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Bologna – Sale la tensione nelle scuole verso il #6d

Le scuole che in questo periodo si stanno mobilitando sono Minghetti, Fermi, Rubbiani, Copernico, Righi, Laura Bassi, Pacinotti e Keynes; questa prima ondata di occupazioni ed autogestioni è espressione della rivendicata necessità di spazi per gli studenti, spazi liberi e aperti dove costruire le lotte, per costruire un’alternativa e rapporti sociali differenti in un contesto sempre più schiacciante di crisi ed austerità.

Le occupazioni sono un terreno di crescita per il movimento studentesco  bolognese, che guarda a questi momenti come un trampolino di lancio per ritornare nelle piazze ancora più determinati; già si discute e si prepara la data del 6 Dicembre, che sarà un nuovo grande momento in cui rivendicare diritti ed esprimere l’ingovernabilità e l’incompatibilità di una nuova generazione in movimento attraverso la ripresa delle piazze e l’azione diretta nelle strade.

L’opposizione contro il ddl Aprea è solo una delle motivazioni che vedono fioccare le occupazioni, la ripresa delle strade con cortei spontanei, l’organizzazione di dibattiti e momenti di scambio nelle scuole riprese dagli studenti. La lotta contro la Tav, le politiche economiche del governo Monti, il rifiuto di un pressochè certo futuro di precarietà. Il mondo della formazione bolognese, nonostante l’opposizione di molti presidi e vicepresidi che spingono per la normalizzazione dell’attività scolastica minacciando rappresaglie ed avvertendo sui rischi della cancellazione dell’anno scolastico, non sembra volersi fermare e marcia verso il #6d più determinato che mai..

 

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