InfoAut
Immagine di copertina per il post

Bologna, in lotta lavoratori Coopservice: 31 marzo sciopero e facoltà chiuse [comunicati]


Sempre più convinti: il 31 marzo blocchiamo Unibo!

Sono bastati un presidio in rettorato e qualche assemblea che prepara la mobilitazione dei tecnici amministrativi che Unibo subappalta da Coopservice, per riportare le parti a considerare il contratto capestro che 14 lavoratori di Palazzo Paleotti, al 25 di Via Zamboni, in piena zona universitaria, si sono visti imporre dopo un cambio di appalto lo scorso mese di novembre.

Alle dichiarazioni, la scorsa settimana, di Coopservice che dopo mesi di silenzio, comunicava di aver trovato con Cgil e Cisl l’intesa, sì ma per un “elemosina” (al lordo di 1.50 euro per le mansioni qualificate e 0.80 per le altre), come integrazione ai 2.80 euro l’ora con cui vengono retribuiti i lavoratori, ha fatto seguito, ieri, il rettore Ivano Dionigi.

Anche lui fin qui silente, ha dichiarato alla stampa di essere insoddisfatto dell’integrazione introdotta da Coopservice, sottolineando la rilevanza dell’onere finanziario che l’università si è assunta per l’erogazione dei servizi in questioni. Insomma, il gioco delle parti.
Come le lotte nel settore della logistica hanno ampiamente svelato, nella gestione del lavoro che le aziende – Unibo in questo caso – subappaltano alle cooperative esiste un complicato gioco di scatole cinesi che permette il continuo rimpallo delle responsabilità.

All’inizio un accordo implicito, di quelli di tipo familiare nella Bologna “rossa” di Pd, Legacoop e Unipol, punta al massimo ribasso del costo del lavoro. Poi, ancora come parte del gioco, lo scarica barile reciproco tra i soggetti coinvolti. Così Unibo che al momento della stipula del contratto, nel mese di novembre aveva permesso a Coopservice di guadagnare il 40% circa sul prezzo ora corrisposto ai lavoratori, oggi può permettersi di rivendicare mediaticamente l’onere finanziario assunto, scaricando dunque le responsabilità sulla cooperativa.

Ma il re è nudo. Il trucco svelato. Lavoratori, studenti e precari non abboccano. Rilanciano lo sciopero del 31 marzo e il blocco di via Zamboni. La lotta comincia a diradare la cortina di fumo che per mesi ha avvolto la vicenda. Evidentemente siamo sulla strada giusta. La controparte politica resta, a tutti gli effetti, Unibo e il suo rettore “burattino” nelle mani dei poteri forti del territorio (si legga Legacoop). Sempre più convinti, andiamo avanti. Fuori le coop dall’università!


Verso lo sciopero del 31 marzo: blocchiamo via Zamboni blocchiamo l’Unibo!

Ieri Student@, Lavorator@ e Precar@ si sono nuovamente trovati in assemblea in via Zamboni 36, con l’obiettivo di rilanciare le nuove tappe di mobilitazione in merito alla vicenda della vergognosa situazione in cui versano decine di lavoratori dell’Università, appaltati dall’Unibo a CoopService, e che già la settimana scorsa, con l’azione in Rettorato, avevano portato alla luce il ruolo dell’università-azienda nello sfruttamento dei suoi lavoratori.

L’assemblea ha valutato positivamente l’iniziativa del 18 marzo scorso e allo stesso tempo letto come provocatoria e irridente( in combutta con i sindacati confederali Cgil e Cisl) la decisione di CoopService di concedere ridicoli aumenti ai lavoratori, aumenti che non ripristinano le situazioni reddituali precedenti (già sicuramente non certo degne!), ribadendo con determinazione l’intenzione di proseguire il percorso di mobilitazione costruitosi.

Il Rettore dell’Università non si è espresso, cercando in questo modo di distogliere le attenzioni dal ruolo dell’università in questa vicenda. Università che è invece diretta controparte dei lavoratori: è l’Università che ha deciso di comprare questi servizi a 14,60 euro!

