Bologna: mille in corteo nel segno della Vendetta
Gli studenti, rispondendo all’appello del Collettivo Autonomo Studentesco e della rete StudAut sono confluiti dai vari istituti per concentrarsi in Piazza XX Settembre. lo striscione che apriva il corteo recava scritto #StayRebel, ricalcando ironicamente l’appello del ministro Carrozza. Tanti e tante giovani hanno bloccato l’intero centro città al grido “Ripresa economica solo a parole, scendiamo nelle piazze, prendiamoci le scuole”, dirigendosi subito sui viali e mandando in tilt il traffico.
Tantissimi gli obiettivi presi di mira dagli studenti, “muniti” di tante maschere di V per Vendetta. Vendetta, per l’appunto, rivolta non solo al Governo delle Larghe Intese e delle vuote promesse, ma alle esigenze e ai problemi immediati che colpiscono la quotidianità studentesca e non. Difatti,olte ai sanzionamenti di banche, il corteo ha puntato a denunciare la TPER, azienda dei trasporti locali, che oltre a sperperare milioni di euro di denaro delle famiglie bolognesi, ha aumentato i costi del servizio al carico degli utenti. Sullo slancio della campagna di denuncia delle settimane passate, denominata “TPER Truffa”, gli studenti si sono diretti dapprima all’autostazione al grido ironico di “TPER Vendetta”, successivamente alla biglietteria centrale, ricoprendola di scritte: la targa è stata deturnata a “TPER Ladri”, fatta usando una scala.
Dal megafono i manifestanti hanno rivendicato il diritto ad un servizio di trasporto alla portata di tutte le persone. La Vendetta contro il carovita che colpisce gli studenti è stata “consumata” anche contro quelle librerie che in periodo di crisi puntano comunque ad aumentare il costo dei libri, per esempio con la scusa di aggiornarne le edizioni. La libreria Ibs di Via Rizzoli è stata sanzionata con la scritta “No al caro Libri”, mentre dalla testa del corteo veniva contestata la Carrozza e la sua promessa di rivoluzione digitale”, quando da anni gli studenti denunciano le condizioni fatiscenti dei loro istituti. La manifestazione è proseguita giungendo ai Giardini Margherita, luogo importante della socialità studentesca e in generale di quella giovanile della città.
Qui, laddove le istituzioni cittadine pensano di poter risolvere le contraddizioni sociali giovanili appellandosi a ulteriori telecamere e pattuglie di forze dell’ordine, gli studenti hanno proseguito la loro Vendetta nel segno della riappropriazione. “Vogliamo Spazi” lo slogan scandito all’interno dei Giardini, mentre veniva riaperto uno stabile, un tempo luogo di ritrovo giovanile, poi dismesso e lasciato all’incuria. Un segnale forte, quest’ultimo, che è solo il primo passo di un percorso sociale che vuole trattare di petto la questione della riappropriazione di spazi e luoghi di aggregazione altrimenti negati.
Gli studenti e le studentesse che hanno animato il corteo dimostrano di non voler più stare silenti di fronte ai teatrini di una classe politica responsabile dell’impoverimento delle loro famiglie e della precarizzazione del loro futuro a partire dalle scuole: non a caso in molti provenivano dai quartieri in cui maggiormente si manifestano i segni della crisi e si sviluppano atteggiamenti incompatibili con la pace sociale che i governanti vorrebbero. L’autunno delle scuole si apre nel segno della lotta, e vedrà domani in piazza manifestazioni in tutto il Paese, come prima tappa verso la sollevazione generale contro l’austerità e la precarietà e l’assedio ai palazzi del 19 Ottobre.
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