Bologna, il mondo della formazione in movimento contro la Buona Scuola, verso il 2 ottobre!
Malgrado la prima campanella di quest’anno scolastico sia suonata da poche ore, le annunciate proteste di studenti, docenti e in generale di tutte le componenti del mondo della formazione contro la Buona Scuola sono ricominciate con forza, sulla scorta di ormai diversi mesi di analisi e mobilitazione alle spalle.
Di fronte all’entrata di molte scuole di Bologna, gli studenti e le studentesse attivi nel Collettivo Autonomo Studentesco hanno effettuato volantinaggi e momenti di comunicazione, parlando ai vecchi e ai nuovi studenti, con l’intento di porre l’attenzione, fin dal primo giorno di lezioni, sulla necessità di un rinnovato confronto sulla riforma e sul problema del caro-vita e della gestione delle risorse più in generale.
All’entrata degli istituti sono stati affissi tazebao e manifesti che rilanciavano immediatamente i primi passi della mobilitazione di quest’autunno: l’assemblea pubblica (21 Settembre, h.16, Via Avesella 5a) che verrà costruita insieme ai docenti di qualsiasi comparto del mondo della formazione e con il personale ATA, con l’obiettivo di lanciare nella maniera migliore il corteo già in programma per il 2 Ottobre, data di mobilitazione nazionale lanciata dal network Studaut.
Una questione affrontata nei momenti di comunicazione è la totale inefficienza dell’edilizia scolastica che quest’anno ha raggiunto livelli gravissimi, su un piano nazionale oltre che locale: il 47% degli edifici scolastici del territorio nazionale è stato giudicato ormai troppo vecchio e non più a norma. Dato che è stato – purtroppo – verificato fin dall’inizio delle lezioni: a Livorno è infatti caduto l’intonaco ancora prima che gli studenti entrassero in classe, facendo chiudere un istituto cittadino per il giorno stesso e il successivo, impedendo il normale svolgimento delle lezioni.
In altre scuole invece si è verificato uno degli altri problemi ricorrenti in Italia e che neanche le tanto sbandierate assunzioni che aveva promesso il governo Renzi sono riuscite a sanare: la mancanza sia di professori di ruolo che di supplenti. All’istituto alberghiero di Castel San Pietro in alcune classi sono infatti già mancati svariati professori lasciando, fatto ancora più grave, le nuove classi prime sole senza alcun docente in classe.
Durante la mattinata tante iniziative sono state messe in campo anche dal corpo docenti. Davanti alla scuola elementare “Romagnoli”, ad esempio, volantini e cartelloni sono stati esposti dagli insegnanti dell’IC11 al fine di dichiarare quanto fallimentare sia la riforma della scuola per molte ragioni: questa infatti non ha migliorato in alcun modo i gravi problemi che ci sono nei diversi mondi del sistema della formazione, dagli asili nido alle superiori, portando invece avanti un modello di standardizzazione dei saperi, privatizzazione delle strutture e dell’amministrazione, accentramento dei poteri decisionali nelle mani del preside (con l’eccezione di qualche docente “premiato” secondo criteri pressoché nulli), digitalizzazione morbosa e dannosa.
Un quadro in perfetta sincronia con tutte le riforme degli ultimi anni, e che sin dall’inizio vuole essere sfidato dal basso, con una mobilitazione larga finalizzata ad opporsi all’ennesimo attacco frontale al mondo della formazione.
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