Il 31 marzo sin dalla mattina, durante lo sciopero indetto, bloccheremo via Zamboni, bloccheremo le principali facoltà e sale studio per ribadire che il Rettore Dionigi deve prendere posizione pubblica rispetto a questa vicenda, in quanto è l’UniBo la responsabile principale delle assunzioni-ricatto che CoopService mette in atto.

31 MARZO, COME ALLA GRANAROLO, BLOCCHIAMO VIA ZAMBONI, BLOCCHIAMO L’UNIVERSITÀ-AZIENDA!

Assemblea Student@-Lavorator@-Precar@

Perchè scioperare il 31 marzo?
Perchè bloccare via Zamboni?

Partiamo dall’inizio: cambio d’appalto, subentra Coopservice. 
L’ateneo sborsa per il nostro servizio euro 19,80, ben 2 euro in più del precedente appalto, di questi soldi al netto riceviamo circa euro 5 e a palazzo Paleotti – con il nuovo appalto – 2,80.
– Non ci viene più riconosciuta l’indennità del 15% per l’assistenza tecnica.
– Ci vengono tolti i buoni pasto.
– Ci viene riconosciuto un full time di 45 ore (invece che 40 da contratto collettivo nazionale).
– Ci inquadrano come discontinui. 
Le attività di lavoro discontinuo sono quelle attività che “non richiedono un impegno continuativo di lavoro e che quindi godono, durante l’orario, di pause o di periodi di inoperosità, nonché i lavoratori che svolgono attività di semplice attesa o custodia”. 
Non è così! Diamo informazioni senza sosta, rispondiamo alle telefonate, siamo continuativamente disponibili per offrire assistenza tecnica ai docenti durante lo svolgimento delle lezioni, partecipiamo alla gestione delle prenotazioni aule, registriamo la corrispondenza, ci occupiamo della manutenzione generale delle apparecchiature, ecc… insomma di discontinuo non abbiamo nulla se non la nostra vita!!!
I turni di lavoro sono disumani, parliamo di 10, 11, 12 ore di lavoro al giorno , turni serali, sabati e domeniche passati in portinerie , per poter arrivare ad uno stipendio assolutamente “poco soddisfacente”.
(prima si diceva sei tutto casa e chiesa adesso diciamo sei tutto casa e lavoro) .
Quanta vita ci rimane al di fuori del lavoro? Quanto tempo da dedicare ai nostri amici? Quanto alla famiglia?? O meglio QUANDO ce la potremo permettere una famiglia??? 
E’ imbarazzante come riescano a renderci schiavi del sistema.

Ci sentiamo totalmente SOLI E ABBANDONATI A NOI STESSI: La cooperativa propone contratti da fame, l’ateneo non ci tutela, l’economato taglia ore di lavoro (e la chiamano ottimizzazione), e i sindacati, un tempo istituzioni nate a difesa dei lavoratori, firmano contratti IGNOBILI (rendendoli legali) volti ad arricchire a scapito nostro le cooperative ormai Società per azioni!!!!!

Ci stanno togliendo la dignità!!!! Non abbiamo altra soluzione se non quella di lottare per i nostri diritti, per avere un lavoro con giusta retribuzione e per non essere più persone invisibili e ricattabili !!!!

H 7.30 RITROVO DAVANTI VIA ZAMBONI 25 PER I PICCHETTI E I BLOCCHI DELLA GIORNATA DI MOBILITAZIONE

 


E nell’ateneo più vecchio d’Europa si insegna lo sfruttamento! Non rimane che lottare: Lunedì 31 sciopero! L’Accordo sottoscritto da Coopservice e CGIL e CISL non è altro che elemosina in cambio di flessibilità del lavoro. Dal primo Marzo la paga per questi lavoratori sarà di 3,40 euro netti!

I lavoratori a partire dal 1 Marzo 2014, senza arretrati, inizieranno a percepire:
• 1,50 euro lordi ora se svolgono mansioni di assistenti bibliografici (1 lavoratore); 
• 1,00 euro l’ora se svolgono mansioni di assistenza informatica (4 lavoratori)
• 0,80 euro ora tutti gli altri addetti alla reception (8 lavoratori).
Tutte cifre lorde che al netto risultano, soprattutto per i nuovi assunti a tempo determinato, 0,60 centesimi su una paga di 2,80 euro netti ora…. dal primo Marzo la paga per questi lavoratori sarà di 3,40 euro netti!

