Bologna, l’università si mobilita contro il nuovo ISEE
È sulla questione del reddito e, in particolare, sulla riforma dei parametri ISEE che le prime avvisaglie di mobilitazione iniziano a scuotere alcune città universitarie italiane, ieri Pisa e oggi Bologna, per battersi contro l’esclusione dall’accesso al welfare studentesco, che la riforma porta con sé, per migliaia di studenti.
Se ieri è stata la volta della città toscana, stamattina è toccato a Bologna dove più di 50 studenti esclusi da borse di studio e studentati si sono mossi in corteo verso l’ufficio del Garante d’Ateneo per gli studenti, per reclamare una presa di posizione dell’università sulla questione. A fronte del rifiuto di confrontarsi con gli studenti, l’ufficio è stato occupato per alcune ore fino al soddisfacimento delle richieste; intanto nuovi passaggi di mobilitazione vengono annunciati per settimana prossima.
Mentre oggi anche a Torino nasce un gruppo di studenti contro il nuovo ISEE è possibile rilevare un primo dato: queste prime ipotesi organizzative, lontane dalle logiche sindacali di difesa del diritto allo studio, iniziano ad affermarsi come uno spazio accogliente per le istanze dei tanti e tante che vogliono alzare la testa e battersi con forza contro l’ennesima norma truffaldina e volta all’attacco dei redditi delle fasce più deboli della popolazione.
QUI IL COMUNICATO DEGLI STUDENTI CONTRO IL NUOVO ISEE BOLOGNA:
Stamattina, come annunciato nei giorni scorsi, ci siamo mossi in tanti verso l’ufficio del Garante d’Ateneo per sollevare il problema dell’esclusione dall’accesso alle borse di studio e agli studentati provocato dalla riforma del calcolo ISEE.
L’obiettivo era che il Garante, figura deputata all’ascolto delle richieste degli studenti in caso di “restrizioni dei loro diritti” (come recita lo statuto), si facesse carico di trasmettere le nostre richieste all’Ente regionale per il diritto allo studio e prendesse atto pubblicamente del problema.
Le istanze che abbiamo presentato in quella sede sono state decise collettivamente prima di partire in corteo questa mattina e sono le seguenti:
-proroga dei tempi di presentazione della domanda di accesso alla Borsa di studio o all’alloggio in studentato
-proroga dei tempi di uscita dallo studentato
-reinserimento immediato di tutti gli ex beneficiari esclusi a parità di reddito rispetto allo scorso anno
-eliminazione del calcolo ISPE per la richiesta di benefici
-assegnazione di benefici a tutti gli studenti esclusi a causa del nuovo calcolo ISEE.
Purtroppo, ci siamo trovati immediatamente davanti a uno scenario ben diverso rispetto alle nostre aspettative: a fronte di un problema così grave e che ha conseguenze pesantissime su un’ampia fetta di popolazione studentesca, il Garante Neri e i prorettori Nicoletti e Ferrari accorsi in suo sostegno si sono dimostrati da subito insofferenti, ascoltando con aria sbrigativa e atteggiamento di sufficienza ciò che avevamo da dirgli, per poi sbatterci (letteralmente!) le porte in faccia davanti alle nostra richieste.
Invece di curarsi del fatto che centinaia di studenti si troveranno in situazioni paradossali, costretti ad esempio a troncare la propria carriera universitaria a causa di una casa di nessun valore ereditata dal nonno o che molte famiglie dovranno scegliere se far studiare il figlio minore o quello maggiore, si sono impuntati su scuse pretestuose per non accogliere la nostra semplice richiesta di inviare una mail ad ERGO.
Per questa ragione abbiamo deciso di occupare l’ufficio del Garante finché, dopo ore di pressione, siamo riusciti ad ottenere l’invio di questa, riunendoci successivamente in assemblea nel cortile di via Zamboni 32, dove ha sede lo sportello per il diritto allo studio, e rilanciando per il 30 settembre prossimo, quando ci riuniremo nuovamente in assemblea per decidere i prossimi passaggi di mobilitazione e a cui invitiamo pubblicamente anche ERGO, affinché prenda atto della situazione e si attivi per risolverla.
La giornata di oggi rappresenta solo l’inizio di una lunga battaglia contro una misura profondamente ingiusta e contro la quale abbiamo intenzione di mobilitarci a tutti i livelli.
Non possiamo stare a guardare mentre, con la scusa della razionalizzazione degli sprechi e della carenza di fondi, il diritto allo studio viene pesantemente attaccato, inventando falsi ricchi mentre non si fa altro che implementare la soppressione di diritti e l’impoverimento di tante famiglie truffate da questa riforma!
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