuovo calcolo ISEE.

 

A fronte della richiesta di blocco delle tasse per gli studenti colpiti dalla riforma dell’ISEE e della richiesta di un’assemblea di ateneo con blocco della didattica, il rettore non ha saputo formulare risposte concrete e all’altezza dei bisogni reali portati in quella sede dagli studenti. Per la prima ha, infatti, preso tempo, limitandosi a promettere soluzioni future una volta chiariti i problemi “tecnici”, mentre ha negato la possibilità di una giornata di blocco della didattica per permettere agli studenti di riunirsi in assemblea e confrontarsi sui problemi legati al diritto allo studio senza perdere ore di lezione.

 

Insomma, il rettore ha voluto evitare di prendersi la responsabilità politica di concedere un’assemblea di ateneo, che avrebbe costituito un segnale politico e di rottura sul tema del diritto allo studio.

 

Noi pensiamo che, invece, non sia più possibile proseguire con la “normalità” accademica mentre, nel silenzio, si consuma il funerale del diritto allo studio: circa 2200 studenti sono stati esclusi dall’accesso ai benefici Er.go a causa del nuovo ISEE, mentre le tasse sempre più alte, i servizi che scarseggiano e gli affitti stellari stanno gradualmente precludendo l’accesso a questa università a chi, colpito dai morsi della crisi, non riesce più a permetterselo.

 

Per questo motivo domani saremo in via Zamboni, cuore dell’università di Bologna, fin dalle 8 di mattina, per mettere in pratica quel blocco che Ubertini ha deciso di non concederci e per costruire, finalmente, uno spazio libero in cui confrontarci tutti assieme sui problemi del diritto allo studio che attanagliano la nostra università.

 

Non possiamo più stare a guardare a fronte di tutto questo!

 

4 novembre: blocchiamo Unibo!

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