Non si può accettare perché:
• Coopservice applica un contratto vigilanza quando le mansioni più semplici sono di“accoglienza ed informazioni generali agli utenti” e con la vigilanza non c’entrano assolutamente nulla;
• Coopservice tratta solamente con chi i lavoratori non li rappresenta e non contesta il trattamento da fame e cioè CGIL e CIL che hanno sottoscritto il contratto nazionale della miseria;
• i lavoratori con il cambio appalto hanno perso anche la quattordicesima e una drastica riduzione degli scatti di anzianità (fino a 200 euro al mese);
• l’accordo dice anche che “la prestazione lavorativa e la conseguente presenza degli operatori in servizio, è modificabile in funzione dell’afflusso degli utenti della biblioteca, sia relativamente a determinate fasce orarie della giornata, sia relativamente ad alcuni periodi annuali).
…E il Rettore, pur essendosi impegnato a rispondere entro Martedì si è fatto di nebbia. E’ stato l’ateneo a decidere di comprare servizi a prezzo basso e non è vero che l’Università è obbligata a comprare su Consip, centrale appalti privatizzata. Se sul “catalogo” Consip non esistono i servizi l’università può indire una gara di appalto propria… come fanno molte altre università quando si tratta di professionalità simili.
…Se il rettore non risponde vuol dire che già da ottobre era consapevole dello sfruttamento che sarebbe stato messo in atto da Coopservice. Le tabelle del ministero del lavoro dicono chiaramente che sul territorio bolognese il costo del lavoro minimo è 16,53 al quale è necessario aggiungere il costo della sicurezza. Su questa cifra non ci può essere ribasso. L’università ha comprato a 14,90 euro costo del lavoro, costo sicurezza, gestione e utili compresi…..
… Per l’appalto in scadenza a Luglio a quanto vuol comprare l’ateneo? I lavoratori impegnati all’università da più di dieci anni subiranno le stesse decurtazioni dei lavoratori di Palazzo Paleotti?
… Come deciso ieri in via Zamboni alla assemblea studenti/esse, lavoratori/trici precari/e…

il 31 Marzo si inizia con lo sciopero dei lavoratori di dipendenti di Coopservice.

Fino a quando il Rettore risponderà su tutte le questioni poste!
Non vogliamo una università che insegna e pratica lo sfruttamento!

Bologna 26 03 2014
Flaica-CUB Federazione Bologna.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Formazionedi redazioneTag correlati:

Bolognacoopserviceuniversità

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Formazione

Argentina: le lotte studentesche crescono in tutto il paese

Affollate marce con fiaccolate a Buenos Aires e La Plata

Immagine di copertina per il post
Formazione

In Val Susa si accende lo sciopero studentesco

Durante la giornata di ieri un grande numero di studentesse e studenti si è riunito in piazza per scioperare contro l’accorpamento tra il Liceo Norberto Rosa e l’iis Enzo Ferrari e la chiusura della stazione di Susa per i lavori della stazione internazionale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Quale democrazia nella scuola?

L’Assemblea, gruppo informale di un centinaio di docenti di una quarantina di Istituti piemontesi, ha redatto un questionario dal titolo “Quale democrazia nella scuola?” con lo scopo di condurre una ricerca tra il personale scolastico circa il cambiamento dei processi democratici all’interno delle istituzioni scolastiche.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Contro presidi padroni e scuole aziende è arrivato il tempo di organizzarsi e lottare!

L’accesso abusivo sarebbe servito, secondo le indagini, per alterare i voti scolastici a discrezione del volere della preside

Immagine di copertina per il post
Formazione

Torino: sequestrata l’aula occupata dall’Intifada studentesca al Politecnico

Dopo 4 mesi di occupazione l’aula occupata “Shereen Abu Akleh” è stata sequestrata.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Scuola: piattaforme di apprendimento e maestri dotati di intelligenza artificiale

Il corso sperimentale si rivolge a venti studenti di età compresa tra 15 e 17 anni che possono frequentare l’università ogni giorno impegnandosi nello studio utilizzando le piattaforme di apprendimento adattivo basate sull’intelligenza artificiale che personalizzano il loro percorso formativo.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Riforma Bernini dell’università: la campagna 90%

Ad inizio giugno un fulmine si è abbattuto sull’università italiana.  La ministra Anna Maria Bernini ha annunciato che il governo sta lavorando ad una nuova riforma onnicomprensiva dell’università. Dal reclutamento al precariato, dalla didattica alla governance, il governo Meloni non vuole perdere l’occasione di ridisegnare il funzionamento degli atenei.  Il fatto che la coalizione di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sapienza per la Palestina: la Rettrice scrive la mobilitazione risponde.

Qualche giorno fa la rettrice Antonella Polimeni ha mandato una mail a tutt* gli/le student* della Sapienza per condannare la tendopoli che si è tenuta al pratone e l’occupazione della facoltà di lettere. Com’è noto entrambe queste iniziative sono avvenute in solidarietà con il popolo palestinese. Riportiamo sia la mail della rettrice Polimeni sia tre […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

La guerra entra in classe

I come Intelligence. Il nome del “progetto” non lascia spazi a dubbi o fraintendimenti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: ancora cariche, polizia e sradicamento delle piante al Parco don Bosco.

Ancora tensione a Bologna al parco Don Bosco, dove abitanti e manifestanti protestano da mesi per evitare il taglio e l’abbattimento di oltre 70 alberi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

DA CHE PARTE STAI? Per la fine immediata delle 23 misure cautelari contro compagne e compagni di Bologna

Dal 4 giugno 23 persone, attive nei movimenti sociali di Bologna, sono sottoposte a misure cautelari, 13 di loro hanno ricevuto un divieto di dimora, ossia il divieto di poter entrare in città.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aggressione repressiva alle lotte a Bologna!

Da questa mattina è in corso la notifica di 22 misure cautelari nei confronti di compagne e compagni di Bologna, e altre decine e decine di notifiche di indagine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: provocazione della celere in piazza Scaravilli, ma le tende per Gaza resistono e si moltiplicano

L’”acampada” per la Palestina allestita in Piazza Scaravilli a Bologna, nell’ambito della cosiddetta “intifada degli studenti”, è stata attaccata dalla celere nella serata di venerdì 10 maggio, al termine di un corteo dimostrativo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada Studentesca: le tende per Gaza stanno diventando un movimento globale

A quasi sette mesi dallo scoppio della guerra a Gaza, in numerose università del mondo sta montando la protesta degli studenti contro la risposta militare di Israele.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: un “mondo a parte” che non si lascerà mettere tanto facilmente da parte

Breve reportage sulla grande assemblea che si è tenuta l’altro ieri al parco Don Bosco: centinaia le persone accorse dopo il rilascio senza misure cautelari del diciannovenne arrestato la notte prima.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: giovane aggredito e picchiato dai Carabinieri al Parco Don Bosco.

Nella “democratica Bologna” tre volanti dei carabinieri aggrediscono e picchiano un giovane all’interno del parco Don Bosco.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: dopo le cariche all’inaugurazione dell’anno accademico, occupato il rettorato

Occupato il rettorato dell’Università di Bologna. L’iniziativa si inserisce all’interno della “Israeli Genocide Week”, settimana di solidarietà e mobilitazione nelle Università contro il genocidio in corso a Gaza, promossa dai Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “UNIBO complice del genocidio. Stop accordi con Israele”. La polizia carica il corteo per la Palestina

Centinaia di studentesse e studenti in corteo per le strade di Bologna mentre si svolge l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università felsinea alla presenza della ministra Bernini.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Bologna: dopo ben 11 anni il processo sulla cacciata della polizia da Piazza Verdi arriva in primo grado. Posticipata la sentenza

Sono serviti 11 anni perché si concludessero le udienze del processo in primo grado riferito agli scontri tra studenti, studentesse e forze di polizia, avvenuti nelle giornate del 23 e 27 maggio 2013 a Bologna.